...per il recupero della memoria storica, per la difesa, il riscatto ed il futuro del popolo meridionale, per una vera rappresentatività politica del Sud...

martedì 26 maggio 2015

“Siamo tutti briganti?....”




di Andrea Balìa

Spesso, anche da persone che stimiamo, sentiamo il mantra “siamo tutti briganti,uniamoci, qualcuno ce la farà…”. Ovviamente l’invito sarebbe rivolto a tutti quelli che si battono per miglior sorte del Sud, paragonandoli - diremmo un po’ generosamente – a quegli eroici figuri che, imbracciando un fucile, reagirono ai soprusi d’un’unità d’Italia mal fatta, criticabile più che nelle finalità nei modi repressivi, espropriatori, violenti e colonizzatori con cui fu attuata. A loro fu tolta la terra, la possibilità di continuare a lavorarla, furono chiuse e/o messe in condizione di morire le fabbriche vanto del Sud, spesso a livello europeo. Le tasse passarono da poche a quantità inusitate, fu chiesta cieca obbedienza e fedeltà al nuovo esercito invasore e ai nuovi regnanti, ci furono saccheggi, incendi e stupri, e fucilazioni senza regolari processi come prevedeva l’infausta legge Pica. E contadini, talvolta anche donne (le “brigantesse”) e alcuni civili o ex soldati reagirono con la lotta armata in bande itineranti per i monti del Sud,come antesignani dei partigiani, di memoria più recente. E noi saremmo come loro? 
Certo difendiamo lo stesso territorio,siamo in teoria i loro eredi,forniti di qualche bandiera, cellulari e pc, dai quali e sui quali tanti preferiscono le ”rivoluzioni da tastiera”(poco impegno politico concreto, frasi roboanti,molte analisi e lamentele – anche giuste – e propositività vicino allo zero). Qualcosa e qualcuno c’è, ovvio, ma la stragrande quantità dei presunti patrioti ha queste coordinate. Quindi il paragone è quantomeno ardito. 
Sul “uniamoci”poi sarebbe il caso forse di stendere un velo pietoso..per farlo bisogna condividere valori,visioni della vita e della convivenza ed organizzazione economica e sociale…la sola comune richiesta di verità storica è basilare ma tristemente insufficiente ed inefficiente, e l’unanimismo è più parente prossimo d’un’insalata che somigliare ad una strombazzata unità!
Qualcuno ce la farà? Si,certo, lo auspichiamo…ma non a caso o per grazia divina,bensì solo come risultato di costante organizzazione, impegno,serietà e coerenza, coscienza e attuazione di oculata strategia politica (come da lezione gramsciana), mettendoci la faccia,schierandosi,scegliendo e non a fronte d’utopiche collocazioni “super partes” o in attesa di improbabili rivoluzioni o nostalgiche restaurazioni.

Andrea Balìa

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