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martedì 5 marzo 2013

Città della scienza, 13 ore per domare le fiamme Il sindaco: c'è una mano criminale, è un lutto


Quasi totalmente distrutta la struttura che ospitava incubatori d'impresa, un centro congressi e una serie di esperimenti pratici e dimostrazioni dal vivo per far conoscere e spiegare la scienza a migliaia di studenti. Ci sono stati diversi e distanti focolai. Disposto il sequestro dell'intera area



I vigili del fuoco di Napoli hanno lavorato l'intera notte e solo dopo oltre 13 ore sono riusciti a domare l'enorme rogo che ha distrutto quasi totalmente la Città della scienza, la struttura che ospitava incubatori d'impresa, un centro congressi e una serie di esperimenti pratici e dimostrazioni per far conoscere e spiegare dal vivo la scienza a migliaia di studenti.

L'area devastata comprende cinque dei sei padiglioni per circa 10-12mila metri quadrati. L'intera zona è stata posta sotto sequestro dalla magistratura. Le fiamme, divampate dopo le 21.30 di ieri, si sono propagate principalmente per la presenza di legno nel centro scientifico. Secondo quanto riferiscono i vigili del fuoco, all'arrivo delle squadre ieri sera le fiamme erano già completamente estese su tutta la parte museale, dal lato del mare, eccezione fatta per il teatro. 


Intanto prende piede l'ipotesi dell'incendio doloso. Alcuni testimoni parlano di più punti di innesco del rogo. C'è anche chi dice che sarebbero venuti dal mare. Ipotesi su cui si indaga. L'ombra di un attentato insomma, si fa strada: malgrado l'assenza di vento, infatti, ci sono stati diversi e distanti focolai. Le cause potranno essere accertate dopo che  l'incendio sarà del tutto domato. L'incendio non ha provocato feriti, non solo per l'orario in cui è divampato, ma anche perché i lunedì dei mesi invernali il museo è chiuso al pubblico.
La prima pista che seguono gli inquirenti è dunque quella dolosa. E al dolo pensa il sindaco de Magistris: "Mi sembra che dietro le fiamme ci sia una mano criminale, ora dobbiamo affidarci alla magistratura per indagini il più approfondite possibili. E' un lutto per la cultura al di là del fatto che non ci sono state perdite umane".

Fonte : www.repubblica.it

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