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mercoledì 1 agosto 2012

La Posizione del Partito del Sud Gruppo Sannita riguardo l'abolizione delle Provincie ed in particolare della Provincia di Benevento.




 

La nostra Provincia vide la sua nascita proprio con l’Unità d’Italia il 1860-61 con la caduta del Regno delle Due Sicilie, programmata dalle grandi potenze dell’epoca con l’aiuto della vorace Monarchia Sabauda. La nostra provincia difatti fu realizzata unendo la “liberata” città pontificia di Benevento a quattro limitrofe entità territoriali staccate dalle allora province di Caserta (Terra di Lavoro – Area est, comprensorio Telesino e Sant’Agatese), Campobasso (Molise – Area nord comprensorio Morconese), Avellino (Principato Ultra – comprensorio Apicese e Caudino) e Foggia (Capitanata – comprensorio Fortorino). Ancora oggi nella nostra provincia difatti sono ben riconoscibili le quattro anime, di fatto mai integrate totalmente e che conservano le storiche peculiarità sia territoriali che culturali. Si può difatti arrivare a dire che l’Unità d’Italia che per il Partito del Sud è stata realizzata con scopi ben diversi da quelli dichiarati si rispecchia nella provincia di Benevento, nata male e finita, a questo punto, peggio; sperando che tale conclusione non sia foriera di altri ben più importanti destini, il Partito del Sud Sannio ritiene che questa abolizione sia errata sia nel merito che nelle ragioni addotte. Infatti si è trovato per tale abolizione come motivazioni, una di inutilità degli enti Provinciali ed una di risparmio di risorse e di revisione della spesa pubblica.
Le provincie in quanto tali furono pensate, da classi dirigenti certamente migliori delle attuali, come nucleo base organizzativo e di gestione e governo del territorio, a tal proposito la loro addotta inutilità sarebbe tutta da dimostrare. Inoltre tale istituzione è oramai molto sentita dai cittadini oltre a dare loro uno spiccato senso di appartenenza territoriale. Per quanto riguarda invece il risparmio di risorse si può opinare che porterebbe di certo un grande vantaggio l’abolizione delle Regioni, tutte o sull’orlo del dissesto finanziario o fortemente indebitate, oltre ad essere fortemente scollegate dalle realtà territoriali più lontane e dalle comunità più piccole, essendo esse di fatto fortemente incentrate su di una centralità del capoluogo regionale, specie per le regioni ove tale capoluogo spesso rappresenta più del 50% della popolazione e quindi dei voti.
Noi riteniamo che, come al solito, si è fatto un gran pasticcio all’italiana, difatti se l’istituzione Provincia fosse inutile allora lo sarebbero tutte a prescindere dalla loro grandezza territoriale o dalla quantità della popolazione residente, quindi andrebbero tutte eliminate. Ultimamente con la scusa del risparmio di spesa si stanno prendendo decisioni che passano sulle teste della gente e specie delle più piccole comunità. Portiamo ad esempio anche la diminuzione del numero dei parlamentari, spacciato come diminuzione di spesa. Se tale spesa è data dal compenso moltiplicato per il numero dei delegati eletti in parlamento, ancora una volta, con buona ragione dei cittadini, si sarebbe potuto agire sul compenso, anche con una forte riduzione, addirittura aumentando il numero di parlamentari ed aumentando quindi la rappresentatività dei cittadini. Queste decisioni relegano sempre più il cittadino ad un ruolo di spettatore e non di attore della vita politica, concentrando sempre più nelle mani di pochi, concentrati in ben determinate aree territoriali e sociali, l’esercizio del potere.
Per i cittadini della Provincia di Benevento ciò che è fondamentale è il buon governo del territorio con la massima autonomia possibile, si chiami esso Regione, Provincia o ambito territoriale ottimale. Noi del Partito del Sud Sannio crediamo che l’istituzione provincia, magari da ridisegnare nei confini geografici e da rivedere nelle competenze, possa essere l’istituzione vicina ai cittadini, tanto da poterne vedere le esigenze e tale da essere da essi controllata nell’operato, portando tra l’altro a risparmio di spesa che se invece realizzata lontano dal cittadino ed in pochi centri di potere, può essere davvero distratta e nascosta. Inoltre crediamo che alcuni funzioni di governo vadano inoltre date ad entità territoriali sub provinciali con estensione di ca. 500Km quadrati e che portino alla eliminazione dei tanti uffici tecnici comunali, spesso senza competenze specifiche, non per mancanza dei tecnici ma per l’impossibilità in piccoli comuni a dotarsi di tutte le competenze necessarie oggi in materia urbanistica, ambientale, di tutela della salute,ecc.. Ancora una volta registriamo che i tempi e i metodi della politica sono lontani dal buon governo territoriale e non coincidono con i bisogni della gente. Difatti oggi la nostra classe dirigente sia politica che burocratica insegue con affanno e poca lucidità i temi del risparmio e della finanza internazionale senza minimamente, anzi sacrificando, i bisogni del cittadino e delle comunità locali, lasciando i privilegi e la spesa improduttiva lì dove è. Il Partito del Sud Gruppo Sannita è fermamente convinto che bisognerà fare una grande azione di ricostruzione della credibilità di questo paese e delle istituzioni che possa dare efficienza al governo dei territori, migliorandolo all’insegna dell’autonomia, dell’efficienza premiando il merito.

Ponte  (Bn) 1 Agosto 2012

Il Consiglio Direttivo del Partito del Sud Gruppo Sannita
www.sannio.tk

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