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giovedì 21 giugno 2012

"Friarielli & I - Pad" La seconda riflessione di Giovanni Cutolo







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Secondo intervento sulla rubrica dal nome esotico, provocatorio e originale di "Friarielli & I-Pad", curata dal nostro Dirigente del CDN prof. Giovanni Cutolo, fatta da suoi brevi testi o da lui riportati o tradotti. 

Andrea Balìa







sullo stimolo della ricerca di Giovanni Cutolo abbiamo rivisto "diligentemente" profilo, vita ed opere, tra cui riletto "Usura", di Ezra Pound. Che fosse una bella "capa" ci sembra superfluo sottolinearlo, così come è  mirabile il lirismo e la forza di "Usura", ma col fascismo crediamo prese una  bella "capata" che va oltre l'appoggio esecrabile. Il nostro Ezra il fascismo lo seguì anche con puntate e  frequentazioni in Italia, e non poteva non sapere o non capire, ma  probabilmente era più affascinato dal decisionismo, una lirica esaltante ed  un'estetica forte pur se da operetta. Pound ha, inconsapevolmente, prodotto un'altra cosa non  buona, con le sue parole consenzienti e di condivisione al fascismo : fare,  senza saperlo, da cattivo maestro a dei veri naziskin  violenti e italiani che popolano un pò di sedi nel nostro paese denominate CASA POUND, dove in suo nome producono idee e comportamenti reazionari e per  l'appunto violenti. 
Cutolo, alle nostre riflessioni, ci ha risposto : "Il vigoroso appoggio di Pound al fascismo è tanto innegabile quanto colpevole. Ma la incomprensibile posizione politica dell'uomo non può, secondo me, essere riportata a danno della sua grandezza di poeta e di appassionato e affascinante economista dilettante, incline alle utopie (per ora) di Gesell e di Douglas. I due lo folgorarono e il fascismo gli sembrò propenso ad applicarne le indicazioni. Non andò cosí. Ma lui, come tutti i poeti, era un uomo e un bambino al tempo stesso. Assolutamente negato nelle relazioni umane e incapace di riconoscere un delinquente da un santo.

Alla fin fine, Pound fu una persona di complessa e schizofrenica personalitá. Io di Pound apprezzo la parte migliore che illumina per la sua potenza e nettezza."


Testo 2

LA POTENZA VISIONARIA E IMMAGINIFICA DELLA GRANDE POESIA

«Il tempo non è denaro, ma è quasi tutto il resto!» Così, negli anni Trenta, il poeta Ezra Pound incitava alla resistenza contro la commercializzazione di tutto quello che nella vita non può essere ridotto a un valore economico, e quindi è veramente prezioso. La sua lungimirante critica dell’economia basata sul profitto a scapito della qualità è stata recentemente riconosciuta come valida addirittura dal New York Times, che poco tempo fa apriva un articolo sulla crisi dei mutui con i versi poundiani del Canto 45: «Con usura nessuno ha una solida casa...», efficaci, secondo l’autorevole quotidiano statunitense, a spiegare perfettamente cosa è successo.
La voce di Pound, contrariamente a quello che la lunga detenzione in manicomio criminale potrebbe far pensare, non è quella di un pazzo isolato, ma fa parte di un vasto ed eterogeneo coro di artisti e intellettuali che, fino alla seconda Guerra mondiale, criticano la speculazione finanziaria - dantescamente chiamata «usura» - mettendo in guardia la società sui pericoli di un’economia lasciata nelle mani dei banchieri.
All’inizio del Ventesimo secolo, Alfred Richard Orage raccoglie attorno a The New Age, la rivista da lui diretta, un cenacolo di scrittori, filosofi e politici anticonformisti che approfondiscono con attenzione i temi economici, dato che «senza economia e senza politica è davvero inutile parlare di cultura». Dalle colonne del settimanale di Orage, due tra le più brillanti penne dell’epoca, Hilaire Belloc e Gilbert Keith Chesterton - l'autore di Padre Brown - lanciano i loro attacchi contro la speculazione di chi, in nome del libero mercato, difende una società composta da pochi sfruttatori e tanti sfruttati.
L’alternativa, secondo loro, è uno Stato «distributivo» - non «collettivista» - in grado di regolare, attraverso i rappresentanti delle categorie produttive, le esigenze della popolazione con la distribuzione delle ricchezze. Proprio sulle pagine di The New Age, nasce e si sviluppa il pensiero economico di Ezra Pound, affascinato dalle teorie economiche del Maggiore Douglas, un economista eterodosso che si guadagnò il rispetto e l’attenzione di Keynes criticando il potere delle banche di creare denaro dal nulla. Le sue analisi affascinarono un numero considerevole di intellettuali, dai poeti Thomas Stearns Eliot e W.C.Williams ai più popolari scrittori di fantascienza James Blish e soprattutto Robert Heinlein, che dedica ben due romanzi alla descrizione di un mondo modellato sui principi del Maggiore Douglas, dove il monopolio del credito è pubblico ed è esercitato a favore dei cittadini. In questa società ideale nessuno è più costretto a lavorare, perché la ricchezza, derivata dall’abbondanza naturale e prodotta dalle scoperte scientifiche, viene distribuita a tutti i cittadini.
Il disprezzo per l’avidità, in quegli anni è molto diffuso, ed è immortalato anche dai versi del poeta irlandese William Butler Yeats, araldo di una società aristocratica modellata sulla forza delle virtù e non sulla prepotenza del denaro, lasciato a chi preferisce «frugare in un cassetto sudicio/ e aggiungere al soldo il mezzo soldo» piuttosto che gioire della vita come fanno «l’operaio, il gentiluomo e il santo».

fonte: convergenze.blogspot.com


CANTO XLV (*)

di EZRA POUND

Contro l'Usura

Con Usura nessuno ha una solida casa
di pietra squadrata e liscia
per istoriarne la facciata,

con usura

non v'è chiesa con affreschi di paradiso
harpes et luz
e l'Annunciazione dell'Angelo
con le aureole sbalzate,

con usura

nessuno vede dei Gonzaga eredi e concubine
non si dipinge per tenersi arte
in casa, ma per vendere e vendere
presto e con profitto, peccato contro natura,
il tuo pane sarà straccio vieto
arido come carta,
senza segala né farina di grano duro,

usura appesantisce il tratto,

falsa i confini, con usura
nessuno trova residenza amena.
Si priva lo scalpellino della pietra,
il tessitore del telaio

CON USURA

la lana non giunge al mercato
e le pecore non rendono
peggio della peste è l'usura, spunta
l'ago in mano alle fanciulle
e confonde chi fila. Pietro Lombardo
non si fé con usura
Duccio non si fé con usura
né Pier della Francesca o Zuan Bellini
né fu la "Calunnia" dipinta con usura.
L'Angelico non si fé con usura, né Ambrogio de Praedis,
Nessuna chiesa di pietra viva firmata: Adamo me fecit.

Con usura non sorsero
Saint Trophime e Saint Hilaire,

Usura arrugginisce il cesello
arrugginisce arte e artigiano
tarla la tela nel telaio, non lascia tempo
per apprendere l'arte d'intessere oro nell'ordito;
l'azzurro s'incancrena con usura; non si ricama
in cremisi, smeraldo non trova il suo Memling

Usura soffoca il figlio nel ventre
arresta il giovane drudo,
cede il letto a vecchi decrepiti,
si frappone tra i giovani sposi

CONTRO NATURA
Ad Eleusi han portato puttane
Carogne crapulano
ospiti d'usura.


WITH USURA

wool comes not to market
sheep bringeth no grain with usura
Usura is a murrain, usura
blunteth the needle in the the maid's hand
and stoppeth the spinner's cunning. Pietro Lombardo
came not by usura
Duccio came not by usura
nor Pier della Francesca; Zuan Bellin' not by usura
nor was "La Callunia" painted.
Came not by usura Angelico; came not Ambrogio Praedis,
Came no church of cut stone signed: Adamo me fecit.

Not by usura St. Trophime

Not by usura St. Hilaire,

Usura rusteth the chisel
It rusteth the craft and the craftsman
It gnaweth the thread in the loom
None learneth to weave gold in her pattern;
Azure hath a canker by usura; cramoisi is unbroidered
Emerald findeth no Memling

Usura slayeth the child in the womb
It stayeth the young man's courting
It hath brought palsey to bed, lyeth
between the young bride and her bridegroom

                  CONTRA NATURAM

They have brought whores for Eleusis
Corpses are set to banquet

at behest of usura.

(*) La traduzione è di Mary de Rachewiltz, figlia del poeta.

WITH USURA riprende un’invettiva shakespeariana.

Giovanni Cutolo

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