...per il recupero della memoria storica, per la difesa, il riscatto ed il futuro del popolo meridionale, per una vera rappresentatività politica del Sud...

martedì 28 febbraio 2012

Santa Caterina Villarmosa. Il Sindaco ricorda le vittime dei fasci siciliani











http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=ygwCV6epvAQ#!


Il 5 grennaio del 1894, governando Crispi la cosa pubblica italiana, i contadini dei fasci siciliani furono massacrati dai soldati dell'esercito sabaudo, agli ordini del primo ministro siciliano. Ribera, paese natio dell'ex garibaldino traditore della idea repubblicana, gli ha dedicato anche una statua. Un giorno sarà abbattuta, ne siamo sicuri.



Fonte : Antonio Ciano

"Alla ricerca di una nuova economia “a misura d’uomo” - Silvio Gesell" di G. Cutolo- 1 parte



1. Alla ricerca di una nuova economia “a misura d’uomo” - SILVIO GESELL


di Giovanni Cutolo


Silvio Gesell nasce nel 1862 a St. Vith bei Eupen/Malmedy, località appartenente all’epoca alla Germania mentre oggi è parte del Belgio e muore nel 1930 a Eden-Oranienburg in un insediamento abitativo consorziato alla riforma agraria. Nel 1891 pubblicò a Buenos Aires “La riforma del sistema monetario come ponte verso lo stato sociale”. Questo primo opuscolo segna l’inizio di un opera piu’ ampia durata per l’intera sua vita, tutta tesa e spesa a indagare le cause della questione sociale e a ricercare le strade per risolverla. Nel 1916 pubblica a proprie spese “L’ordine economico naturale”, la sua opera maggiore. Nel 1897 emigra in Argentina dove si arricchisce e dove, soprattutto durante la crisi economica e finanziaria di quel paese, vive le esperienze pratiche che lo condussero a formulare la sua visione nuova e originale dell’organizzazione dell’economia e della finanza. In contrapposizione a quanto proposto dal marxismo, Gesell matura la convinzione che lo sfruttamento del lavoro umano affondi le sue radici non già nella proprietà privata dei mezzi di produzione, bensì negli errori strutturali del sistema monetario. Come Aristotele egli individua il ruolo contraddittorio e duplice del denaro: mezzo di scambio al servizio del mercato, ma anche strumento al servizio del potere nella sua lotta per il dominio del mercato.
Gesell capisce la grande importanza del fatto che il denaro può essere temporaneamente tolto dal mercato per ragioni speculative e che è tesaurizzabile a costo zero e con un vantaggio aggiuntivo costituito dagli interessi che il suo deposito procura. La forza lavoro invece non è tesaurizzabile cos¡ come non lo sono la maggior parte dei beni, che spesso sono deperibili e costosi da conservare, e dei servizi. Inoltre il denaro ha il vantaggio di essere molto più mobile delle merci e dei servizi. Esso è facilmente stoccabile, è conservabile e si può trasportare o trasferire con estrema facilità. Diversamente dalla maggior parte delle merci non si deteriora, non ha data di scadenza e non è soggetto alle mode. Come il jolly nel gioco delle carte il denaro può essere utilizzato in ogni luogo e in ogni momento. Queste caratteristiche consentono numerosi privilegi ai possessori di grandi quantità di denaro, ai grandi finanzieri, alle banche. Costoro accumulano un potere enorme, tale da esercitare un ricatto costante sull’economia mediante la minaccia di una improvvisa immobilizzazione speculativa o di investimenti finanziari imprevedibili e improvvisi. Manovre queste che possono interrompere il flusso naturale degli acquisti e delle vendite. Possono alterare l’equilibrio tra i risparmi e gli investimenti. Possono consentiré di esigere dai produttori, ma anche dai consumatori, un interesse. Ancora oggi, ed è proprio quello a cui stiamo assistendo, un numero assai ristretto di finanzieri può impunemente condizionare i mercati tesaurizando enorme Somme di denaro e manovrando per ridurre la regolare immissione di denaro nel circolo economico reale.
Il potere anomalo del denaro si manifesta nella pretesa di ricevere degli interessi quale “giusta” contropartita alla rinuncia alla tesaurizzazione. Il finanziere si impegna a non togliere liquidità al mercato, ma pretende in cambio una remunerazione in forma di interessi sulle somme non sottratte alla libera circolazione. La redditività riceve cos¡ la precedenza sulla economicità. La produzione viene orientata più dalle convenienze del denaro che dalle esigenze delle persone. Secondo Gesell, il denaro legato all’interesse e perciò stesso non neutro, provoca una ripartizione del reddito ingiusta, per non essere collegata alla effettiva capacità produttiva. Una ripartizione che a sua volta conduce a una concentrazione di capitale monetario e reale e con ciò a una monopolizzazione dell’economia. Dato che i possessori di denaro decidono della mobilità o dell’immobilità dello stesso, il denaro non può più circolare “naturalmente” attraverso l’organismo sociale, così come circola il sangue nel corpo umano. In queste condizioni il controllo sociale della circolazione del denaro e una giusta dosatura del denaro diventano impossibili. Le variazioni deflazionistiche e inflazionistiche del livello generale dei prezzi sono inevitabili. E se, nel saliscendi delle congiunture, grandi somme di denaro vengono immobilizzate e sottratte al mercato magari a causa di una temporanea caduta degli interessi, ne deriveranno il ristagno delle vendite e la disoccupazione. Che probabilmente dureranno fino a quando gli investimenti non ritorneranno a essere redditizi per il capitalista tesaurizzatore.
Come strada per togliere al denaro questo suo potere perverso, Gesell non pensò a un ritorno al divieto canonico degli interessi della scolastica medievale, ma immaginò piuttosto un cambiamento istituzionale della moneta. Immaginò che tenere in cassa il denaro potesse comportare dei costi, in maniera da neutralizzare i vantaggi della tesaurizzazione. Gesell riteneva che se si fosse applicata al denaro una tassa ogniqualvolta esso fosse sottratto al mercato e pertanto alla sua precipua funzione di strumento di scambio, esso avrebbe perduto il suo potere, ritornando a riempire solo la sua funzione di servizio, di mezzo di scambio. Non appena la sua circolazione non fosse piu’ disturbata da manovre speculative, diventerebbe possibile adeguare via via la quantità del denaro in circolazione al volume dei beni. Il potere d’acquisto della valuta diventerebbe in tal modo stabile nel tempo, esattamente come la sua quantità e il suo peso.
Già nei suoi primi scritti Gesell parla di “banconote che si arrugginiscono” come mezzo per pervenire a una “organica riforma del denaro”. Attraverso di essa il denaro, che fino ad allora era un ”corpo morto estraneo” sia nell’organismo sociale che nell’intera natura, si sarebbe integrato nell’eterno morire e divenire di ogni vita. Sarebbe divenuto deperibile come ogni altra cosa in questo mondo e avrebbe perso la sua perversa caratteristica di moltiplicarsi all’infinito, cumulando l’interesse all’interesse dell’interesse. Una tale riforma del denaro consentirebbe una completa terapia di regolazione, capace di evitare gli arresti e i blocchi nel flusso del denaro, garantendo all’organismo sociale malato un aiuto per la sua progressiva autoguarigione dai diversi sintomi di crisi congiunturale e strutturale, così da stabilizzarsi nel suo equilibrio, ritornando a inserirsi armoniosamente nell’ordine generale.
Gesell illustra esaurientemente come in una circolazione del denaro libera da disturbi, l’offerta e la domanda di capitale si equilibrano, così che il livello degli interessi può scendere riducendosi al solo premio di rischio e al costo dell’intermediazione bancaria. Le variazioni dei tassi d’interesse del mercato attorno a questo nuovo interesse in equilibrio, procurano una direzione decentralizzata dei risparmi verso investimenti adeguati al fabbisogno. Il “denaro libero”, in quanto moneta liberata dall’interesse, diventerebbe neutro nella distribuzione, esercitando una positiva influenza nei confronti di coloro che lo richiedono o lo offrono all’interno del ciclo della produzione e nel mercato. Il pieno profitto del lavoro metterebbe, secondo le aspettative di Gesell, vasti strati di popolazione in condizione di cessare i rapporti occupazionali come lavoratori dipendenti per rendersi autonomi, in forme di impresa privata e cooperativistica.
Nel tormentato dopoguerra tedesco che prelude alla triste pagina del nazismo, la rivolta spartakista guidata da Rosa Luxemburg e Karl Liebknecht conosce un effimero esito a Berlino dal 1º al 15 Gennaio 1919 e viene però immediatamente stroncata nel sangue. Sempre nel 1919, dal 1º al 14 Aprile per due sole settimane, Silvio Gesell diviene Ministro delle Finanze del Governo rivoluzionario della Repubblica Bavarese dei Consigli, guidato dall’anarchico Gustav Landauer. Diversamente da Landauer e da molti altri che vengono giustiziati dalle truppe inviate a ristabilire l’ordine, Gesell viene messo in prigione ma riesce a salvare la pelle, assolto da un tribunale che lo giudica innocente e lo libera. Malgrado il brevissimo tempo che il destino gli mette a disposizione, Gesell riesce a mettere in pratica il suo sogno dando corso all’esperimento del Freigeld, letteralmente denaro libero, definito anche come denaro che si squaglia. Un mezzo di scambio che non aumenta di valore anno dopo anno ma, al contrario, perde progressivamente di valore di tal maniera che chiunque ne sia in possesso non abbia altro interesse che scambiarlo di nuovo e al più presto.
Il lavoro di Gesell ha ricevuto innumerevoli riconoscimenti, tra i quali vale la pena segnalare quello largamente elogiativo espresso da John Maynard Keynes, contenuto nel Capitolo 23, Libro VI della sua celebre “Teoria Generale del lavoro, moneta e interesse” pubblicata nel 1936. Scrive Keynes: “Credo che il futuro imparerà più dallo spirito di Gesell che da quello di Marx.”
Se il denaro di Gesell è effimero e si squaglia, non si può dire la stessa cosa dell’idea che ancora continua ad animarlo e a sostenerlo. Dalla sua prima sperimentazione nel 1919 molte altre ne sono seguite e ne seguono ancora. Da quella oramai lontana di Worgl nel Tirolo austriaco del 1932, a quella più recente di Chiem in Baviera datata 2003 e alle tante altre sostenute dal tenace lavoro teorico della geselliana Margrit Kennedy e di altri economisti iconoclasti in Germania, in Francia, in Svizzera, in Svezia. Avanza la moneta regionale a sostenere e difendere il diritto alla sopravvivenza di tutto ciò che è “locale” in contrapposizione alle macromonete come il Dollaro USA e l’Euro, simboli monetari dell’apparentemente inarrestabile processo di omologazione e globalizzazione economica e política. Un processo portatore di crisi cicliche e strutturali continue. Crisi che oggi, come le guerre in passato, riescono ad azzerare in pochi mesi equilibri sociali e geopolitici consolidati, ottenuti attraverso anni e anni di lavoro e di confronti e scontri sociali anche aspri.


Giovanni Cutolo - Partito del Sud


Fonte : Giovanni Cutolo

Risposta all'articolo di Fabrizia Argentieri su "Il Tempo" del 23/02








di Enzo Riccio


Gentile redazione,nonostante la "marcia indietro" di oggi, trovo assolutamente incomprensibile l'aver pubblicato un articolo come quello del 23/02 di F. Argentieri, pieno zeppo dei peggiori luoghi comuni su Napoli ed i napoletani ed intriso da una, nemmeno troppo velata, vena di razzismo, con alcuni termini offensivi come "popolo di straccioni" che dovrebbero essere vietati sempre, comunque e rivolti a chiunque.

E' come se si pubblicasse un articolo che parla di "sporchi negri africani" e poi il giorno dopo si dicesse "ma e' chiaro che era un articolo sugli stereotipi e sui luoghi comuni, come vengono chiamate le persone di colore". Ma stiamo scherzando? Averlo pubblicato è gravissimo!

Purtroppo anche in una città come Roma, una volta tradizionalmente "città aperta", oramai il razzismo si diffonde sempre di più, sia contro "extracomunitari" sia contro altre "minoranze" in una città dove oramai sono i romani "veri" ad essere una piccolissima minoranza e c'e' una maggioranza di popolazione "meticcia" di romani con calabresi, abruzzesi, campani e altre provenienze anche straniere...questa situazione, che dovrebbe essere una ricchezza da "melting pot" come New York o Londra, sta invece paradossalmente creando sempre pù insofferenza per le "minoranze". Noi napoletani che viviamo a Roma siamo sicuramente una di queste "minoranze", da offendere allo stadio o in un ufficio pubblico..."vabbe' ma lei che e' napoletano che pretende...ma certo che glielo dico, si capisce, mica siamo a Napoli".

La novità però e' che ora noi napoletani, e noi meridionali in genere, non subiamo più in silenzio, rispondiamo e restituiamo le offese al mittente.

Ad esempio a me, napoletano da più di dieci anni a Roma, e' capitato di far presente ad amici romani che quando si e' fatta (molto male....) l'unità d'Italia l'unica vera capitale europea in Italia era Napoli, Roma e Milano all'epoca erano al confronto città di provincia con meno della metà degli abitanti (ca. 200.000 rispetto ai più di 500.000 di Napoli secondo il 1° censimento del Regno d' "Italia", a Roma e Milano c'erano meno giornali, tipografie, piccole e medie aziende, meno teatri...insomma Napoli era l'unica città italiana al livello di Londra, Parigi e Vienna...e lo dicevano gli scrittori ed i viaggiatori dell'epoca come Goethe e non scrittori di "parte" o "nostalgici borbonici").

E se torniamo ancora più indietro, fu Napoli con le altre città marinare campane come Amalfi e Gaeta (che non e' mai stata "laziale" fino alle invenzioni geografiche del Duce!) riunite in una flotta campana, con a capo il Console Cesario di Napoli figlio del Duca Sergio, che salvarono Roma dall'invasione saracena nell'anno 849 d.C. nella battaglia di Ostia.... senza l'aiuto dei napoletani, Roma avrebbe fatto la fine di Costantinopoli qualche secolo dopo.

Ed infine ancora più indietro nella storia, fu la Magna Grecia, alla quale apparteneva anche Neapolis, che civilizzò i Romani, quest'ultimi a contatto con i megaloellenici della Campania, Puglia, Calabria e Sicilia, impararono le arti e la filosofia. I Romani incontrarono Parmenide e Pitagora...e ne rimasero così affascinati da prendere in prestito dai neo-greci perfino le divinità.

Forse per questo noi napoletani, anche non conoscendo tutto della nostra passata grandezza culturale spesso la intuiamo, siamo così orgogliosi e tenacemente attaccati ad una squadra di calcio che porta il nome della nostra città. Napoli, pur tra tanti problemi, vuole continuare a vivere ed a lottare per un futuro diverso da quello che il resto d'Italia vuole cucirle addosso con una serie di vessazioni e di ingiustizie, dall'invasione militare del 1860-1861 che non ci "liberò dallo straniero", visto che i Borbone erano oramani una dinastia napoletana e la corona era separata da quella spagnola, ma vennero a depredarci ed a ridurci a città di periferia e capoluogo di provincia e di prefettura. E poi ancora per le tante azioni di colonizzazione dell'infame Regno d'Italia sabaudo (la vera origine della "questione meridionale"), passando per il fascismo, le guerre e fino ad arrivare alla Lega Nord ed ai governi filo-nordisti dei giorni nostri, di destra, centro e sinistra o "tecnici" che siano.

Suggerirei quindi al vostro giornale di non distrarsi troppo coi problemi degli altri e di Napoli in particolare, ma di pensare di più ai problemi della "città eterna" che pur bellissima per testimonianze artistiche di problemi ne ha tantissimi, non minori di quelli di Napoli anzi in certi casi perfino maggiori. Basta pensare ad una metropolitana assolutamente ridicola per una città che conta oramai ca. 3 Milioni di abitanti mentre a Napoli si sta per ultimare la nuova metro collinare che e' un autentico gioiellino, sia per le "stazioni dell'arte" sia per l'integrazione con altre linee e modalità di trasporto come ferrovie e funicolari. Oppure a proposito di abitudini civili, non si capisce perchè non si citano mai i quartieri napoletani dove si fa la raccolta differenziata "porta a porta" e dove la raccolta differenziata supera sempre il 50% con punte oltre l'80% a Bagnoli mentre a Roma non si arriva al 20% ed è comunque inferiore al dato complessivo di Napoli...cose che sia a Roma che in altre città dei "fratelli d'Italia" non si citano mai perché ovviamente non si "venderebbero" e andrebbero contro lo stereotipo dei "napoletani sporchi ed incivili" che non sanno fare la raccolta differenziata ed anzi lanciano il sacchetto di spazzatura dalla finestra.

Insomma per evitare di seminare altro odio e razzismo, che di questi tempi di recessione e di grave crisi economica non ne abbiamo proprio bisogno, vi prego, come chiediamo spesso invano ai giornalisti del Nord di evitare il razzismo antimeridionale e concentrarsi piuttosto sulle tangentopoli, puttanopoli e vari scandali di casa loro, evitate anche voi giornalisti romani l'elenco dei luoghi comuni su Napoli e sul Sud...anche così Roma diventerà una città migliore, aperta, colta, ricca anche con l'apporto di tanti napoletani e tanti meridionali e soprattutto tollerante, non la copia sbiadita delle città del Nord con il loro peggiore razzismo leghista.

Cordiali Saluti

Enzo Riccio

Fonte : Partito del Sud - Roma

lunedì 27 febbraio 2012

Presentazione DVD "Cento Passi per la Libertà"



Partito del Sud
sez. Guido Dorso e sez. Flegrea (Na)
presentano


2 marzo 2012 dalle ore 18.30


Proiezione del documentario
CENTO PASSI PER LA LIBERTA'
realizzato da Marco Rossano
sulla campagna elettorale di Luigi de Magistris a Sindaco di Napoli, con immagini riguardanti anche il Partito del Sud
Seguirà dibattito con il regista e i dirigenti del Partito del Sud
Via di Pozzuoli (già Via Napoli), 86 - Napoli
Sez. Guido Dorso - Sede Partito del Sud



Partito del Sud - Napoli

POZZUOLI 1 MARZO 2012 ore 17,30 - Convegno-dibattito: RIONE TERRA - 42 anni dalla sua forzata evacuazione



Il Partito del Sud si presenta alla città di Pozzuoli invitando la cittadinanza ad un dibattito sul Rione Terra a 42 anni dalla sua forzata evacuazione
Con una relazione del Prof. Raffaele Giamminelli



Hotel Terme Puteolane (Pozzuoli) ore 17,3o


Giovedì, 1 Marzo


Fonte : Partito del Sud - Sez. Flegrea


sabato 25 febbraio 2012

Conferenza stampa a Pozzuoli (Na) del PdSUD



Pozzuoli: conferenza stampa del Partito del Sud


Le elezioni amministrative si avvicinano e i partiti politici si organizzano. Nella sala conferenza dell'hotel Terme Puteolane di Pozzuoli (Na), alle ore 17.00 di ieri 24/02/2012 si è tenuta la conferenza stampa del Partito Del Sud, a cui hanno partecipato diversi giornalisti di diverse testate.
E' stato presente il Segretario Provinciale del Partito del Sud, Alessandro Citarella che ha descritto gli obiettivi del Partito del Sud nei Campi Flegrei e a Pozzuoli in particolare. “


La notizia è stata riportata su diversi giornali, tra cui "il Mattino" di Napoli


http://youtu.be/UOsmArrUkU0

Fonte : notiziario flegreo


Il Partito del Sud incontra Michele Emiliano




Una delegazione del Partito del Sud è stata ricevuta, ieri Venerdi 24/02/2012, alle ore 16, per un incontro programmato e concordato fra le parti, c/o il Comune di Bari dal Sindaco MICHELE EMILIANO.

Andrea Balìa, in qualità di co Presidente Nazionale, Emiddio de Franciscis di Casanova come Responsabile Regionale Campania e Rapporti con le Istituzioni, e Francesco Menna come Coordinatore della Segreteria, hanno illustrato la storia, l'organizzazione, i percorsi politici e gli obiettivi del Partito del Sud. Il sindaco ha acoltato, apprezzato e condiviso anche il recente riassetto della presidenza. E' stato affrontato lo scenario dei possibili, futuri sviluppi della politica nazionale ed Emiliano ha proposto la costituzione di tavoli di lavoro comuni. Il sindaco ha inoltre dato la sua disponibilità e collaborazione per sviluppare l'organizzazione ed il radicamento del partito in Puglia e dove possibile. Ha tra l'altro offerto, in occasione delle prossime elezioni regionali in Puglia che lo vedranno candidato per la presidenza, la possibilità al Partito del Sud di selezionare suoi candidati da inserire nella sua lista e/o accettare l'alleanza con un'eventuale lista Partito del Sud.

Incontro costruttivo e con ottime prospettive, di cui ringraziamo Michele Emiliano per l'accoglienza, i toni estremamente cordiali e la disponibilità dimostrata.


Partito del Sud

Le priorità del meridionalismo del XXI secolo non sono le definizioni!




Dopo più di 150 anni di colonizzazione, finalmente assistiamo ad una rinascita del sentimento identitario del meridione ed alla fioritura di movimenti ed associazioni che, spesso confusamente, provano a farsi conoscere. Come Partito del Sud di strada ne abbiamo fatto tanta dalla nascita a Gaeta nel dicembre 2007, e pur tra cambiamenti e divisioni come in tutti i movimenti, siamo cresciuti nettamente in termini numerici e di visibilità ed abbiamo intrapreso la strada del meridionalismo identitario e federalista per una rivoluzione meridionale da attuare con metodi pacifici e democratici.


A proposito di democrazia, fui abbastanza sorpreso quando qualcuno mi disse tempo fa che "il tesseramento e' da giacobini"...questa stupidità, abbastanza evidente visto che se non c'e' una misura degli aderenti ad un movimento non si capisce come si fa a misurare la crescita del movimento stesso e come si fa a prendere decisioni a maggioranza, è però un simbolo di un certo modo retrogrado e stupidamente personalistico di vedere la politica o l'associazionismo, un pensiero ed un metodo che e' stato una vera zavorra per la crescita del meridionalismo fino ad oggi.

Altra stupidaggine è quella che spesso si sente che la politica ed i partiti politici sono oramai superati e che la "gente" non ne vuole sentir più parlare, è vero che c'e' una disaffezione generale alla politica per la degenerazione partitocratica ma non si capisce qual'e' l'alternativa per cambiare le cose...tranne le generiche chiamate alle armi ed alla "rivoluzione", chiamate fatte spesso da una tastiera e dietro il monitor di un PC.

Altri ancora che parlano di identità come noi, però fanno spesso troppa confusione tra passato e presente, proponendo modelli ultracattolici e reazionari, quasi vandeani...cose che oggi sono davvero fuori non solo dalle nostre personali convinzioni ma anche da ogni possibilità reale e concreta di riuscita, visto che anche il nostro popolo del Sud non è più quello del 1861.

Poi ci sono gli indipendentisti "duri e puri", alcuni di loro vanno poi a comparire nelle liste di uno dei partiti più centralisti e risorgimentali, col tricolore nel simbolo, come FLI ma che importa...loro sono i depositari della verità, della sacra "causa"...la loro coerenza è davvero cristallina!

Infine davvero insopportabile e' la pretesa di alcuni "professori" che pretendono sempre di precisare i termini e continuano sterili ed inutili discussioni su come dobbiamo chiamarci, come se chiamarci "napolitani" o "duosiciliani" fosse la cosa fondamentale per avviare un cammino di liberazione del Sud o pardon della Napolitania o pardon delle Due Sicilie. Quindi spesso questi personaggi intervengono a vanvera in rete avvisandoci che non dobbiamo chiamarci "meridionali" o, per loro peggio ancora, "terroni", perché così si da ragione ai nostri "colonizzatori". Peccato che poi non hanno la stessa sensibilità per tutto quello che i colonizzatori ci hanno fatto negli ultimi anni impoverendoci sempre di più, toccando l'apice con il governo Berlusconi-Tremonti e non sembra che la situazione migliori con il governo Monti....sempre in assenza di una seria e reale rappresentanza politica meridionalista. Peccato inoltre che non capiscono che organizzare un "terrone day", come l'evento che la nostra sezione di Mantova sta organizzando ad aprile è una provocazione, così come provocatorio è stato il titolo omonimo dello splendido libro di Pino Aprile che ha venduto più di 500.000 copie e quindi ha avuto una diffusione molto maggiore di tutti gli altri che parlano di verità storica (e ce ne erano stati di libri revisionisti e ben scritti da Alianello a Zitara, da Manna a Ciano....).

Suggerisco a tutti quindi di orientare le azioni, i programmi ed i linguaggi più ai risultati pratici in termine di crescita numerica, economica e di visibilità piuttosto che alla ricerca del nome o del simbolo come se fosse il sacro Graal.....per me, fermo restando il concetto di identità e di verità storica sull'invasione del Regno delle Due Sicilie e sull'origine della "questione meridionale", possiamo chiamarci meridionali o duosiciliani o anche megaloellenici o neo-bizantini come qualcuno disse in passato, basta che si propongano cose concrete che possano farci crescere in termini di consenso ed uscire finalmente dal ghetto dei "nostalgici" o dei "piccoli movimenti", proprio quello che stiamo provando a fare come Partito del Sud


Enzo Riccio Segr. Org. Nazionale Partito del Sud



Fonte : Partito del Sud - Roma

Il Partito del Sud Basilicata aderisce alla manifestazione Mo Basta!




PER PROTESTARE CONTRO LO SCEMPIO DEL TERRITORIO LUCANO IL 25 FEBBRAIO A POTENZA


COMUNICATO STAMPA


PARTITO DEL SUD - BASILICATA


Il Partito del Sud - Basilicata aderisce alla manifestazione Mo Basta! che si svolgerà a Potenza il 25 Febbraio 2012 contro lo scempio del territorio lucano.
BASTA alle estrazioni petrolifere in Val d’Agri!.BASTA al potere illimitato delle multinazionali del petrolio che continuano ad inquinare tutto il territorio lucano!NO al deposito di scorie nucleari e NO al trattamento con cementazione delle scorie e dei liquidi nucleari,obsoleto e in disuso da 23 anni, fatalmente nocivo per la salute umana!
il 25 febbraio 2012 Concentramento Piazza Bologna ore 9,00 - corteo ore 9,30 - Manifestazione Piazza Don Bosco Ore 10,00.
In 15 anni il petrolio ci ha portato solo inquinamento, povertà ed emigrazione. Basta all’importazione a scopo di lucro di veleni provenienti da Nord e resto d’Europa, Restituzione delle Barre del Centro Itrec ai legittimi proprietari Elk River negli USA, cancellazione del VIA sul deposito di terra ferma delle scorie nucleari e STOP al progetto di cementificazione delle scorie e dei liquidi nucleari. Un procedimento obsoleto da oltre 20 anni.


Il Responsabile per la Basilicata

Carmine Colacino Potenza



Fonte : Partito del Sud - Basilicata

giovedì 23 febbraio 2012

COMUNICATO CDN PARTITO DEL SUD




COMUNICATO


Il Consiglio Direttivo Nazionale del Partito del Sud, acquisito anche l'assenso del Presidente Onorario e fondatore del Partito Antonio Ciano, comunica che il Sig. Beppe De Santis, causa divergenze organizzative e di strategia politica ed in virtù dell'applicazione del Titolo II , art. 12, comma C dello Statuto, non fa più parte del nostro Partito. Di conseguenza decade da tutte le cariche in essere comprese le cariche di co/Presidente e di Membro del Consiglio Direttivo Nazionale. Si prendono inoltre decisamente le distanze dalle dichiarazioni del Sig. Beppe De Santis apparse di recente su organi di stampa riguardanti supposte primogeniture, fondazione del Partito e una visione di strategia e linea politica mai comunicata e tantomeno condivisa dal CDN.
Si comunica inoltre che resta in essere la gestione della Presidenza e Segreteria Nazionale degli altri 2 co/Presidenti Sigg.ri Andrea Balìa e Natale Cuccurese, e la competenza di Segretario Organizzativo Nazionale del Sig. Enzo Riccio, così come di ogni altro organo nazionale e locale del Partito sui territori.
Si informa altresì che, pur essendo commissariata pro tempore la Sezione Siciliana, restano operativi tutti gli altri dirigenti e quadri politici ed organizzativi del Partito in Sicilia che, confermando la fiducia e condividendo la linea e la strategia politica del Consiglio Direttivo Nazionale, compresa quest'ultima decisione, continuano il lavoro sui territori anche in vista delle prossime competizioni elettorali amministrative a Palermo e nella Regione.


Il Consiglio Direttivo Nazionale del Partito del Sud


Andrea Balia, Natale Cuccurese, Giovanni Cutolo, Enzo Riccio


Roma, 23/02/2012

I mattoni per l'Expo? Meglio se padani. Esposito ed Emiliano fanno ricorso all'UE




Il bando per gli edifici di servizio: preferiti i materiali che provengano da non oltre 350 chilometri da Milano


di Francesco Benucci (Il Sole 24 Ore, 23 Febbraio 2012)


La si può considerare come una legittima voglia di tutela dell'ambiente, come d'altra parte impone il tema Expo 2015 di Milano ("Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita"). O come una sorta di protezionismo pro imprese padane in chiave ecologista.
Di fatto il concorso di idee internazionale perla realizzazione delle architetture di servizio del sito che ospiterà l'esposizione universale tra poco più di 1160 giorni rischia di diventare l'ennesimo pretesto di scontro Nord-Sud. Con probabili strascichi politico-legali.
La procedura di cui è responsabile unico il bolognese Carlo Chiesa (ingegnere voluto dall'ex sindaco Letizia Moratti) è stata lanciata a dicembre quando la potestà politica del grande evento era già sotto la regia dei due commissari Giuliano Pisapia e Roberto Formigoni. Il concorso punta a coinvolgere progettisti da tutto il mondo per l'ideazione del «sistema di edifici - recita il sito ufficiale - (13 edifici di grandi dimensioni e dodici di media dimensione, ndr) che raccolgono le funzioni di servizio: ristorazione, spazi commerciali, servizi ai visitatori, servizi ai partecipanti, sicurezza, logistica, magazzini, locali tecnici per una superficie di 66.978 mq un costo di circa 63 milioni». È in scadenza domani 24 febbraio.
Il 9 aprile è prevista la comunicazione della graduatoria provvisoria dei progettisti cui saranno assegnati 5 premi: il primo di 90mila euro, gli altri da 14mila.
Ma scorrendo il disciplinare di procedura, alla pagina 8 - punto 4.1 - si scopre che sarà assegnata una cospicua dote di punti (tra le più alte previste da tutti gli ambiti posti come elementi valutativi) al concorrente che proporrà soluzioni costruttive che adottino «materiale a basso impatto ambientale...e con provenienza geografica entro i 350 km dal sito dell'Expo di Milano 2015». Ergo, Padania piena o poco più. In pratica, i successivi bandi perla realizzazione degli edifici progettati da architetti e ingegneri di tutto il mondo potranno essere anche aggiudicati a ditte di Caltanissetta, Napoli o Stoccolma: ma queste dovranno acquistare materiali da ditte lombarde.
Il che, essendo in ballo una considerevole dote di fondi pubblici, può apparire come un aggiramento delle norme europee sulla concorrenza. Non è un caso che l'assessore allo Sviluppo del Comune di Napoli, Marco Esposito, e il sindaco di Bari, Michele Emiliano, hanno preparato un ricorso alla Commissione europea per la violazione delle leggi sulla concorrenza. Intanto, si stanno mobilitando numerose associazioni imprenditoriali del Mezzogiorno.


Fonte internet : Marco Esposito

Lezione di civiltà, in Inghilterra osannano la città di Napoli




La vittoria del Napoli sul Chelsea ha ispirato i sudditi di Sua Maestà. E sui giornali di ieri e nelle corrispondenze televisive era tutto un fiorire di omaggi alla cultura napoletana e campana.


Prendi un napoletano e un londinese. Roba da barzelletta, coppia che più scoppiata non si può. Ma è bastata una partita di calcio per rendere l’uno un po’ più simile all’altro e viceversa. La vittoria del Napoli sul Chelsea ha ispirato i sudditi di Sua Maestà.
E sui giornali di ieri e nelle corrispondenze televisive era tutto un fiorire di omaggi alla cultura napoletana e campana. Il Vesuvio (un’arrampicata da niente in confronto alla scalata di Champions League che ora il Chelsea si ritrova di fronte, sostiene il Sun) è il più citato. Seguono le rovine di Pompei (quelle in cui si trova ora Andrè Villas-Boas che sta per perdere il posto, paragona il Guardian), la pizza e persino O’ surdato ‘nnammurato, citazione colta del Daily Mail che avvicina le sfortune del soldato che scrive la sua ultima lettera a quelle dell’allenatore del Chelsea, probabilmente in panchina per le ultime ore. Nel calderone finisce anche il detto vedi Napoli e poi muori. Che diventa: «Gioca contro il Napoli e poi muori» per il Mirror, mentre per l’Independent assume tutto un altro significato dopo aver assistito alle prodezze di Lavezzi e Cavani, che hanno assassinato senza pietà la difesa dei Blues.
Lode dunque ai giornalisti inglesi, che si sono informati e sono andati finalmente oltre ai soliti stereotipi di Napoli città violenta e pericolosa, alimentati non poco dal Manchester City, che istruiva i suoi fan sulla trasferta con gli stessi patemi d’animo che si riservano a chi parte per il fronte in Afghanistan. I Blues hanno invece lasciato il compito a due tifosi che hanno vissuto per un po’ a Napoli e che hanno segnalato sul sito della squadra i posti più belli da visitare e i migliori ristoranti.
Ma lode va anche ai tifosi napoletani per una volta definiti «esuberanti e calorosi» piuttosto che violenti e pericolosi. Tanto ospitali da aver offerto un boccale ai supporter avversari, tanto devoti da essere arrivati al San Paolo due ore prima l’inizio del match nonostante il diluvio e così sfavillanti da aver provocato uno shock culturale agli inglesi (secondo il Times) abituati ai più miti incoraggiamenti degli spalti di Premier League. «Una città che di solito divide questa volta ha lasciato una chiara impressione», scrive sempre il Times.
È bastata una partita a sdoganare Napoli in Europa e a legittimare una città che di solito è conosciuta solo come culla della camorra? Forse era così facile che nessuno ci aveva mai pensato. Eppure si sa, il calcio è un buon ambasciatore perché parla alle masse in un linguaggio universale. Certo qualche critica non manca tra i pignoli britannici. Il San Paolo «è una mostruosità del dopo guerra, rinnovato prima di Italia ’90, ma che non ha più visto una mano di vernice da allora, ed è tanto brutto quanto intimidatorio» fa sapere ancora il Times. Forse possiamo anche capirli, in fondo sono abituati alla maestosità di Wembley. Ma sarebbe bello dare loro un’altra lezione di civiltà. L’occasione arriverà prestissimo, tra tre settimane. Napoli e i napoletani ne sono all’altezza, basta solo volerlo


.ga.b.


Fonte : Il Mattino

mercoledì 22 febbraio 2012

SANTA CATERINA VILLARMOSA - VENERDI’ 24 febbraio 2012 ore 18.00 : “I fasci siciliani” - Relatore Antonio Ciano



COMUNE DI SANTA CATERINA VILLARMOSA(CALTANISSETTA)

“I fasci siciliani” reminiscenza e attualità

Relatore: Prof. cap. Antonio Ciano

Moderatore: Antonino Fiaccato

Sala di Pietra(Presso Antica sede del Palazzo Municipale in via Roma)

VENERDI’ 24 febbraio 2012Ore 18.00

La cittadinanza è invitata a partecipare.

Santa Caterina villarmosa 21.02.2012

IL SINDACO ANTONINO FIACCATO

Fonte : Antonio Ciano

lunedì 20 febbraio 2012

Incontro con de Magistris a Barcellona












nel 2° video la domanda del Prof. Giovanni Cutolo, Membro del Consiglio Direttivo e Presidente della Commissione Cultura del Partito del Sud, e la domanda di Valentina Lamanna sull'impegno del Partito del Sud sul verde e l'urbano (come da progetto definito con l'Assessore all'Urbanistica arch. Luigi De Falco del Comune di Napoli)....





Sabato 18 febbraio si è svolto a Barcellona presso l'Istituto Europeo di Design l'incontro tra Luigi de Magistris e gli italiani residenti nella città catalana. L'evento è stato organizzato da Augusto Casciani dell'agenzia di eventi Italia.Es ed era prevista la proiezione di alcuni frammenti del documentario "Cento passi per la libertà". La presentazione di de Magistris è nata ed è stata organizzata negli ultimi dieci giorni. Il sindaco aveva in programma riunioni con il presidente del Forum delle Culture e con il sindaco Trias di Barcellona per parlare di progetti e rapporti tra le due città e Augusto è stato bravo a trovare il tempo e lo spazio per organizzare l'incontro....

....Luigi ha parlato per una ventina di minuti e ha raccontato Napoli: quello che si sta facendo, le speranze, la voglia di partecipazione dei cittadini e il tentativo da parte dell'amministrazione di stare vicino alla gente. In sala il pubblico era attentissimo e molto interessato. Dalle parole di de Magistris traspariva l'amore e l'impegno che sta mettendo per Napoli. Io ascoltavo e osservavo. Quando sono iniziate le prime domande da parte del pubblico Luigi scriveva tutto e rispondeva a tutti in modo accurato, motivando e coinvolgendo cercando davvero ditrasmettere qualcosa. Particolarmente interessanti i passaggi sulla Palestina e sul ruolo internazionale che deve tornare ad avere Napoli come quando era capitale del Regno delle Due Sicilie. Alcune persone sia ieri che oggi mi hanno detto che ascoltandolo gli è venuta voglia di tornare a vivere e a lottare a Napoli e per Napoli. Ed è una frase che durante le proiezioni del documentario ho già sentito. "Ma allora c'è speranza?" mi hanno chiesto. Secondo me la speranza deve essere accompagnata da cambiamenti concreti. Una ragazza dal pubblico ha detto che forse per noi il treno è già passato. Forse è così, ma credo che a Napoli ci sia un gruppo di persone, in costante aumento, con voglia davvero di cambiare le cose. E Luigi è un punto di riferimento forte e carismatico intorno al quale si può costruire un cambiamento....

...Nel video postato c'è la sintesi dell'intervento di de Magistris e poi negli altri due ho voluto lasciare quasi interamente le domande e le risposte che hanno vivacizzato l'incontro. Alla fine personalmete non ho avuto molto spazio e ho dovuto velocemente far partire il trailer che si sentiva malissimo, ma prima ho voluto spiegare perchè ho realizzato il documentario: la spinta a farlo mi è venuta dall'indignazione e dalla rabbia di vedere sempre e solo un'immagine negativa di Napoli. Ero stufo di sentir parlare solo di monnezza, camorra, droga, etc. Napoli era ed è molto di più e spero attraverso il documentario di aver mostrato un'altra immagine della città e dei napoletani...

...Concludo citando il concetto a proposito dei sogni di cui de Magistris ha parlato durante l'intervento e che mi ha colpito particolarmente: "mai smettere di sognare...molti sogni si possono realizzare...e in realtà sognare è un atto di realismo, è ladeterminazione". Sono d'accordissimo con questa definizione e credo che i sogni aiutino, per citare Vittorio Arrigoni, a restare umani.


Marco Rossano


Fonte : Marco Rossano youtube

domenica 19 febbraio 2012

Gaeta,17 febbraio,Raimondi ricorda a Fini l'assedio di Gaeta. Svelare il passato per costruire il futuro.









http://www.youtube.com/watch?v=QFSi2AUecPE&feature=youtu.be


Davanti a una folla strabocchevole, al Presidente della Camera dei Deputati On. Gianfranco Fini e al Presidente della Provincia Dott. Armando Cusani il Sindaco di Gaeta, Dott. Antonio Raimondi,ha elevato all'Italia tutta una lectio magistralis...ascoltiamolo.


Fonte : Partito del Sud - Gaeta

Comunicato Partito del Sud S. Giorgio a Cremano (Na)

iniziativa in memoria del grande Massimo Troisi :




cari amici
domenica sera 20 febbraio 2012, alle ore 20 a
San Giorgio a Cremano, presso la sala ex fonderie
Righetti a Villa bruno si svolgerà una manifestazione
per il 59esimo compleanno del nostro amato concittadino Massimo Troisi.
La serata avrà in Maria Rosaria Vardi, iscritta al nostro
partito, un bellissimo passaggio musicale con l'antica
tradizione napoletana.
Vi aspetto


Carlo Capezzuto - Partito del Sud Sez. Miglio d'Oro S. Giorgio a Cremano (Na)


sabato 18 febbraio 2012

Luigi de Magistris a Barcellona con nostri dirigenti del Partito del Sud!


Conferenza stamani 18/02/2011 a Barcellona c/o la sede dello IED

di Luigi de Magistris sulle città mediterranee e l'arredo urbano.

S'è discusso delle tante idee ed iniziative

tra cui anche il progetto del Partito del Sud in cantiere con l'Assessorato all'Urbanistica dell'architetto Luigi De Falco.

nella foto Luigi de Magistris col nostro Membro del Direttivo Nazionale e Presidente della Commissione Cultura prof. Giovanni Cutolo e la Responsabile per la Francia del nostro partito sig.ra Caroline Moreau





Fonte : Ruben Cutolo Barcellona


Prestigioso incarico dell' Assessore all'Urbanistica De Falco del Comune di Napoli all'ADI per un progetto sulle piazze di Napoli del Partito del Sud!

Incarico di grande prestigio (cui seguirà Protocollo d'Intesa) da parte del Comune di Napoli, tramite l'Assessore all'Urbanistica arch.tto Luigi De Falco a nostri iscritti tramite l'ADI (Associazione Disegno Industriale) per un progetto urbano sulle piazze di Napoli del Partito del Sud:
Progetto "Metà e Metà - Parte/nopeo e Parte/Napoletano"
Team Progetto Partito del Sud: arch. Salvatore Cozzolino, prof. Giovanni Cutolo, arch. Mia Serra, Andrea Balìa


il testo :


Al Presidente dell'ADI CAMPANIA (Salvatore Cozzolino)


oggetto : Manifestazione d'interesse per la sottoscrizione d'un Protocollo d'Intesa


A seguito degli incontri avuti presso il mio Assessorato, Le rinnovo l'interesse di questa Amministrazione ad avviare tutte le procedure per la sottoscrizione d'un Protocollo d'Intesa da stipularsi tra il Comune di Napoli e l'Associazione per il Disegno Industriale da Lei presieduta . Il documento richiamato sarà utile alla definizione degli accordi di collaborazione volti alla realizzazione d'interventi di riqualificazione di ambiti urbani nel territorio cittadino.


Nell'auspicare una proficua collaborazione Le porgo cordiali saluti.


l'Assessore all'Urbanistica


Arch. Luigi De Falco


Partito del Sud - Napoli


venerdì 17 febbraio 2012

Tesseramento 2012 Partito del Sud !


Il Partito del Sud nato a livello nazionale nel dicembre 2007 ha già fatto tanti passi avanti e, dopo le prime esperienze elettorali "pionieristiche" in Sicilia alle politiche 2008 e alle amministrative 2009 in provincia di Latina ed in alcuni comuni in provincia di Mantova, si è riorganizzato nel 2010 con uno Statuto registrato e con un nuovo gruppo dirigente.
Nel 2011 abbiamo partecipato alle Comunali di Grosseto, di Caserta, Bologna ( cand. indip.), Provinciali di Mantova ( cand. indip.) e soprattutto alle Comunali di Napoli, per la prima volta in una grande città e per di più nella capitale storica del Sud, dove abbiamo sostenuto fin dall'inizio la candidatura di De Magistris, scelta rilevatasi vincente , risultando la lista meridionalista più votata (escludendo ovviamente quelle pseudo-meridionaliste sponsorizzate dai soliti vecchi politici con ben altri mezzi...).
Presenti fisicamente con sezioni e referenti in 12 regioni su 20, abbiamo una presenza notevole sul web:
- il
sito istituzionale dove trovare Statuto, contatti e organigramma;
- il
blog nazionale più aggiornato e più frequentato del mondo meridionalista che ha superato in meno di 4 anni i 600.000 visitatori e viaggia ad una media di ca. 1000 al giorno;
- una decina di blog delle varie sezioni locali, tra queste quello di
Napoli e quello di Roma hanno superato rispettivamente le 35.000 e le 30.000 visite;
- Facebook con
pagina, gruppo e gruppi locali per le varie sezioni, da poco siamo anche su Twitter e già in rapida crescita...
Aiutaci a crescere ancora di più, se non l'hai ancora fatto e' il momento di aderire al Partito del Sud oppure di rinnovare la tua adesione pagando la quota di adesione 2012...è il momento giusto per costituire una nuova sezione o di proporti come referente nei territori dove non siamo ancora presenti...
puoi aderire online o tramite un coordinatore locale con il tesseramento 2012!!!


Enzo Riccio Segr. Org. Nazionale Partito del Sud

Comunicato stampa Partito Del Sud di Caserta

Caserta, 16.02.2012 – Comunicato stampa – Partito del Sud – Sez. A. Ciano Caserta


Nella riunione del direttivo tenutasi il 15.02.2012, il Partito del Sud, sez. di A. Ciano di Caserta, ha nominato all’unanimità il proprio segretario cittadino nella persona dell’avv. Massimo Martucci.
Il presidente provinciale, Sig. Antonio De Falco, ed il vice presidente, Enzo Napoletano, che fortemente hanno appoggiato la candidatura dell’avv. Martucci, quale segretario cittadino, hanno dichiarato: “Con il nuovo assetto la sezione del Partito del Sud di Caserta si propone come forza emergente nel panorama politico casertano, con l’intento di essere presente sul territorio come alternativa costruttiva e propositiva alle forze politiche tradizionali esistenti.”
Infatti, a tale scopo, sono state assegnate ai vari membri del direttivo le deleghe specifiche nei seguenti settori: dr. Luigi Evangelista (vice segretario) delega alla sanità, Sig. Iodice Carmine (terzo membro della segreteria) - delega alle frazioni, sig. Michele Picozzi - verde pubblico e attività produttive, sig. Enzo Vitale - viabilità e trasporto pubblico, dott.ssa Luciana Napoletano – responsabile PdSud Donne, Sig. Michele Riviello – Sport, sig. Luca Cristiano – resp. PdSud Giovani, sig. Antonio Roccolano – coordinamento politico ed organizzativo della sezione, sig.ra Valeria Ambrosanio – Cultura e Comunicazione.
“Finalmente a Caserta un vero partito meridionalista, moderato, democratico e repubblicano, che si interessa ai bisogni ed alle esigenze dei cittadini, aperto al dialogo ed al confronto, sia con gli enti istituzionali che con la gente comune. “ ( Massimo Martucci – segretario cittadino)
Per info :
Partito del Sud – sez. A. Ciano
Via Ferrara, 12 - Caserta
(09.30/12.30 -15.30/18,30 lun/ven)
partitodelsudcaserta@gmail.com
tel. 0823/1606488


Fonte : Partito del Sud - Caserta

giovedì 16 febbraio 2012

“Ministeri al Nord? Restituiti ai proprietari”. Giarda chiude la farsa della Lega !



Le sedi distaccate dei ministeri per la Semplificazione e per le Riforme nella reggia di Monza sono state chiuse con la nascita del governo Monti. La presidenza del Consiglio è stata condannata il 9 novembre per comportamento antisindacale per l’apertura di queste sedi e lo scorso 9 febbraio sempre Palazzo Chigi ha rinunciato ad opporsi a questo decreto del Tribunale di Roma perché nel frattempo cessata l’operatività delle sedi. Lo ha detto alla Camera, il ministro per i Rapporti con il Parlamento Piero Giarda. Rispondendo ad un’interrogazione dell’Idv, Giarda ha spiegato che il governo considera “cessata la ritenuta condotta antisindacale” in quanto le sedi sono di fatto non più operative dal momento dell’insediamento del governo Monti”. Giarda ha detto che sono state dismesse le utenze, sono stati ritirati i beni immobili che erano stati messi a disposizione e l’immobile è rientrato nella “piena disponibilità” del proprietario. Il ministro ha anche osservato che “nessuna unità di ruolo di comando o comandata ha mai preso servizio presso le sedi distaccate dei dicasteri”. Quindi Palazzo Chigi ha dato esecuzione alla sentenza del Tribunale dopo aver sentito le organizzazioni sindacali anche perchè la sentenza non aveva disposto la chiusura delle sedi ma aveva solo rilevato il comportamento non corretto rispetto alle rappresentanze dei lavoratori da parte della presidenza del Consiglio.



L'intervento di Marco Esposito a Roma alla presenza del Ministro Barca!



"Il Nord è la palla al piede politica e culturale dell'Italia". Il mio intervento a Roma nella Biblioteca del Senato.

Marco Esposito

cerca e ascolta l'intervento di Marco Esposito su Radio Radicale al Convegno di ieri 15/02/2012 su "Il Sud, i Sud. Geoeconomia e Geopolitica della Questione Meridionale".

http://www.facebook.com/l.php?u=http%3A%2F%2Fwww.radioradicale.it%2Fscheda%2F345819%2Fil-sud-i-sud-geoeconomia-e-geopolitica-della-questione-meridionale&h=EAQH0GFQj

Fonte : www.radioradicale.it

mercoledì 15 febbraio 2012

Marco Esposito oggi a Roma per parlare di Sud con il Ministro Barca


15 Febbraio 2012, ore 11:45

RAPPORTO ANNUALE 2011


Il Sud, i Sud: Geoeconomia e geopolitica della questione meridionale


partecipano il Min. Fabrizio Barca, Ernesto Mazzetti, Tullio D’Aponte, Marco Esposito, Raffaele Fitto, Adriano Giannola, Vito Santarsiero, Virman Cusenza.

A distanza di 150 anni dalla nascita dell’Italia unita e a 63 da quella della Repubblica, il Mezzogiorno presenta ancora condizioni di vita meno favorevoli, rispetto al resto del territorio nazionale, misurabili per redditi, occupazione e dotazione di servizi, che lo collocano a livelli mediocri negli standard nazionali ed europei, anche se è da rilevare come sia più realistico configurare il Mezzogiorno quale spazio geografico composito, dai differenti gradi di sviluppo, somma di peculiarità che richiedono letture sfaccettate e strumentazioni d’intervento differenziate: i Sud piuttosto che il Sud. Resta, peraltro, indiscusso come l’intero territorio meridionale sia percorso da problematiche comuni, per lo più di ordine strutturale, riassumibili dalla cronica profonda latenza del capitale sociale. Partendo da questa premessa il Rapporto della Società Geografica Italiana dà conto degli odierni aspetti strutturali della “questione meridionale”, guardando al Mezzogiorno nella sua dimensione macroregionale con disaggregazioni alla scala regionale, limitate solo a taluni fenomeni di particolare rilievo locale o distrettuale.Vengono, dunque, analizzati l’industria, il collasso e la colonizzazione del sistema bancario, le trasformazioni del paesaggio agrario e della società rurale, l’espansione urbana, la transizione demografica, l’ascesa della cultura dell’illegalità, l’opzione turistica, l’organizzazione della ricerca scientifica e del trasferimento tecnologico, la diffusione delle innovazioni, l’organizzazione d’impresa. Significativa attenzione, poi, viene data al più grave e doloroso divario che il Mezzogiorno misura: i livelli occupazionali. Il Rapporto, delinea alcune ipotesi di scenario mentre mette in luce come la permanente attualità della “questione” abbia fatto sì che all’insieme di problemi caratterizzanti il dualismo territoriale italiano, e fino ad almeno un quindicennio fa tali da ritenersi delimitati in un ambito propriamente geoeconomico, si siano aggiunti risvolti che ne fanno oggi un problema geopolitico da affrontarsi non già come unitario del Paese ma dei Meridionali. Intanto si presuppone l’abbandono di ogni illusione circa il riallineamento “spontaneo” del divario. Quindi si immagina di far leva sulla presenza nella composita situazione dell’economia meridionale di non marginali eccellenze nelle produzioni radicate nel territorio, così come si constata il ruolo protagonista assunto dagli armatori navali meridionali. Da ultimo, si rileva l’azione di punta che le produzioni del Sud svolgono nell’ambito dell’export nazionale verso i paesi della sponda africana del Mediterraneo.




martedì 14 febbraio 2012

"Quelli che..."



di Andrea Balìa


Era il titolo di una bellissima canzone di Enzo Jannacci degli anni ’70. Ogni verso iniziava con “Quelli che..” e giù a seguire tra ironia e malcelata verità una tagliente identificazione di persone, categorie sociali, gruppi di persone assimilabili per comportamenti, modi di dire, ecc..con un “rif” musicale di sottofondo ripetitivo, ma dolce, swingato per chi s’intende di musica blues e giri armonici di quel genere, accattivante e non fastidioso, ma anzi ammaliante. Insomma quel che si dice un gran pezzo, una genialata musicale tra la denuncia e l’ironia come solo la sapiente e graffiante creatività d’un grande artista sa fare.
Tanto valido questo piccolo capolavoro da essere diventato un modo di dire per fotografare ancor oggi certe persone che si distinguono per un modo di fare singolare e forse non del tutto condivisibile. Ebbene anche nel nostro “piccolo mondo antico” – come mi piace definire l’ambiente frequentato e agitato del meridionalismo degli anni 2000 – ci sono, a mia modesta opinione, “Quelli che…”.
- “Quelli che…” il Re ritornerà! Nessuno lo sa, ma prima o poi, la deposta dinastia del nostro ex regno,, che sta aspettando il momento opportuno, tornerà trionfante e prenderà in mano le magnifiche e future sorti del Sud per il ripristino dei vecchi confini e dell’antico stato! Peccato che gli eredi di quella monarchia abbiano dichiarato più volte (ed anche chi scrive lo ha ascoltato) che nessuna mira od intenzione politica attraversa le loro menti, oltre ad un naturale affetto per le terre che hanno visto governare i loro avi e ad una condivisione perché una memoria storica veritiera si affermi.
- “Quelli che…” il legittimismo innanzitutto e comunque, con il ritorno d’una morale sempre e solo sotto l’egida della confessione e del credo cattolico; una vera vandea per cui ogni minimo diverso distinguo riconduce sotto l’accusa della più infamante eresia. Poco conta che la libertà religiosa sia ormai valore conclamato e che l’ortodossia di religione costituisca uno dei mali odierni.
- “Quelli che…” solo quando tutto il popolo avrà piena conoscenza della verità storica e consapevolezza del proprio passato sarà possibile organizzare forme politiche per il riscatto del Sud. Che poi questo ammirevole auspicio possa comportare tempi biblici visibili solo forse dai nostri pronipoti e che nel frattempo il meridione possa essere definitivamente desertificato non scalfisce minimamente il progetto.
- “Quelli che…” sono d’accordo sulla tesi precedente ma i giusti e i veri portatori dell’idea sono loro e non quelli di prima. Insomma gli uomini determinano la giustezza d’una teoria e non l’attendibilità della stessa.
- “Quelli che…” il problema è la denominazione d’un territorio se napolitano, siciliano o duo siciliano, ovvero che il Sud deve riappropriarsi dei suoi diritti, ma la Sicilia però…Della serie che è meglio stabilire queste cose e non come condurre la battaglia.
- “Quelli che…” l’indipendentismo è la sola strada da percorrere, per cui ogni battaglia diversa o rivendicazione è tempo perso. Salvo a stabilire il come…. . Certo le armi sono scomode e pericolose, le vie eventuali d’una richiesta legale d’autodeterminazione dei popoli richiede tanta carta bollata, tempo e costosi e valenti team d’avvocati ; meglio e più comodo da dietro ad una tastiera ed in attesa di strabilianti idee per attuare la rivoluzione.
- “Quelli che…” sono accusati d’essere troppo di destra, addirittura fascisti, e grazie al inatteso culo d’aver trovato qualche infiltrato giornalista in preda alla forsennata voglia di scoop, sono finalmente in grado di svelare “tutta la verità” che contiene la loro equidistanza da vetuste ideologie e addirittura simpatia per teorie gramsciane, marxiste leniniste che li affrancano da infamanti accuse. Peccato che le loro scelte siano casualmente sempre per soluzioni destrorse, candidati sempre di quell’area, slogan e grafica del ventennio, provenienza dei capi, loro storie e di gran parte degli iscritti pure loro da quella parte, amicizie con gruppi che si rifanno alla “Romanitas” o a Ezra Pound. Insomma, perseguitati dalla sfiga…
- “Quelli che…” prima o poi bisognerà che tutti s’uniscano per raggiungere l’obiettivo, Insomma una specie di governo come quello che sostiene Monti. Diversi, ma uniti. Ovviamente con la certezza che, gli obiettivi siano diversi e forse la sola condivisione della necessità d’una riscrittura storica non basti, e che ormai decenni d’infausti tentativi non richiedano ulteriori verifiche in ossequio al riconoscere che l’esperienza serva e insegni pur qualcosa nella vita, non costituiscono validi argomenti per farli recedere da questa convinzione.
- “Quelli che…” come noi del Partito del Sud, che ritengono che il Sud vada fornito d’una rappresentatività politica vera e a tutt’oggi mancante, da portare nelle istituzioni per iniziare ad incidere in scelte a difesa e per il riscatto meridionale, attraverso una forza politica progressista, pur se identitaria, che si rifà alle lezioni di Dorso, Salvemini e Gramsci.
Il tutto con tanta ironia, molte verità e, purtroppo, senza il “rif” musicale swingato di sottofondo…Ma forse con un po’ di fantasia ed uno sforzo di memoria….


Andrea Balìa

Vieni a Teatro a Roma a vedere "Terroni" con il Partito del Sud!

a Roma al Teatro dell'Angelo :


Fonte : www.partitodelsud-roma.blogspot.com

domenica 12 febbraio 2012

Emiliano: «Il PD non ha più senso»





Intervistato da Gli Altri, il sindaco di Bari e presidente del PD della Puglia, Michele Emiliano, ha usatoparole molto pesanti nei confronti del partito di cui è esponente e dirigente.


"Io Luigi e Nichi siamo il trio perfetto".

Perché e per cosa? "De Magistris è il capo-popolo d’eccezione, colui che è stato capace di conquistare una città simbolo come Napoli. Vendola è il politico raffinato che ha elevato la cultura di Frattocchie a narrazione. Io sono il più liberale, forse quello più a destra, il più americano. Con loro vorrei andare finalmente oltre il Pd. Archiviare quello che appare oggi più come un pezzo da museo archeologico". Archiviare? "Azzerare". Azzerare? "Resettare" Si spieghi. "Il Partito democratico non ha più senso. È un carrozzone che consuma denari pubblici, non produce consenso e affossa i talenti. Perché tenerselo?"

Fonte : www.ilpost.it

Continua a crescere il PdSUD a Caserta...nuovi arrivi!



continua e costante la crescita del Partito del Sud...


Fonte : Partito del Sud - Caserta


sabato 11 febbraio 2012

Il sindaco di Napoli a Barcellona



La trasformazione delle città mediterranee: sfide urbanistiche e sociali



Il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris , parteciperà sabato 18 febbraio alla conferenza dal titolo: “La trasformazione delle città mediterranee: sfide urbanistiche e sociali”.
L’incontro organizzato da ItaliaES e dallo IED (Istituto Europeo del Design) di Barcellona prevede l’intervento del sindaco che ci parlerà dei progetti su cui sta lavorando il Comune partenopeo e si confrontarà con le domande del pubblico. Alla fine del dibattito verrà proiettato uno spezzone del documentario di Marco Rossano: Cento Passi per la libertà
Interverranno:
Alessandro Manetti, direttore dello IED di Barcellona
Luigi De Magistris, sindaco di Napoli
Marco Rossano, sociologo e regista, autore del documentario
modera:
Augusto Casciani, direttore di ItaliaES
L’incontro si terrà presso l’aula magna dello IED, Calle Biada, 11 – 08012 Barcelona(Gracia, Metro: Fontana/Lesseps),
sabato 18 febbraio 2012: open door 11.30 inizio conferenza ore 12 (finalizzazione prevista alle ore 14)
Ingresso gratuito, registrazione obbligatoria : l’accesso sarà consentito solo agli iscritti fino ad esaurimento posti.


Fonte : ItaliaES

"…ecco dove finivano i soldi della Cassa del Mezzogiorno!"


di Bruno Pappalardo

Nessun archivio segreto è stato scardinato, nessun pentito ha svelato macchinazioni occulte, nessun uomo dei servizi ha spifferato segreti.
È sotto gli occhi di tutti ma nessuno ha mai voluto abbassare la testa, inforcare degli occhiali spessi per la miopia e capire ciò ch’era evidente.
Osserviamo, oggi, che succede e neppure attentamente. La politica, l’imprenditoria, servizi, media e amministrazioni pubbliche e private e tant’altro, hanno imbrattato d’inchiostro putrido la faccia degli onesti attraverso i giornali irreggimentati dal potere e complici della diffusa immoralità.
Ieri si è scoperchiato il conto cassa di AN; I prestiti al PDL? Spariti 26 milioni di euro. Pare sarà impossibile ricostruire il buco e risistemare i bilancio o la cassa. Scomparsi! Han superato il Lusi, tesoriere della Margherita, che non esiste più se non proprio per i ladri. Spariti 13 milioni di euro e un’altra manciata di questi molto vicino alla prima; dal 2007, goccia dopo goccia, giungono nelle banche in Canada e in altri immobili e ville hollywoodiane; Ma a che servono tutti questi denari in sopravanzo? A mantenere l’apparato e soprattutto le Regioni e i propri assessori e consiglieri da cui pure traggono altro denaro!
Il Governatore della Lombardia, Formigoni, possiede un’amministrazione decimata da arresti e avvisi di garanzia e qualche mandato di cattura di qualcuno che risiede in Parlamento. Una montagna di denaro in buste e valigette gonfie, bussano alla porta dei suoi assessori e consiglieri. Lo chiamano il Presidentissimo e intorno a lui, si muove il cosiddetto Sistemone, un modo raffinato di corruzione. Fare dei nomi? Ma a che serve!?? Sono centinaia di migliaia in tutt’Italia e non basterebbe neppure tutta l’estensione della memoria di Facebook.
Mi riferisco a quasi tutte amministrazioni Regionali. Per esempio quella del Trentino Alto Adige? Stipendi d’oro! Hanno anche il sistema delle “porte girevoli” un assessore si dimette prendendo una buonuscita e un piccolo vitalizio e ne entra un altro tra i primi 8 non eletti. La Val D’Aosta? Quale quella della “Casta dei tutti parenti”?! IL Friuli Venezia Giulia? Quella che ha blindato con un emendamento nella legge finanziaria del 2012 i propri stipendi dei consiglieri e assessori, legati con il 70% a quelli dei parlamentari e che dunque non verranno tagliati. La Regione Lazio? Ma vogliamo scherzare? La Polverini? Parenti e pensione a 55 anni a 14 assessori esterni e, …pure a tre consiglieri decaduti. Lasciamo stare le spese pazze. Si salvano, incredibile, sole talune del Mezzogiorno.
Non vorrei entrare, a piedi uniti, su tutta quella corruzione politica dell’imprenditoria per evitare di far mattino. Il San Michele, i Grandi Eventi, le infinite Caste e addirittura la Chiesa col suo IOR che non dovrebbe avere nulla a che fare ne con l’una (politica) ne con l’altra, (business) et cetera. A proposito il nostro 1X1000 è andato ad un presepe in Vaticano costato inizialmente 500mila euro e successivamente quasi un milione: Quanto italiani immobili, come zampognari, sono su quel presepe?
Insomma come avvenne che la Cassa del Mezzogiorno fallì.
Nel ’50, grazie a meridionalisti come Pasquale Saraceno, Donato Menichella, Giordano, Morandi venne di aiutare il Sud attraverso una Cassa con l’intento di rifarsi alle agenzie di sviluppo USA sull’esperienza del New Deal. D’allora, fino alla metà tra gli anni ’60 e ’70 la cassa funzionò come un treno. Si realizzò di tutto, di tutto quello che il programma poteva esprimere, in particolare risorse idriche e viarie che rappresentava la “prima fase”dello schema.
La Sinistra cominciò una forte propaganda contro la DC. ritenendo colpevole di usare la Cassa per fini elettoralistici e di scambio. Scambi realmente avvenuti attraverso imprese (del Nord) scelte per la realizzazione di infrastrutture e opere pubbliche. Erano i primi segni di degrado inarrestabile e di una corruzione esplosa. Tutto l’apparato partitico della politica mise mano al saccheggio. Bassa qualità della spesa e d’un colpo riescono riccamente ad autofinanziarsi. Si aprono squarci di illegalità. Per far denaro si rinuncia alla “seconda fase”; la ricerca di risorse produttive adatte al territorio mentre, invece, si preferiscono opere gigantesche perché queste dovranno prevedere appalti miliardari e realizzare le cosiddette cattedrali nel deserto. Ci furono anche dighe inutili che hanno fatto ritirare le spiagge. Costruire a tutti i costi per arricchire imprenditori. Ci furono coste avvelenate dall'industria, a Gela, Taranto, Brindisi e Bagnoli, che non ha mai generato l'indotto atteso. Ma che importa se non hanno alcun senso con l’economia e la peculiarità sociale dei luoghi?!! Ma i numeri spesso chiariscono meglio i concetti:

Gli investimenti al Sud, in quegli anni, tra la fine degli anni ’70 alla prima metà degli anni tra gli ’80, rileva che, se pur speciali, al Sud arrivano al 5% del PIL mentre al Nord, nella forma di investimenti ordinari, sono del 35% del PIL.
La cosa parrebbe strana ma è invece ovvia, dato che il Nord rastrellava tutti i denari delle concessioni per le nostre infrastrutture nei primi 11 anni e successivi. Ma negli anni ’70 nascono gli Enti Regione. Chi credete avesse l’incarico di provvedere alle risorse per la crescita? La Regione! Dal ’70 al ’95 gestione DC (come sopra).
Un colpo l’assesta più tardi “Mani Pulite” ma invano. Rastrelli divenne il successore di Giovani Grasso. La Cassa cesserà nel ’96. Dal ’62-64 non si innescò mai più alcun virtuoso investimento grazie alla corruzione tra Roma e il Nord e qualche deputato straccione delle nostre terre. Il Sud non trovò più sbocchi per la produzione industriale e neppure i mercati, anzi spinse in avanti quella del Nord perché da esso comprò, con sacrifici in debito, solo macchinari usati.
Da dove nacque la fine del Casmez?... è quasi banale, offensivo chiederselo.
Le nostre vere risorse sono il nostro straordinario capitale umano e a breve nuove e a politiche avvincenti di rinvigorimento di un capitale sociale e dei beni dell’universo creativo.



Bruno Pappalardo - Partito del Sud Napoli