...per il recupero della memoria storica, per la difesa, il riscatto ed il futuro del popolo meridionale, per una vera rappresentatività politica del Sud...

martedì 29 novembre 2011

Il suicidio assistito di Lucio Magri





"Addio, ho deciso di morire"

Il fondatore del Manifesto morto in Svizzera a 79 anni. Ha deciso tutto con lucidità: dalla fine alla sepoltura. In una lettera spiega la sua scelta ai compagni di una vita. Gli amici hanno tentato di dissuaderlo, ma lui era depresso per la morte della moglie. Ha deciso tutto con lucidità : dalla fine alla sepoltura vicino alla sua Mara.


S'era raccomandato con i suoi amici più cari, quelli d'una vita, i compagni del Manifesto. Non voglio funerali, per carità, tutte quelle inutili commemorazioni. Necrologi manco a parlarne. Luciana si occuperà della gestione editoriale dei miei scritti. Per gli amici e compagni lascio una lettera, ma dovete leggerla quando sarà tutto finito. Sì, ora è finito. La notizia può essere resa pubblica. Lucio Magri, fondatore del Manifesto, protagonista della sinistra eretica, è morto in Svizzera all'età di 79 anni. Morto per sua volontà, perché vivere gli era diventato intollerabile. A casa di Lucio Magri, in attesa della telefonata decisiva. È tutto in ordine, in piazza del Grillo, nel cuore della Roma papalina e misteriosa, a due passi dalla magione dove morì Guttuso, pittore amatissimo ma anche avversario sentimentale. Niente sembra fuori posto, il parquet chiaro, i divani bianchi, i libri sulla scrivania Impero, la collezione del Manifesto vicina a quella dei fascicoli di cucina, si sa che Lucio è un cuoco raffinato. Intorno al tavolo di legno chiaro siede la sua famiglia allargata, Famiano Crucianelli e Filippo Maone, amici sin dai tempi del Manifesto, Luciana Castellina, compagna di sentimenti e di politica per un quarto di secolo. No, Valentino non c'è, Valentino Parlato lo stiamo cercando, ma presto ci raggiungerà. In cucina Lalla, la cameriera sudamericana, prepara il Martini con cura, il bicchiere giusto, quello a cono, con la scorza di limone. Cosa stiamo aspettando? Che qualcuno telefoni, e ci dica che Lucio non c'è più. Poi la telefonata, quella che nessuno avrebbe voluto mai ricevere. Ora davvero è finita. Le pompe funebri andranno a prelevarlo in Svizzera, tutto era stato deciso nel dettaglio. L'ultimo viaggio, questo sì davvero l'ultimo, è verso Recanati, dove sarà seppellito vicino alla sua Mara, nella tomba che lui con cura aveva predisposto dopo la morte della moglie. Luciana Castellina s'appoggia allo stipite della porta, tramortita: "Non avrei mai immaginato che finisse così". Il tempo dell'attesa è concluso, comincia quello del dolore.




eravamo ragazzetti, il sottoscritto e qualche amico, affascinati dalla politica (ai primi anni delle scuole superiori), come succedeva ai giovani di quel tempo fra gli anni 60 e 70. Fummo ricevuti 4 o 5 di noi in un appartamento napoletano da alcuni signori che ci spiegarono la loro scelta di fondare "il Manifesto". Indipendentemente da posizioni politiche, ormai datate, eravamo assetati di tutto e di capire. Tra loro c'era un signore estremamente perbene, cortese nei modi, chiaro nell'eloquio che mi e ci colpì in modo particolare per la signorilità ed il rispetto e riguardo dato a dei giovani poco più che imberbi. Era Lucio Magri, ed il suo ricordo è rimasto scolpito per il garbo, la serietà e la sincera attenzione. Un esempio di come si può far politica senza urla, cialtronismo e pressapochismo che ci avrebbero invece accompagnati negli anni a venire.


Andrea Balìa

Nessun commento:

Posta un commento