...per il recupero della memoria storica, per la difesa, il riscatto ed il futuro del popolo meridionale, per una vera rappresentatività politica del Sud...

mercoledì 12 ottobre 2011

"...ho incontrato Platone e Aristotele al 3° Congresso Nazionale del Partito del Sud"





di Bruno Pappalardo


"Lo so, lo so,…ma cos’è sta cosa, vi chiederete! Invero. i due illustri filosofi della moderna filosofia occidentale, iscritti al Partito del Sud, ieri sabato 8 e stamani hanno dato forfait per precedenti impegni presi. Un servizio fotografico per una l’inagurazione di un nuovo istituto scolastico, detta tal “SCUOLA di ATENE”. Un’operazione di marketing della comunicazione pubblicitaria del noto raffigurista Raffaello, dell’agenzia DISANZIO. Entrambi impegnati, dunque, per questo doveroso lancio promozionale; un poster ambientato in una delle quattro sale della “Segnatura” in Vaticano. Insomma si respirava proprio area di Magna Grecia. Area in fondo assai preferita a quella “condizionata” in cui circola quella viziata da polveri, microbi e ascari. Ma c’erano tuttavia tre loro discepoli; il segretario nazionale Beppe De Santis e gli altri, di fresca nomina Andrea Balia e Natale Cuccurese, scioccamente canzonato dagli amici con il soprannome di Socrate per via del suo self-control e molto più augusto, posato e maturo dei primi due. Il Congresso ha dibattuto i temi cari al partito. L’idealità di un meridione, certamente in crescita, però ancora un soggetto politico “nano”, cosi come è stato definito dal Cuccurese , deve darsi da fare. Dunque, tutto è stato argomentato intorno alle iniziative di avanzamento e spinta degli interventi da realizzare e, quindi, sulle linee della migliore strategia da intraprendere per la migliore e giusta visione obbiettiva dei fini che il partito dovrà percorrere e raggiungere! Ovviamente, sono emerse le due tesi degli assenti; il De Santis, plutoniano doc, riteneva di alzarsi alto e, come un deltaplano in volo, per avere una visione più globalizzante (trascendente) della situazione e non solo localista ma immediatamente universalista. Il Balia, pur avendo lo stesso obiettivo, di un raggiungimento di crescita cosmica, partiva dal basso, dai dettagli, dai particolari, ritenendo questi, frammenti dell’ ”insieme” ma che devono essere presi volta per volta, studiati e affrontati secondo una “logica formale e scientifica” direi pragmatica. Il Cuccurese sosteneva la stessissima tesi. La tesi del De Santis era che la realtà del “particolare”, (immanenza) del quotidiano è solo un “prototipo” piccolo del globale e che è trascurabile rispetto al concepimento arioso di una visione piena e conchiusa, e, che il risultato, se pur intanto troppo arioso, ma successivamente determinante perche naturale di conseguenza di una “logica deduttiva” che porta allo stesso esito. Insomma i due filosofi non erano presenti ma i loro pensieri Si, veri e vibranti. Un sostanziale pareggio ha concluso il Congresso anche se il Balia, durante il percorrere più agile, potrebbe tagliare il traguardo per primo. Questa anche la convinzione del Cuccurese e della sala. Saper di futuro non tocca all’uomo e neppure ai filosofi. A loro, tuttavia, tocca la grande responsabilità del fare e del dimostrare. Una votazione unanime ha, tuttavia, immanentemente spinto in avanti un convinto positivismo del concreto. Ho lasciato il convivio congressuale con il saluto, non incerto, del nuovo tracciamento. Mentre andavo, giungeva, intanto, il taxi dei due assenti. Poveretti, forse liberi da quella obbligazione avranno pensato di giungere in tempo. Sapranno e si mangeranno le mani per non essere stati testimoni di uno decisivo, franco, forse storico confronto."


Bruno Pappalardo

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