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domenica 21 agosto 2011

La manovra bis




Una critica seria e severa all’ultima manovra finanziaria del Governo è venuta a nostro avviso da Antonio D’Amato , ex leader di Confindustria, che negli ultimi mesi è più volte intervenuto sui media con condivisibili considerazioni dure e profonde, sia sulle problematiche di Napoli che del paese. Critiche certo non dettate dall’intento Devono essersi resi conto che cancellare indiscriminatamente i piccoli Comuni che hanno fatto la vera storia d’Italia, oppure enunciare provvedimenti illegittimi e illiberali come negare ai lavoratori i propri diritti acquisiti, il TFR o la tredicesima; siano misure assurde e veramente inapplicabili senza un reale rischio insurrezione. Si tratta a nostro avviso di misure “incredibili”.demagogico di raccogliere facili consensi, ma di apportare la sua preziosa esperienza nell’esame della situazione. Queste hanno confermato come il Sud è stato nuovamente ulteriormente penalizzato nei tagli e nulla viene previsto per rilanciarne lo sviluppo. Anzi a parere di D’Amato la manovra viene incontro ad una secessione di fatto cui contribuirebbe l’ impossibilità delle regioni del Mezzogiorno di utilizzare i fondi europei per mancanza di risorse proprie con cui cofinanziare gli investimenti. A questo si accompagnerebbe un aumento dell'emarginazione sociale nei grandi centri ed una marginalizzazione di quelli periferici.
Dopo la firma del Presidente della Repubblica, per qualche giorno è sembrato che la Ue ed i mercati avessero voluto credere “acriticamente” alle enunciazioni raffazzonate fatte dall’Esecutivo per “governare” l’ulteriore stato di crisi. Misure criticate senza troppe convinzioni da parte dell’opposizione ed accettate per buone da altra parte della stessa.

Da ieri le borse hanno ripreso a precipitare, Milano ha registrato un tonfo dell’indice di oltre 6 punti e mezzo.

Devono essersi resi conto che cancellare indiscriminatamente i piccoli Comuni che hanno fatto la vera storia d’Italia, oppure enunciare provvedimenti illegittimi e illiberali come negare ai lavoratori i propri diritti acquisiti, il TFR o la tredicesima; siano misure assurde e veramente inapplicabili senza un reale rischio insurrezione. Si tratta a nostro avviso di misure “incredibili”.

Non mi pare che sulle testate nazionali si siano fatte le opportune riflessioni a riguardo dell’assurdità di negare ai lavoratori la tredicesima, che è parte integrante del salario annuale spettante, se i manager delle imprese o enti per cui lavorano mancano i loro obiettivi ?. Che senso ha?

Una soluzione rapida per fare soldi potrebbe essere: sospendere lo stipendio ai 900 inutili e perniciosi deputati e senatori della repubblica (la minuscola è d’obbligo) in carica; ridurre ad una sola la pensione versata agli eletti (deputati e senatori) degli ultimi 30 anni che ne percepiscano più di una, e poi questa ridurla ad un terzo dell’importo, ivi compresi i vitalizi. La motivazione c’è! Seppure i parlamentari in pensione non potrebbero essere accusati di essere responsabili della crisi internazionale, è a loro facilmente attribuibile la “responsabilità oggettiva” di aver concorso fattivamente a generare l’attuale esorbitante debito pubblico-

20 Agosto 2011 Emiddio de Franciscis di Casanova - Partito del Sud Napoli

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