...per il recupero della memoria storica, per la difesa, il riscatto ed il futuro del popolo meridionale, per una vera rappresentatività politica del Sud...

venerdì 31 dicembre 2010

Intervista ad Andrea Balìa al Teatro Sannazaro il 22/12/2010 da parte di NUB (Napoli Urban Blog)


http://www.youtube.com/watch?v=G0YmABxC-i8

intervista al termine della presentazione/evento di NAPOLI C'E' fatta da parte della voce mediatica campana vicina al Movimento 5 Stelle.

giovedì 30 dicembre 2010

Le foto della presentazione del 28/12/2010 della nuova sez. di Aversa/Giugliano Michelina De Cesare del Partito del Sud




da sinistra : Carlo Capezzuto, Paolo Turco, Andrea Balìa e Francesco Menna

anche la torta con il nostro logo! E vai.....



tutti intorno alla torta per il taglio e il brindisi....

ancora grazie ai nostri amici Giovanni Amarone, Bartolomeo La Ferola, Paolo Turco e tutti gli altri iscritti della nuova sezione Michelina De Cesare di Aversa/Giugliano del Partito del Sud per il loro entusiasmo, concretezza e partecipazione veramente degni di nota!

Andrea Balìa e tutto il direttivo del Partito del Sud.

mercoledì 29 dicembre 2010

I pastori sardi esportano la protesta

La polizia di Maroni contro i pastori Sardi. Mentre i lattari lombardi sono stati sostanziati dai Fondi FAS che spettavano al Mezzogiorno, Maroni e il suo governo pestano i nostri.

Diamo la nostra solidarietà al Movimento dei Pastori Sardi !
(Antonio Ciano Presidente Onorario e fondatore del Partito del Sud)




http://www.youtube.com/watch?v=jV-UHY1y5IE

Duecento pastori sardi sbarcano a Civitavecchia per portare la loro protesta a Roma. Bloccati nel porto, scontri con la polizia.
Servizio di Sara Segatori

Fonte : http://www.tg3.rai.it

lunedì 27 dicembre 2010

Vendola sul federalismo del governo




Vendola : " SE IL SUD HA LE RISORSE, NON TEME NIENTE E NESSUNO! "

«Forse taluno interpreta il "federalismo a misura di singola Regione" nel senso che al Nord si ampliano i margini di autonomia, mentre per il Sud si ripropone il controllo e la tutela ministeriale, con la centralizzazione massima della spesa?» Nichi Vendola, presidente della regione Puglia, è durissimo nell'analisi delle opzioni in campo. «In realtà la proposta del federalismo differenziato è la riprova del fallimento del Governo in materia. Se, come sbandierato dall'orgoglio leghista, il federalismo fosse "cosa fatta" che bisogno ci sarebbe oggi di discutere di federalismo a velocità variabile? Le Regioni del Nord provano, dunque, ad andare in soccorso non certo disinteressato del Governo tentando alchimie pericolose. Sì, il federalismo "su misura" è un'accelerazione pericolosa».
Presidente, finora il tema è risuonato solo a Nord; non può essere una sfida interessante anche per qualche regione del Sud?
Non ci tiriamo indietro dalla sfida. Ma una questione deve essere chiara, per evitare equivoci e sottintesi: su quali risorse si intende progettare il federalismo? Se la base di partenza è costituita dai tagli imposti dal Governo centrale nel luglio scorso, evidentemente non ci siamo. Quei tagli hanno colpito al cuore i servizi da erogare ai cittadini. Nel contempo hanno lasciato pressoché intonso il "malloppo" a disposizione degli apparati centrali ministeriali. Se il Sud ha le risorse, non teme niente e nessuno. La Puglia lo ha ampiamente dimostrato, tutti gli indicatori economici segnalano il trend positivo della mia Regione in netta controtendenza con il resto dell'Italia.
Il caos politico di questa fase non rischia di affossare il federalismo tout court (quello della legge delega)?
Purtroppo, il caos politico regna da qualche anno: poteva essere evitato con il dialogo istituzionale quotidianamente frustrato dall'arroganza del Governo. Questo è un non federalismo, è una mannaia sul futuro dell'Italia. Chieda a Tremonti e a Fitto dov'è finita la Carta delle Autonomie. Non esiste un solo costituzionalista nell'universo in grado di sostenere, al contrario di quanto sbandierato dalla Lega, che è possibile introdurre una riforma di Stato federale senza riorganizzare le competenze dei vari livelli territoriali e, addirittura, tagliando o centralizzando le risorse destinate ai territori.
Quali sono le soluzioni per far vivere la riforma in questa fase?
L'unico modo per avviare un serio percorso di riforma dello Stato è mandare a casa questo Governo. La legge n. 42, frutto di delicati equilibri, deve portare a un federalismo giusto ed evitare la secessione dolce.
Fonte : Il Sole 24 ore

Gli effetti del Federalismo voluto dalla LEGA

riportiamo l'immagine della home page del sito http://www.eleaml.org/ gestito dall'amico e compatriota Mino Errico, che fu il luogo degli scritti e delle dichiarazioni del grande Nicola Zitara, diretto oggi dalla figlia Lidia.
Un grafico sintetico chiarisce chi ci guadagna e chi ci perde dal federalismo truffaldino e xenofobo voluto dalla Lega.
Ogni commento è superfluo!

Partito Del Sud Sezione Aversa Giugliano - Presentazione Sezione Michelina De Cesare


domenica 26 dicembre 2010

Il Paradiso Terrestre



di Beppe Grillo

Il Papa ha evocato la caduta dell'Impero Romano, la fine della nostra civiltà (se quella in cui viviamo si può chiamare tale). Stiamo divorando il mondo come un verme il torsolo di una mela. La notizia del giorno è che i sindacati negoziano la produttività e i salari con la Fiat che produrrà nuovi modelli che nessuno comprerà. E' come giocare a poker con il morto, un accanimento terapeutico nella speranza di conservare il posto di lavoro. Chi è nella scatola non può pensare, non vede alternative. Le centrali nucleari, i rigassificatori, il petrolio, tutto quanto fa energia. Ma questa energia a cosa serve? Che scopo ha se non l'autodistruzione? Perché lavorare per produrre e per acquistare beni inutili? Il nulla in cambio di anni di vita. L'uomo è una pallina in un flipper. La Terra è forse il migliore dei mondi possibili, un posto incantato che abbiamo trasformato in merce. Ho avuto la fortuna, anni fa, di visitare l'Isola degli uccelli, nelle Seychelles. Le spiagge di sabbia finissima, color dell'oro, erano disseminate di conchiglie grandi come un pugno e gli uccelli nidificavano ad altezza d'uomo. Ti guardavano incuriositi al tuo passaggio. Non avevano alcun timore. Mi ricordò l'alba del mondo, quando all'uomo fu donato il Paradiso Terrestre. La spazzatura di Napoli fa notizia, ma le città senza aria e senza luce, le periferie, le aree edificabili con le nuove acropoli di cemento rappresentano la morte della bellezza e della natura. Un mondo fondato sul denaro, un concetto immateriale che ha preso il controllo assoluto della materia, non solo non è sostenibile, ma anche senza scopo. Togli la mancanza di scopo, di significato a una persona e la trasformi in un consumatore, in una macchina non pensante, forse in un ribelle o in un suicida.Siamo sospesi tra una nuova distruzione di Atlantide e la conquista delle stelle. Tra l'estinzione della nostra specie e l'infinito. Dovremmo avere i ministeri dello Spirito, dell'Eterna Giovinezza, della Felicità e della Pace e ci ritroviamo i ministeri della Guerra e della Repressione Interna (pudicamente chiamati della Difesa e degli Interni). La crisalide che ci avvolge può spezzarsi o rimanere la nostra prigione. Siamo in guerra, divisi tra quello che verrà e una civiltà al tramonto. Tra le ghiande dei maiali e il cielo.

venerdì 24 dicembre 2010

NAPOLI C'E': IL DISCORSO DI ANDREA BALìA - PARTITO DEL SUD



http://www.youtube.com/watch?v=_wVqp-gSIrU&feature=player_embedded

Napoli 22 dicembre 2010 Teatro Sannazaro : “La Questione Meridionale : “eredi di una grande storia, ma anche d’una grande vessazione irrisolta che dura da 150 anni.”
di Andrea Balia – Partito del Sud

Sul quotidiano " Il Mattino" - NAPOLI C'E': La Città in mobilitazione - La società civile scende in campo























AUGURI DI BUON NATALE E FELICE ANNO NUOVO DAL PARTITO DEL SUD


inoltriamo, come PARTITO DEL SUD - Napoli sez. GUIDO DORSO gli auguri più sentiti di Buon Natale e felice Anno Nuovo, facendo nostre l'immagine coniata dai nostri amici della sezione di Aversa/Giugliano Michelina De Cesare e le parole del nostro grande Presidente Onorario ANTONIO CIANO :



Buon Natale a tutti i nostri Emigranti, ai nostri compatrioti, ai nostri connazionali.
Buon Natale a tutti i movimenti meridionalisti.
Buon Natale ai precari, ai disoccupati, ai contadini sfruttati dal sistema nato 150 anni fa con l'avvento del Risorgimento piemontese.
Buon Natale a tutti gli iscritti al Partito del Sud e a tutti gli uomini di buona volontà.

Antonio Ciano
Presidente Onorario e Fondatore del Partito del Sud

giovedì 23 dicembre 2010

AUGURI DI BUON NATALE E FELICE ANNO NUOVO


riceviamo e postiamo :


Da Beppe de Santis e Franco Calderone:

Vorremmo inviare un affettuoso saluto a tutti coloro che abbiamo incontrato in questi ultimi mesi, in giro per l'italia.

Siamo stati vicini a migliaia di persone, persone semplici, cariche di umanità, affettuose nei nostri confronti, che percepivano il nostro impegno per cercare di cambiare questa società, in mano a cialtroni e millantatori.
Siamo stati accolti con interesse, e salutati con molta stima dopo che ci avevano ascoltati.
Abbracci, pacche sulle spalle, sguardi di ammirazione per avere intrapreso la strada per cambiare radicalmente la nostra società.
Siete stati tantissimi, ed in questo momento di festa vorremmo salutarvi tutti quanti, da qui, dal sito del Partito.
Sarebbe impossibile chiamarvi tutti, uno per uno, e perciò rivolgiamo a Voi tutti un saluto, un abbraccio, un grazie per la stima e l'affetto che ci avete mostrato;
Vi facciamo gli auguri di Natale, e quelli per il nuovo anno, che possa essere foriero di eventi importanti per tutti noi.

Un sentito abbraccio per tutti
Beppe de Santis e Franco Calderone

PRESENTAZIONE "NAPOLI C'E'" - Napoli - Teatro Sannazaro 22 dicembre 2010

Alcune immagini dell'evento di Napoli:





Andrea Balìa - Partito del Sud

Andrea Balìa - Partito del Sud

Francesco Forzati - Cambiamo Napoli

Alessandro Amitrano - Insieme per la Rinascita

Marco Savarese - Movimento 5 Stelle

Francesco Floro Flores

Teatro - il pubblico

Il Mattino: Salviamo Napoli - La lista civica dei professionisti

Conferenza Stampa alla Treves



Sull'ultimo numero della rivista "Il Brigante": gli Stati generali del Sud - " Il Meridione ai meridionali".































lunedì 20 dicembre 2010

19° Messaggio di Beppe De Santis



Totò Petrotto, Sindaco di Racalmuto, il paese di Leonardo Sciascia, aderisce al PdSud
Ieri, 19 dicembre 2010, Salvatore Petrotto, sindaco di Racalmuto, il paese di Leonardo Sciascia, ha preso la tessera del Partito del Sud.


Nel corso della intensa giornata di visita a Racalmuto, prima abbiamo reso omaggio alla tomba di Leonardo Sciascia, e poi, abbiamo visitato la sede bellissima della Fondazione Sciascia e il Teatro Margherita, un vero gioiello. Nella serata, nel castello medievale, abbiamo presentato il libro del sindaco di Racalmuto dal titolo “Una storia semplice 2”, alla presenza di un pubblico folto, attento e partecipe.

Alla conclusione della presentazione è stata annunciata formalmente l’adesione del sindaco Petrotto al Partito del Sud.

Di seguito, riporto una sintesi, per appunti sparsi, del mio intervento introduttivo.

“I-QUATTRO TEMI"
La riflessione sul libro di Salvatore Petrotto può e deve essere di aiuto per illuminare quattro temi, tra loro distinti, ma, anche, interdipendenti.
1-SCIASCIA.La sua lezione, il suo valore, qui e ora.
2-RACALMUTO/REGALPETRA - L’ULTIMO VENTENNIO 1990-2010 - SALVATORE PETROTTO E IL LIBRO “ UNA STORIA SEMPLICE 2”.
3-LA MODERNIZZAZIONE E LO SVILUPPO POSSIBILI E SOSTENIBILI, a Racalmuto, nel territorio e in Sicilia.
4-IL SUD, LA QUESTIONE MERIDIONALE OGGI, IL PROGETTO DEL NEOMERIDIONALISMO.

II-PROPONGO UNA LETTURA D’INSIEME DELLE SEGUENTI SCRITTURE

Comunque, di tener conto come nodi di scrittura del ragionamento questi materiali.Quattro blocchi di scrittura.
1-Di Sciascia, “Le parrocchie di Regalpetra” e “Una storia semplice”.
2-La speciale rivista “Malgrado tutto”.
3-di Tano Savatteri, “I ragazzi di Regalpetra”.
4- Il libro incandescente - e libero - di Totò Petrotto: “Una storia semplice 2”.

III-SCIASCIA

Sciascia quale poderoso patrimonio culturale e civile dell’umanità, d’Italia, del Sud, della Sicilia, di Racalmuto.Lezione sempre più vitale e attuale. “Ce ne ricorderemo, di questo pianeta”. LA BUSSOLA SCIASCIA.Come è noto, il rovello centrale di Sciascia è stato IL PROBLEMA DELLA VERITA’. Per Pirandello, la verità non esiste. “Così è ( se vi pare)". Quindi, né si trova, nè è da ricercare. Al contrario, per Sciascia, la verità esiste, ma, è occultata dal Potere costituito, dai poteri costituiti. VERITA’ PRIGIONIERA. Reclusa. Detenuta.
L’intera opera - e vita - di Sciascia è una fatica, un combattimento – senza tregua - contro L’IMPOSTURA. Cioè, le CREDENZE IMPOSTE. Dal potere, dai poteri. IMPORRE UNA CREDENZA, FALSA. Le ideologie come cattiva coscienza. Le imposture del fascismo. Le imposture dello stalinismo (Calogero Schirò negli “ Zii di Sicilia”). Le imposture della prima Repubblica e del Partito-Stato dominante (“Todo modo”). Le imposture dello Stato, del doppio Stato delle stragi e dei misteri, (“L’Affaire Moro” ), degli apparati dello Stato e dell’apparato Giustizia, le imposture della famiglia, della scuola, della chiesa(“ Morte dell’inquisitore”), delle amministrazioni, del partito.Insomma, lo Stato di diritto, nella forma parziale e dimezzata all’italiana, i suoi apparati di giustizia, non sono in grado di accertare – e imporre-la verità. Tutti i libri di Sciascia, in particolare, QUELLI NELLA FORMA DEL GIALLO, del giallo decostruito e parodistico, sono lì a dimostrarlo, da “Il giorno della civetta” in poi. Per ricercare la verità,per accostarsi alla verità, occorre ben altra fatica.Fatica di intelligenza e RAGIONE. Fatica IMPLACABILE, ASPRA di ricerca, di studio, di SCRITTURA. Perciò Sciascia ha usato tutte le forme di scrittura possibili. Negli stessi testi.Novelle, romanzi storici, gialli, saggi, scrittura storica, scrittura teatrale,giornalismo, passaggi politici per ricercare e scrivere (come in Parlamento nella commissione Moro e stragi, con la sua relazione di minoranza).Ho riletto recentemente “Le parrocchie di Regalpetra”. In questo testo straordinario, c’è già tutto Sciascia. E anche, Regalpetra/Racalmuto, COME VERITA’ DI SCRITTURA.Ho riletto “ Una storia semplice”, il penultimo libro di Leonardo.Vi rileggo la conclusione: “Riprese cantando la strada verso casa”.E non ritrovo improprio il titolo provocatorio del libro di Totò Petrotto “Una storia semplice 2”. Che così conclude: “ECCO SPIEGATO IL MOTIVO DEL MIO CANTO LIBERO”.E ancora e soprattutto, Sciascia della RAGIONE. Ragione, giustizia e libertà. La ragione fondata sulla giustizia e libertà. E viceversa. E’ questo il cerchio virtuoso, da non smarrire. Oggi, in epoca di globalizzazione, di definitiva disgregazione dell’Unità d’Italia. E’ questa la chiave vera del NEOMERIONALISMO, oggi necessario e nascente. Il pensiero di Sciascia simile a “Quadrare il cerchio” di sir Ralph Dharendorf. La migliore cultura liberale e solidale del secolo che abbiamo lasciato alle spalle.

IV-IL FILO ROSSO DI REGALPETRA /RACALMUTO
A mio avviso,vi è un potente filo rosso nella storia di Regalpetra/Racalmuto, negli ultimi 50-60 anni,un filo rosso vero,non retorico, non velleitario, non opportunistico, rappresentato da Sciascia, a partire da “Le parrocchie di Regalpetra” e per finire a “Una storia semplice”;dal significato profondo e storico dell’esperienza e della comunitàmorale e civile di “Malgrado tutto”, oltre Racalmuto; da alcuni percorsi e contributi di racalmutesi bravi e fortunati,posizionati in funzioni valorose,come Felice Cavallaio e Tano Savatteri. Ad esempio, io non posso sapere l’impatto e l’impressioneche può avere registrato a Racalmuto, in carne ed ossa,il recente volume di Savatteri “ I ragazzi di Regalpetra”. Ma, per chi legga le cose dall’esterno del MICROCOSMO, con lo sguardo del MACROCOSMO, il libro è di notevole valore, profondità, verità, equilibrio.La verità che la scrittura, una certa scrittura, secondo la lezione sciasciana, può contribuire a disvelare. Ad approssimare.

Fa parte di quel filo rosso tenace. Che è follia smarrire. DI QUESTO FILO ROSSO, UN TRATTO COMPLESSO E’ RAPPRESENTATO DALLA PARABOLA, DALL’ESPERIENZA, OGGI, DALLA SCRITTURA DEL SINDACO DI RACALMUTO/ REGALPETRA, TOTO’ PETROTTO.V-“UNA STORIA SEMPLICE 2” DI TOTO’ PETROTTO

Nell’ultimo ventennio, la vicenda privata e pubblica di Totò Petrottosi pone ad un incrocio, molto molto delicato, complesso e difficile,tra REALTA MATERIALE, sociologica, E REALTA DI SCRITTURA, realtà letteraria. All’incrocio duro tra RACALMUTO MATERIALE e REGALPETRA, la Racalmuto della scrittura. Ambedue vere, verissime. Perché una cosa è amministrare una città materiale, altra cosa è amministrare anche una città scritta e di scrittura. Totò Petrotto, da classico eroe-antieroe, ha cercato di fare ambedue le cose. E’ STATO COSTRETTO A SVOLGERE AMBEDUE LE FUNZIONI. INEVITABILMENTE. Perché Racalmuto è Racalmuto. Regalpetra è Regalpetra. Poi, vi è una terza città che è insieme Racalmuto e Regalpetra. La città di Totò Petrotto.
Il libro “Una storia semplice 2”è la narrazione di ambedue le città – Racalmuto e Regalpetra - È la narrazione della città terza.Deriva da qui la peculiarità del libro. Libro ibrido e caleidoscopico.Libro non catalogabile. Libro inafferrabile e centrifugo. Da qui il valore, unico,dello stesso. L’UNICITA’ DEL LIBRO. Saggio e racconto. Pamphlet e meditazione. Libro di vittorie e di sconfitte.Libro di minaccia di ritirata, di preannuncio di fuga e di sfida.
Di dolore - anche disperazione - e di gioia. Di pessimismo della ragione e di ottimismo della volontà. “MALGRADO TUTTO”.
Un libro, quello del sindaco Totò Petrotto, da oggi iscritto e militante del Partito del Sud, che è un altro grande contributo per la progettazione e promozione del NEOMERIDIONALISMO FEDERALISTA UNITARIO.

Beppe De Santis,Racalmuto, 19 dicembre 2010.

I silenzi della storia che Cazzullo non conosce



di Antonio Ciano

Non sappiamo come il "Corriere della Sera" dia lavoro ad uno pseudo giornalista come Aldo Cazzullo. Significa che l'editore di riferimento è arrivato alla frutta. Il regime monarchico massonico è finito l'otto settembre del 1943, ma, siccome gli azionisti del giornale sono quasi tutti massoni, devono dar conto a qualche Loggia sparsa per lo stivale. Il regime funziona così dal'11 maggio del 1860, quando il massone e negriero Peppino Garibaldi invase, per conto della massoneria, mano armata, da terrorista della setta mondialista, la bella Sicilia. Mise subito a ferro e fuoco Bronte, Niscemi, Regalbuto, Cesarò, Biancavilla, Adrano fecendo polpette dei contadini che osavano accaparrarsi le terre dei latifondisti. Durante la sua vita, Nino Bixio diede luogo a 700 fucilazioni ( settecento) di contadini ed operai con l’assenso dei Savoia. In Italia vi furono eccidi tremendi, stragi disumane, incivili, truculenti.



I nazisti, caro dott. Cazzullo, erano veramente dei dilettanti rispetto alle centinaia di stragi commesse dai barbari che parlavano e scrivevano in francese (I savoia). Le stragi non le fecero solo al Sud. Cominciarono a Genova nel 1849, quando i genovesi, stanchi di vivere da oppressi sotto la dinastia savoia, memori delle grande repubblica genovese, si ribellarono. Genova fu messa a ferro e fuoco dai bersaglieri del gen. La Marmora, uccidendo 700 repubblicani, violentando donne e bambini e saccheggiando la città. Il re savoia, il Vittorione tanto amato da Cazzullo, chiamò i genovesi " Vil razza di canaglie". Facciamo un invito al MIL (Movimento per l'Indipendenza ligure ) di andare a Torino il 23 di dicembre al Teatro Carignano dove il novello ducetto Cazzullo vorrebbe vendere qualche copia del suo libro ( copia e incolla) scritto per i suoi sodali massoni e liberali che gli fanno guadagnare la pagnotta. Chiedo alle associazioni di partigiani dell'Anpi residenti in Piemonte di fare la stessa cosa. Possono parteciparvi le associazioni partigiane dell'Alta Italia, quelle delle repubbliche dell'Ossola, Alto Piemonte,Val Maira, Val Varaita,Val Sesia...per costituire le quali e per difenderle sono morti migliaia di patrioti repubblicani. Il Sig Cazzullo vuole difendere la monarchia sabauda, dobbiamo ribellarci a questa nefandezza. L'Italia dal 1943 al 25 aprile del 1945 era divisa territorialmente in tre parti. L'Italia nord-orientale era amministrata dal 10 settembre del 1943 dal terzo Reich; l'Italia nord occidentale era amministrata dalla RSI e il Meridione dagli Alleati che stavano risalendo la penisola. Con la liberazione del Nord dal parte dei partigiani e degli Alleati si riunì il territorio nazionale, e non vediamo eprchè i soloni del Pompiere della Sera si affannino tanto per ricordare come data dell'Unità il 17 marzo del 1861, giorno in cui nacque il Regno d'Italia che a noi non interessa. Caro Cazzulllo, noi festeggiamo l'unità della nazione il 2 giugno di ogni anno, perchè vi fu un Referendum tra monarchia infame e Repubblica, Vinse questa repubblica e sappiamo che a gente come Lei, Panebianco, Perfetti, Ernesto Galli della Loggia, dispiace. La invitiamo a leggere quelli che sono i Silenzi della storia, ma abbiamo a diposizione tanta documentazione da sottoporLe. Non è cambiato nulla, il potere risorgimentale ha ereditato i Berlusconi, i Bossi ...Cavour era uno tipo a cui piacevano le ragazzine, come pure al massone Berlusconi.
Il primo era proprietario del 90% dei mulini del Piemonte, il secodo è proprietario dell'Etere italiano. Entrambi corruttori. In Francia festeggiano la repubblica il 14 di luglo, perchè in quel giorno abbatterono la Monarchia, tagliarono tante teste e nessun giornalista si permette di difendere LuigiXVI° e Maria Antonietta. L'Unità della Francia la fecero i Re. Abbiamo ancora strade e piazze intitolate ai bombaroli e nazisti del 1800, saranno cancellate dal popolo e le salme dei savoia saranno mandate sulle Alpi, il Pantheon è stato costruito dai romani, per i grandi uomini, non per gli assassini.
Dott. Cazzullo, gli ebrei furono massacrati dai nazisti, ma nessuno di loro festeggia i propri aguzzini. Nessuna strada è intitolata a Hitler, a Reder, a Kapler. Gli ebrei stanno ancora oggi dando la caccia a quei criminali. L'Italia repubblicana deve fare i conti del passato, ha anche permesso il rientro in Italia del Principe dei Cetrioli, permette al figlio di quel padre di prendere soldi pubblici facendolo apparire sulle emittenti di Stato. Gli ultimi Savoia hanno chiesto alla nostra repubblica 260.000.000 di euro per l'esilio dorato a cui furono costretti. In Francia o in Russia gli avrebbero tagliato le teste. Anche perchè, nel Sud, i soldati piemontesi erano adusi a farlo. Il cazzullo, in un suo scritto, ha disprezzato le donne meridionali, perchè ad Isernia, le donne del luogo, avendo tra le mani tre soldati savoiardi che qualche giorno prima le avevano violentate, gli strapparono i coglioni e glieli ficcarono in bocca. Cazzullo dimentica che proprio a Isernia,furono esposte in gabbie di vetro, tre teste mozzate dei nostri contadini partigiani, chiamati briganti. Difendevano solo le loro donne, i loro averi e la loro terra attaccata a tradimento dai piemontesi, senza dichiarazione di guerra.Noi del Sud non avevamo invitato i 150 mila soldati mandati giù dai savoia per reprimere la nostra civiltà. I morti ammontarono ad un milione, dopo di chè si doveva scegliere: Briganti o emigranti. Dopo aver perso, i meridionali dovettero emigrare, la fame era tanta, la disoccupazione che sotto i Borbone non conoscevamo, divenne endemica, arricchendo le casse del Nord con le rimesse. Le città eccidiate furono più di un centinaio. I nazisti sono stati delle bestie, ma nons apevamo che i piemontesi savoiardi ( momarchci) fossero delle bestie assatanate di sangue fraterno. I nazisti erano tedeschi occupanti, chiamati dai fascisti, quindi legittimati a fare rappresaglie. I piemontesi non furono chiamati da nessuno, e nessuno li capiva al Sud, parlavano francese e rubavano le nostre sostanze da vere locuste padane, come oggi.
Dott. Cazzullo, se Pino Aprile vende centinaia di migliaia di copie del libro "TERRONI", una ragione c'è; si è documentato, ha girato il Sud paese paese, campagna campagna, siti industriali dismessi,Mongiana, Pietrarsa dove vi fu la prima strage di Stato. Pino Aprile era direttore di "Gente", dimessosi per dignità, considerato "giornalista farabutto" dal regime liberal- massonico. La mia città, Gaeta, fu massacrata da 160 mila bombe, i morti civili, furono più di 3000, i soldati borbonici morti ammontarono a più di mille e la fortezza non fu mai espugnata. Francesco II si arrese per il tifo che imperava nella fortezza. Combattè fino alla morte con la sua regina, Maria Sofia, che da noi è un mito. Fu incensata da poeti e scittori, mentre i servizi segreti piemontesi,la fecero immortalare con foto nude e peccatrici. Non era lei, naturalmente, sua era solo la testa, il corpo apparteneva alla moglie del fotografo, che la prostituì dietro compenso regale.
L'Italia fu unita dal movimentio partigiano, da una lotta di liberazione cruenta. I "banditi" morti per darci la libertà di cui godiamo oggi, i "partigiani, a volte chiamati briganti dal Regime fascista, furono 87.000. Il Presidente della Repubblica , mal consigliato, si reca a Quarto da dove partì il terrorista mercenario Garibaldi e a Marsala dove arrivò per ubriacare gente come Lei. Un presidente della Repubblica proveniente dalle file comuniste deve sapere che sta dando spago agli assertori di quella barbarie terroristica che è stata casa Savoia e non può difendere il terrorismo, perchè, se condanniamo I Serenissimi, armati di fucili giocattolo di carri armati carnevaleschi solo per apporre la bandiera delle Serenissima repubblica veneta, significa che siamo ancora Monarchici nella testa. Un Presidente della Repubblica avrebbe dovuto recarsi a Genova e ricordare l'eccidio del 1849, avrebbe dovuto recarsi a Castellammere del Golfo in provincia di Trapani a ricordare le lotte dei contadini repubblicani repressi dal generale Quintini nel 1862; avrebbe dovuto recarsi a Palermo, dove nel 1866 i Savoia repressero nel sangue la rivolta del sette e mezzo, mietendo oltre cinquemila morti; Il presidente della repubblica avrebbe dovuto recarsi a Recalmuto e in altre città siciliane schiacciate da uno stato d'assedio da parte di Francesco Crispi, utilizzato dalla borghesia del Nord per la causa liberale. Morirono centinaia di contadini, con tra le mani la bandiera rossa repubblicana. Avremnmo preferito che il presidente della repubblica si fosse recato a Pontelandoflo, a Casalduni, a San Vittorino, a Leofaro, a Mozzano, a Gioia del Colle, a Vieste, a Battipaglia, ad Avola, a Bologna, alla Banca dell'Agricoltura, a Brescia, a San Benedetto del Tronto, dove il regime liberal massonico ha determinato stragi, che sono continuate, senza soluzione di continuità dal 1860. I piemontesi sabaudi erano Assassini e criminali di guerra, e Lei, anzichè processarli con la sua "penna" li difende. Affari suoi, il regime sta crollando e Lei non se accorge, ci sarà un Partito del Sud che metterà a posto l'Italia.La storia non sarà più negata. Ridaremo alle città il demanio derubato, alla chiesa i conventi requisiti dai savoia ( ne requisirono 400 in 4 anni) ci riprenderemo le terre che regalarono ai latifondisti, ci riprenderemo i 443 milioni di lire che formarono il tesoro italiano nel 1861, contratteremo Nizza e Savoia con la Francia, la Corsica sarà indipendente, il canton Ticino svenduto alla Svizzera da Ludovico il Moro faranno un referendum e l'Istria e la Dalmazia perse dal fascismo? decideranno loro se stare cion noi in Europa, l'inno nazionale è un inno contro l'Austria, cambiaremo le parole, e da un inno di guerra lo faremo diventare un inno di pace, ma se adottassimo quello di Paisiello, non ci dispiacerebbe.Scommettiamo che lei ha sempre condannato Bin Laden o i terroristi musulmani, Garibaldi era ateo, era un negriero ( traspostava coolies cinesi da Canton a Callao in Perù) con la nave Carmen, é tutto scritto sui registri di quella nave, stanno aTorino, deve solo consultarli.

Pubblicato da : NON MI ARRENDO a 12/20/2010 10:14:00 AM 0 commenti
Etichette :

sabato 18 dicembre 2010

18° Messaggio di Beppe De Santis

18° messaggio di Beppe De Santis, Segretario nazionale del Partito del Sud, fondato da Antonio Ciano



RACALMUTO, LA REGALPETRA DI LEONARDO SCIASCIA, DIVENTA UNA DELLE GRANDI CAPITALI DEL MOVIMENTO NEOMERIDIONALISTA FEDERALISTA UNITARIO

Domani, domenica 19 dicembre 2010, andrò a Racalmuto/Regalpetra.

LEONARDO SCIASCIA, IL MAESTRO

Il paese di Leonardo Sciascia. Il paese immortalato nel libro denso, amaro e scintillante “Le parrocchie di Regalpetra” del 1955, nel quale Sciascia delinea le matrici di fondo dell’intera sua scrittura.
Il paese dei salinari e dei zolfatari, così remoto, eppure, soltanto di mezzo secolo fa.

“MALGRADO TUTTO”

Il paese di una rivista speciale “Malgrado tutto”, dei “Sciascia boys”, è stato detto.
Il paese di ottimi giornalisti e scrittori , amici e stimati, dal senior di classe Felice Cavallaro al più giovane e valoroso Gaetano Savatteri.

IL SINDACO DI REGALPETRA

Il paese di Totò Petrotto, sindaco di Racalmuto, forte, generoso e impavido, per tre legislature, dal 1993 in poi. Mio antico amico, dai tempi di ferro e fuoco delle stragi del 1992-93 e della nostra comune – quanto irruente e generosa -rivolta giovanile.
Il paese della Fondazione Sciascia, del teatro Margherita, del Castello e di altri incanti e bellezze.

QUATTRO CARISMI, QUATTRO BATTAGLIE

Sarò, domani, a Regalpetra , per quattro impegni: per Sciascia, per Petrotto, per lo sviluppo del territorio, per il neomeridionalismo.

PERCHE’ SCIASCIA…

Perché Sciascia resta, tra i maestri, uno dei più antichi e saldi. Che dura. Sono venuto -venti anni fa -in Sicilia, con l’irruenza e le speranza dei giovani guerrieri, per combattere la buona battaglia possibile, e non sono più andato via, anche perché si trattava della Sicilia di Sciascia. La buona battaglia. Dalla Sicilia per tutto il Sud, e per una Repubblica intera da rinnovare. Sciascia per cui la ragione si fonda sulla giustizia e sulla libertà e viceversa.
Mi ricordo, tra il dicembre del 1988 e gli inizi del 1989, la lettura degli ultimi due libri, prima di trasferirmi da Roma in Sicilia, per un delicato incarico di direzione sindacale: “ Il cavaliere e la morte” e “Una storia semplice”, rispettivamente il penultimo e ultimo libro di Sciascia, del 1988 e del 1989.

PERCHE’ TOTO’ PETROTTO…

Perchè Totò Petrotto è stato e resta uno dei migliori guerrieri della mia generazione. Guerriero della ragione, della giustizia, della libertà. Abbiamo fatto insieme troppe e generose battaglie, per non rincontrarci adesso. Per combattere insieme. Da adulti sperimentati e irriducibili. Al tempo della battaglia decisiva.

PERCHE’ UN ALTRO SVILUPPO…

Perchè un altro sviluppo è possibile, oltre che necessario, a Racalmuto, nel comprensorio, nell’agrigentino, in Sicilia, nel Sud e in Italia. Uno sviluppo sostenibile, nè oscenamente cementifero, né criminale e illegale.

PERCHE’ E’ IL TEMPO DEL NEOMERIDIONALISMO…

Perché è il tempo del NEOMERIDIONALISMO. Del neomeridionalismo federalista unitario. Quello delineato o evocato recentemente da Giorgio Ruffolo, Pino Aprile, Gianfranco Viesti, Antonio Ciano. E che richiama e attualizza il pensiero , le fatiche e le speranze di antichi maestri del meridionalismo federalista, regionalista e autonomista: Napoleone Colajanni, Luigi Sturzo, Gaetano Salvemini, Guido Dorso. Oltrechè Carlo Cattaneo.
Regalpetra capitale del neomeridionalismo federalista unitario.

RAGIONE, GIUSTIZIA E LIBERTA’ A FONDAMENTO DEL NEOMERIDIONALISMO

Questa l’intuizione, questo il sogno, questo il progetto, questo l’impegno, questo il percorso.
Il federalismo è una battaglia di ragione, giustizia e libertà.
Il neomeridionalismo è una battaglia di ragione, giustizia e libertà.
La costruzione del soggetto politico dei meridionali, del Partito del Sud, è , oggi, una battaglia di ragione, giustizia e libertà.

E, ALLORA, TORNARE A SCIASCIA E A REGALPETRA

E, allora, occorre tornare anche, e , in punta di piedi, alla lezione di Leonardo Sciascia.
E tornare a Regalpetra.
E al grande laboratorio morale, culturale e civile di “Malgrado tutto”.
E alla scrittura e ai libri di Felice Cavallaro e di Tano Savatteri.
E alla fatica, alla vera e propria resistenza, a volte troppo solitaria e amara, di Totò Petrotto.

LA RAGIONE, LE LETTURE E GLI STUDI

Per preparaci, con umiltà, a questo viaggio, in una patria spirituale che ci appartiene, Regalpetra, abbiamo riletto o letto, per la prima volta, “Le parrocchie di Regalpetra” e “Una storia semplice “ di Sciascia, “Malgrado tutto. L’avventura di un giornale” di Giancarlo Macaluso e Gaetano Savatteri, “I ragazzi di Regalpetra” di Gaetano Savatteri, e, “Una storia semplice 2” di Totò Petrotto.

“UNA STORIA SEMPLICE 2”

Domani sera, per l’appunto, presenteremo il libro del sindaco Petrotto “Una storia semplice 2”.
Sarà questo lo spunto virtuoso del ragionamento e del dibattito.
Per fare il punto sulla situazione: l’esperienza intensa e rischiosa del sindaco Petrotto, Racalmuto vita e miracoli, la modernizzazione e lo sviluppo possibili da Racalmuto alla Sicilia al Sud all’Italia, il progetto del neomeridionalismo federalista unitario. Che, per noi, può ben coniugare, oggi, ragione , giustizia e libertà.

IL PARTITO DEL SUD DI REGALPETRA

Totò Petrotto ha deciso di aderire al movimento neomeridionalista e al Partito del Sud.
Profitto di questo comunicato per rendere pubblica la bella notizia.
E’ una decisione che ci colma di gioia e di orgoglio.
Da domani, il movimento neomeridionalista muove anche da Regalpetra.

Beppe De Santis,
Palermo, 18 dicembre 2010.

Il 28 Dicembre evento/presentazione della nuova sezione Michelina De Cesare Aversa/Giugliano del Partito del Sud




venerdì 17 dicembre 2010

Il numero di Novembre de "il Brigante"


in edicola il numero di Novembre de "il Brigante" con all'interno un ricco servizio, anche con foto, di Iolanda Siracusano, nostra iscritta della sez. Guido Dorso di Napoli e redattrice del magazine, sulle giornate palermitane degli Stati Generali del Sud del Partito del Sud tenutesi lo scorso mese.
CAMPAGNA STRAORDINARIA ABBONAMENTI 2011

Facendo seguito alle tante richieste ricevute per informazioni riguardo le modalità di abbonamento alla versione Magazine cartacea de Il Brigante distribuita in edicola, informiamo i nostri gentili lettori che è partita la campagna straordinaria 2011. Per abbonarsi basterà inviare una mail all’indirizzo: info@giammarinoeditore.it specificando l’indirizzo a cui deve essere inviata la pubblicazione ed un recapito telefonico (preferibilmente cellulare) ovemai il corriere avesse difficoltà nella consegna. Il costo per l’anno 2011 è stato stabilito in euro 54,00 da pagarsi in contrassegno. Per coloro i quali si abboneranno entro il prossimo 31 dicembre 2010 la quota comprende oltre i 12 numeri del 2011, l’invio in omaggio dei numeri di Novembre e Dicembre 2010.

Fonte :
Il Brigante

Conferenza Stampa di NAPOLI C'E'






Lunedì 20 Dicembre alle ore 18,00 c/o la storica libreria Treves (Porticato Piazza Plebiscito) si terrà la Conferenza Stampa di presentazione della coalizione NAPOLI C'E', in vista delle prossime comunali di Napoli, composta da :



- CAMBIAMO NAPOLI
- MOVIMENTO 5 STELLE
- INSIEME PER LA RINASCITA
- PARTITO DEL SUD


interverranno giornalisti di : il Mattino; Corriere della Sera; il Roma, la Repubblica; il Brigante.

Le truffe del nord nella questione meridionale




Avv. Gianluca Bozzelli

Non vi è soluzione al perenne divario tra Nord e Sud alla “questione meridionale” (se tale ancora può definirsi dopo 149 anni) se non politica, quindi economico-finanziaria, prima che socio-culturale.
Finalmente raggiunta dal messaggio dei movimenti civici, amplificato da certa recente saggistica, la gente comincia a comprendere le vere origini del divario tra Nord e Sud. Ragioni storiche: l’indebitamento, la crisi finanziaria e la bancarotta dello Stato piemontese invasore ed “unificatore” da una parte, la ricchezza, lo sviluppo economico e commerciale del Regno napoletano conquistato! Ed allora, l’invasione del territorio, dimentica della pur pregevole spinta ideale unitaria (di pochi), si è trasformata in colonizzazione culturale,
ma soprattutto economica. Il Banco di Napoli e quello di Sicilia, istituti ancora fino a non tanti decenni fa autorizzati a battere moneta (e che moneta! Valeva due o tre volte la lira piemontese nei mercati monetari internazionali di Parigi e Londra), sono stati acquisiti e sviliti dai Crediti padani. Le famosissime e floridissime fabbriche meridionali (tra cui Pietrarsa, Castellammare, Mongiana e le siciliane) spostate al Nord, le ricchezze

del Regno di Napoli e Sicilia (ancora nelle casse del Ministero del Tesoro al momento dell’invasione) acquisite da Torino prima e da Roma poi.
Ma torniamo all’attualità. Oggi, nel Sud, non vi è più una Banca del territorio e del cittadino, capillarmente presente in tutte le province, in grado di concedere credito in base alla conoscenza personale e di dare supporto e finanziare le buone imprese, negli angoli più lontani delle regioni meridionali (le popolari sono comunque incluse in circuiti gestiti in “padania”, vedi BCC). Se i criteri UE di Basilea hanno ridotto le imprese ad un numero, la discriminazione territoriale italiana ha ridotto quel numero a zero.
Non si rinviene, ad esempio, una sola compagnia di Assicurazioni che sia meridionale: sarà un caso, ma nei nostri territori, si applicano le tariffe più alte d’Italia e d’Europa! Si provi però ad entrare nel campo della statistica assicurativa ed apparirà un risultato sorprendente: Napoli e la Campania non sono affatto le regine d’Italia per incidenti stradali, essendo la regione solo terza (dopo Lombardia e Lazio) per numero di eventi e costi per sinistro e la Capitale (recte: il capoluogo) oltre il decimo posto per costi medi per sinistro


(dati ISVAP 2009 r.c.a, pubblicati su http://www.isvap.it/ e http://www.mvox.eu/).

I dati pubblicizzati sulle presunte truffe in Campania invece non vengono adeguatamente riscontrati: da dove sono tratti? Si riferiscono alle denunce/querele sporte dalle Compagnie contro gli “artisti del parafango”, o sono basati correttamente sulle sentenze passate in giudicato? Se non vengono citati criteri di calcolo e fonti, si legittima il dubbio che i dati sulle truffe siano forniti in base a istruttorie e valutazioni interne ed inattendibili delle assicurazioni e che gli aumenti delle tariffe in Campania, giustificati sulle notizie diffuse, non siano leciti!
Stiamo pertanto lavorando per la costituzione di un’Assicurazione meridionale per gli italiani meridionali, estranea alle logiche colonialiste del Nord e fuori dai cartelli corporativi di settore, mentre si analizzano i metodi di realizzazione dell’istituita banca statale del Mezzogiorno.
Gianluca Bozzelli
Fonte : OndadelSud

Pubblicato da : NON MI ARRENDO a 12/17/2010 07:32:00 AM 0 commenti
Etichette : ,

giovedì 16 dicembre 2010

Per la BBC e la stampa internazionale Berlusconi è finito!



di Andrea D'Antrassi


“The great survivor” così lo ha definito ieri la BBC : in mondovisione.


Berlusconi per la prestigiosa tv inglese è un grande sopravvissuto. Un naufrago che ha perso la bussola. Un errante senza meta.


Mentre in patria la grancassa del potere fa passare il voto alla Camera di martedì come una vittoria dell’esecutivo. Tutta la stampa estera si domanda dove potrà arrivare Silvio Berlusconi con una governo di minoranza, che concentra su di sé tutte le riserve ed i dubbi delle cancellerie europee e dei mercati finanziari. Berlusconi con il voto di ieri ha sancito la debolezza anche numerica del suo operato. Da Tycoon, noto per il suo conflitto di interessi, da fedele sodale di Putin, da sex addicted, da macchietta celebre per il suo cucu’ alla Merkel, il Cavaliere passa ad essere il “great survivor”, l’anatra zoppa dei palazzi romani. C’è una forte discrepanza tra l’immagine di vincitore e statista che vuole dare di sé il nostro presidente del Consiglio e l’opinione dei mezzi d’informazione stanieri.

La stampa internazionale notoriamente inflessibile con la classe dirigente del nostro paese, rileva come il centro destra pur avendo un ampissimo vantaggio parlamentare ad inizio legislatura, abbia perso via via parti consistenti della propria maggioranza. Questo fatto viene rilevato anche con particolare allarme poichè la fuoriscita di Gianfranco Fini dal principale partito italiano determinerà una radicalizzazione delle posizioni all’interno della compagine governativa. Il duo Bossi e Berlusconi all’estero è valutato molto negativamente.

Il Senatur è considerato come un personaggio inquietante, capo di un partito xenofobo ed euroscettico quale la Lega. Non è un interlocutore credibile se si va oltre la Val Tellina e la Val Camonica, mira a dividere l’Europa e a racchiudere l’italia in una cortina di intolleranza. Silvio Berlusconi in politica estera è passato dall'appiattimento sulle posizioni di George Bush, alle vacanze segrete nella dacia di Putin, atteggiamento incomprensibile per gli analisti europei.

....Inoltre el Pais ci ricorda che la maggioranza nel parlamento italiano consiste di 316 voti mentre il Cavaliere si è fermato a 314, per questo si parla di vittoria di Pirro.

...Dall’Europa si alza un solo concetto attraverso diverse lingue molto piu' democratiche della nostra: “Berlusconi è arrivato al capolinea. E’ una cosa indegna che gli italiani siano governati da un personaggio discutibile e poco affidabile come lui. Italia falla finita con il tuo masochismo”.

Fonte : Agoravox

Pubblicato da : NON MI ARRENDO a 12/16/2010 12:48:00 PM 0 commenti
Etichette :

TERRONI .... A TEATRO..


Un altro grande evento in cantiere, conseguenziale al grande successo dello straordinario libro di Pino Aprile, con la collaborazione dei nostri iscritti della sezione Guido Dorso di Napoli : Salvatore Argenio e Annamaria Pisapia!

Pubblicato da : NON MI ARRENDO a 12/16/2010 09:58:00 AM 0 commenti
Etichette :

martedì 14 dicembre 2010

Berlusconi ha vinto, Berlusconi ha perso (314 - 311)

1867,398 miliardi di euro è il nuovo record del debito pubblico. In ottobre ci siamo divorati 23 miliardi, a settembre il debito era di 1844 miliardi. Nello stesso giorno del record che ci trascina verso l'abisso economico, il 14 dicembre 2010, alla Camera dei deputati Berlusconi ha vinto per 314 a 311.
Si è svolto nella sala di velluti rossi un confronto osceno di compari che sentono l'odore della rivoluzione nelle strade e cercano di salvarsi con un doppio carpiato come Fini, rinnegando 15 anni di inciuci come Bersani e Casini. Nell'aula ridotta a un palcoscenico di mestieranti con battute da avanspettacolo e applausi improvvisi che scacciavano la paura del futuro (come quelli alla bara portata a braccia quando esce dalla chiesa) ci sarebbe voluta la follia di un Lombroso per interpretare volti, smorfie, ghigni, gesti. Per illustrare una nuova antropologia: quella della merda. In un Parlamento di venduti non è possibile parlare di voti comprati, come non è possibile trovare vergini in un lupanare. La recita dei deputati ha avuto ancora una volta la sua rappresentazione. Attori con stipendi stellari, macchine blu, finanziamenti (furti) elettorali da un miliardo di euro bocciati da un referendum, giornalisti al loro servizio pagati con una mancia di 329 milioni mentre il Paese va a picco. Guardateli, non vi fanno schifo? La Camera dall'alto sembrava questa mattina un ritrovo di vecchi compari, Berlusconi che accarezza il collo di Casini, il Bocchino tradito, il Fini paralizzato da una votazione che lo manda in pensione dopo 40 anni di carriera politica in cui non ha visto nulla, sentito nulla, detto nulla prima di uscire dal sarcofago, la "vajassa" di Fassino. Le labbra della Mussolini e quelle della Carfagna, gli occhiali da sole di Frattini. Le donne incinte, tra cui l'avvocatessa del prescritto per mafia Andreotti in carrozzella. La corte dei miracoli aveva più dignità, un circo ha più serietà, un bordello più dignità.
Nel 2011 la crisi economica spazzerà via questa umanità ridente che si è appropriata dello Stato e dei media. Straccioni sociali che hanno avuto nella politica l'unica via per il successo, per sentirsi importanti, indispensabili, "onorevoli". Io non salvo nessuno e auguro a tutti di ritirarsi per tempo, prima che lo faccia la Storia che è, come si sa, imprevedibile e feroce.

Fonte : Beppe Grillo

Pubblicato da : NON MI ARRENDO a 12/14/2010 06:19:00 PM 0 commenti
Etichette :

Rivolta degli studenti a Roma, c'era anche Ciano



Anche l'assessore gaetano, con una delegazione del Partito del Sud, nel mezzo degli scontri contro la riforma Gelmini.



Gaeta: Un assessore di Gaeta nel mezzo dei tafferugli e degli scontri di piazza degli universitari. Nel giorno dell'approvazione alla Camera della riforma dell'università del ministro Gelmini, migliaia di studenti hanno manifestato in tutta Italia. E nella Capitale, dove più forte è stata la protesta, tra i giovani manifestanti c'era anche Antonio Ciano, assessore al Demanio del Comune di Gaeta oltre che presidente del suo Partito del Sud.


È stato, infatti, un corteo ad alta tensione quello di ieri nel giorno del voto in Parlamento del ddl Gelmini, dal lancio di fumogeni e uova contro gli agenti fino al tentativo di ribaltare i blindati che sbarravano l'accesso a piazza Montecitorio, zona off-limits e bersaglio della protesta. Poi la carica a pochi metri dal Parlamento, mentre alcuni urlavano: "È come Genova, violeremo la zona rossa". La marcia degli studenti ha paralizzato la Capitale. Strade chiuse, traffico in tilt e Montecitorio circondato dalle forze dell'ordine. Molti anche i cortei e le iniziative degli studenti delle superiori. E a peggiorare la situazione anche il maltempo e lo sciopero dei mezzi pubblici. Sul suo canale Youtube Ciano sta pubblicando i video della sua giornata romana.

p.s. : da qualche tempo leggiamo in giro ripetutamente accuse al nostro grande Presidente Onorario, nonchè mitico e riconosciuto capo brigante, d'essere di sinistra. Ci viene un dubbio, e la domanda sorge spontanea : non è per caso che proprio questi signori che pongono il quesito fossero loro " di destra" ?

Pubblicato da : NON MI ARRENDO a 12/14/2010 02:26:00 PM
Etichette : , ,