...per il recupero della memoria storica, per la difesa, il riscatto ed il futuro del popolo meridionale, per una vera rappresentatività politica del Sud...

lunedì 18 ottobre 2010

6° messaggio di Beppe De Santis, nuovo segretario nazionale del Partito del Sud, fondato da Antonio Ciano



IL PARTITO DEL SUD per la legalità e lo sviluppo
Il Partito del Sud è nato per LEGITTIMA DIFESA.
E’ nato per difendere la dignità , i valori e gli interessi del Sud n e dei meridionali,ovunque essi siano.
E’ nato per promuovere lo SVILUPPO PRODUTTIVO sostenibile.
Il PSUD è il partito dello sviluppo, della COALIZIONE DELLO SVILUPPO E DELL’INNOVAZIONE, contro la coalizione delle rendite e del parassitismo.
Ebbene, non vi è sviluppo senza regole condivise, senza fiducia reciproca , senza legalità, senza sicurezza.
SVILUPPO E LEGALITA’ , QUESTA E’ LA STELLA POLARE DEL PSUD.
Legalità, sviluppo, democrazia.
Non vi è sviluppo senza combattere frontalmente e debellare la mafia, la camorra, la ‘ndrangheta.
Il PSUD è un partito geneticamente, costituzionalmente antimafioso.
Nasce per combattere frontalmente tutte le mafie e distruggerle.
Persistendo le mafie, non c’è sviluppo.
Le mafie distorcono e distruggono le regole del mercato,spiazzano ed emarginano le imprese sane con la loro concorrenza sleale e criminale ,si infiltrano nelle imprese sane in difficoltà,impongono il racket,impongono guardianie “finte” e manodopera dei clan,impongono imprese subappaltatrici criminali a partire dal “ movimento terra”, alimentano il lavoro nero e lo sfruttamento del lavoro,provocano la fuga degli investimenti esteri ed esterni,intimidiscono ricattano bruciano e uccidono,nutrono il circolo perverso criminalità- malaburocrazia e malapolitica,erodono le reti fiduciarie e il capitale sociale,avvelenano l’intera società civile e politica,alimentano modelli culturali devastanti tra le nuove generazioni.
LE MAFIE- soprattutto i politici mafiosi e collusi con le mafie,i colletti bianchi mafiosi, la borghesia mafiosa- SONO IL NEMICO NUMERO UNO DEL SUD E DEI MERIDIONALI.
Sono il nemico numero uno del Partito del Sud.
Siamo organicamente dalla parte di tutte le associazioni e i movimenti, soggetti, enti e amministrazioni schierati per la legalità e contro le mafie: Libera di don Ciotti, le associazioni antiracket, Addiopizzo, la Confindustria di Ivan Lo Bello, Iorestoincalabria di Pippo Callipo, l’amministrazione comunale barese di Michele Emiliano, e, tutte gli altri soggetti simili.
Il nostro nuovo documento morale e programmatico è il recente, straordinario, drammatico documento della Conferenza Episcopale Italiana ( CEI) sulla questione meridionale: “Per un Paese solidale. Chiesa italiana e Mezzogiorno”. Il documento è inequivocabile.

“Le mafie avvelenano la vita sociale, pervertono la mente e il cuore di tanti giovani, soffocano l’economia, deformano il volto autentico del Sud.
La criminalità organizzata non può e non deve dettare i tempi e i ritmi dell’economia e della politica meridionali, diventando il luogo privilegiato di ogni tipo di intermediazione e mettendo in crisi il sistema democratico del Paese, perché il controllo malavitoso del territorio porta di fatto a una forte limitazione, se non addirittura all’esautoramento, dell’autorità dello Stato e degli enti pubblici, favorendo l’incremento della corruzione, della collusione e della concussione, alterando il mercato del lavoro, manipolando gli appalti, interferendo nelle scelte urbanistiche e nel sistema delle autorizzazioni e concessioni, contaminando così l’intero territorio nazionale …
In questi ultimi vent’anni le organizzazioni mafiose, che hanno messo radici in tutto il territorio italiano, hanno sviluppato attività economiche, mutuando tecniche e metodi del capitalismo più avanzato, mantenendo al contempo ben collaudate forme arcaiche e violente di controllo sul territorio e sulla società.
In questa situazione, la Chiesa è giunta a pronunciare, nei confronti della malavita organizzata, parole propriamente cristiane e tipicamente evangeliche, come “peccato”, “conversione”, “pentimento”, “diritto e giudizio di Dio”, “martirio”, le sole che le permettono di offrire un contributo specifico alla formazione di una rinnovata coscienza cristiana e civile …
Vogliamo ricordare i numerosi testimoni immolatisi a causa della giustizia: magistrati, forze dell’ordine, politici, sindacalisti, imprenditori e giornalisti, uomini e donne di ogni categoria. Le comunità cristiane del Sud hanno visto emergere luminose testimonianze, come quella di don Pino Puglisi, di don Giuseppe Diana e del giudice Rosario Livatino, i quali − ribellandosi alla prepotenza della malavita organizzata − hanno vissuto la loro lotta in termini specificamente cristiani: armando, cioè, il loro animo di eroico coraggio per non arrendersi al male, ma pure consegnandosi con tutto il cuore a Dio.
Riflettendo sulla loro testimonianza, si può comprendere che, in un contesto come quello meridionale, le mafie sono la configurazione più drammatica del “male” e del “peccato”…
Solo l’annuncio evangelico di pentimento e di conversione, in riferimento al peccato-mafia, è veramente la buona notizia di Cristo (cfr Mc 1,15), che non può limitarsi alla denuncia, perché è costitutivamente destinato a incarnarsi nella vita del credente”
.

Altre verità vanno ricordate.
Se è vero che il Sud è la terra di origine,di grave insediamento e propagazione delle mafie, è altrettanto vero che il Sud è la terra primaria dell’ANTIMAFIA.
Sono quasi tutti meridionali i nuovi eroi della Repubblica italiana, a partire da Falcone, Borsellino,Livatino, don Diana, don Puglisi, fino al valoroso sindaco di Pollica,Angelo Vassallo, assassinato, come agnello sacrificale, il 5 settembre scorso.
Eppure, la questione mafiosa, da anni, è questione non soltanto territoriale e meridionale, ma QUESTIONE NAZIONALE e internazionale. Milano e il Nord sono infiltrati pesantemente dalle varie mafie .Ma, le nostre classi dirigenti – nella loro follia e nel loro opportunismo suicida, nelle loro infami collusioni -fanno finta di niente.
Cari fratelli e sorelle meridionali,
attrezziamoci , dunque, con il partito del sud , a combattere la buona battaglia,per i nostri figli.
La mafia va combattuta, per abbatterla, sotto tutti i profili. Quello morale culturale e educativo, quello economico ( a partire dal sequestro dei beni mafiosi e del buon riuso degli stessi), quello giudiziario e repressivo, ma, soprattutto quello istituzionale e POLITICO.
LA LIBERAZIONE DALLE MAFIE E’ SOPRATTUTTO UNA QUESTIONE POLITICA E DELLA POLITICA.
PERCIO’ SIAMO STATI COSTRETTI A FAR NASCERE IL PARTITO DEL SUD
.
Sì, per legittima difesa.
Per combattere e liquidare FALSI PARTITI DEL SUD, che stanno spuntando come funghi,in questi mesi,esattamente promossi dalla borghesia mafiosa,da enclave paramafiose, da sezioni della casta e delle cricche direttamente mafiose.
Per liberare il Sud e l’Italia da una politica e da politici mafiosi e subalterni alla mafia.

Beppe De Santis, Segretario nazionale del Partito del Sud.
Palermo, 18 ottobre 2010.

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