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lunedì 8 marzo 2010

L'INIZIO DELLA DITTATURA IN ITALIA/IL COLPO DI STATO

riceviamo e postiamo dal Blog di Beppe Grillo la sua opinione sugli ultimi eventi scandalosi riguardanti il "decreto interpretativo" :

Il decreto interpretativo secondo Maroni: "non porta alcuna modifica di norme di legge", ma dà "una interpretazione corretta" alle norme. Chi decide l'interpretazione corretta? Lui e i suoi compari al Governo! Napolitano è più incerto, infatti per lui il decreto: "non ha presentato evidenti vizi di incostituzionalità". Vizio non evidente di incostituzionalità detto da Morfeo significa incostituzionalità certa. Al suo minimo dubbio in materia con lui non c'è alcun dubbio… In sostanza non si possono fare decreti in materia elettorale. Ed è ovvio il motivo. Chi fa i decreti è il Governo e può in questo modo favorire sé stesso nei confronti delle opposizioni. Solo le dittature cambiano (interpretano?) le leggi elettorali al di fuori del Parlamento. Formigoni e Polverini partecipino pure. Se vinceranno il MoVimento 5 Stelle farà in modo che la Corte Costituzionale si pronunci, tra un anno si vota di nuovo.
Da questa notte l'Italia non è più, ufficialmente, una democrazia. Napolitano ha firmato il decreto della legge interpretativa del Governo che rende alcuni italiani più uguali degli altri. Le leggi d'ora in poi saranno interpretate, ogni volta che converrà a loro, da questi golpisti da barzelletta e, alla bisogna, interverrà un presidente della Repubblica che dovrebbe essere messo sotto impeachment per alto tradimento. Le liste elettorali senza firme, con firme non autenticate, liste neppure presentate, le liste porcata sono state interpretate, riverginate. Formigoni e Polverini sono stati riammessi. Una qualunque lista dell'opposizione con il più piccolo vizio di forma sarebbe stata respinta. Siamo in dittatura. La magistratura è fuori gioco. Il Parlamento è fuori gioco. La firma di Morfeo Napolitano è sempre scontata. E ora, persino l'interpretazione delle leggi è soggetta a Berlusconi, è compito del Governo. Io Berlusconi, io La Russa, io Cicchitto, io Maroni, io Gasparri, io Napolitano... io sono io e voi, cari italiani, miei sudditi, non siete un cazzo. Io emano le leggi, le interpreto e regno. Formigoni e la Polverini se venissero eletti, non avrebbero nessuna legittimità e i primi a saperlo sono proprio loro. Nessuna legge regionale in Lombardia e nel Lazio potrebbe essere ritenuta valida dai cittadini. Il lombardo e il laziale a questo punto avranno il diritto sacrosanto di interpretare le leggi come cazzo gli pare.Da oggi inizia una nuova Resistenza, l'Italia non è proprietà privata di questi scalzacani. Questa legge porcata in un certo senso è un bene. Ora è chiaro che il Paese si divide in golpisti e democratici. Noi e loro. Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?). Noi neppure.

NAPOLITANO VIENE DA LONTANO…
Napolitano viene da lontano. Era migliorista e berlusconiano. Gli articoli del suo settimanale "Il Moderno" (con pubblicità Finivest anni '80) superano persino le poesie di Bondi al "caro leader"."Ad aprile del 1985 esce a Milano il primo numero de Il Moderno, mensile (poi settimanale) della corrente “migliorista” del Pci (la destra tecnocratica e filo-craxiana del partito, guidata da Giorgio Napolitano). "Intanto a Milano il numero di febbraio 1986 de Il Moderno… scrive che “la rivoluzione Berlusconi [è] di gran lunga la più importante, cui ancora qualcuno si ostina a non portare il rispetto che merita per essere stato il principale agente di modernizzazione, nelle aziende, nelle agenzie, nei media concorrenti. Una rivoluzione che ha trasformato Milano in capitale televisiva e che ha fatto nascere, oltre a una cultura pubblicitaria nuova, mille strutture e capacità pro­duttive” (p. 115)".
«Il numero di aprile 1987 ... esce con un’intera pagina pubblicitaria della Fininvest….
"A giugno 1989 ... pubblica un megaservizio su Giocare al calcio a Milano. Con un panegirico sul Berlusconi miracoloso presidente milanista che “ha cambiato tutto: adesso la sua squadra è una vera e propria azienda,” e così via. Il giornale della corrente di destra del Pci è ormai un bollettino della Fininvest, e le pagine di pubblicità comprate dal gruppo berlusconiano ormai non si contano (p. 148)".

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