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martedì 16 febbraio 2010

SU "IL MATTINO" di ieri 15/02/2010 un articolo di Gigi Di Fiore sulla causa di risarcimento intentata ai Savoia dal Comune di Gaeta!
prosegue inarrestabile l'onda (anche mediatica) dell'iniziativa!
e non è che l'inizio.......

15/02/2010


Gigi Di Fiore Da oggi, sarà tutto ufficiale. A Gaeta la giunta comunale formalizzerà l’incarico all’avvocato napoletano Pasquale Troncone, per avviare l’annunciata richiesta di risarcimento da 220 milioni di euro agli eredi dei Savoia sui danni subiti nell’assedio del 1860-61. «Incarico gratuito» precisa il sanguigno assessore al Demanio, Antonio Ciano. Quello che veniva anticipato a dicembre del 2008, quando il Consiglio comunale approvò a maggioranza l’iniziativa, viene avviato nei mesi che precedono le celebrazioni per i 150 anni di Unità d’Italia. Una provocazione? A leggere l’articolato parere che l’avvocato Troncone preparò mesi fa per il Comune, le basi, almeno di rilettura storica del famoso assedio che restava l’ultimo ostacolo all’Unità d’Italia, ci sono tutte. Dal 12 novembre 1860 al 13 febbraio 1861 quel che restava del Regno delle Due Sicilie era tutto nella piazzaforte di Gaeta. All’esterno, era accampato l’esercito piemontese assediante. Bombe devastanti scagliate dai tremendi cannoni Cavalli a lunga gittata, una terribile epidemia di tifo e anche per la popolazione di Gaeta quei giorni furono drammatici. Più di mille i militari napoletani morti, meno di sessanta i piemontesi, mentre le cannonate fecero stragi anche di centinaia di civili senza riparo. E poi coltivazioni distrutte, attività marittime messe in ginocchio. Tanto che, dal 1861 al 1865, il Consiglio comunale di Gaeta cominciò a bussare al governo nazionale per chiedere i danni. Ma nessun risarcimento arrivò per gli espropri di case e terreni, nessun rimborso per le distruzioni. Spiega l’avvocato Troncone: «Ci fu un documento inviato dal sindaco Vellucci a Torino nel 1865. Quantificava in 2 milioni di lire di allora i danni, stimati nel dettaglio da una commissione di tecnici. Studierò la questione, valutando le prescrizioni civili e i riconoscimenti dei diritti amministrativi acquisiti. È un’azione in rappresentanza della cittadinanza di Gaeta, erede di diritti maturati da allora». Risarcimento postumo per i gaetani. Dice il sindaco Antonio Raimondi: «Non è un’iniziativa antiunitaria , ma sui metodi di una guerra mai dichiarata che vide Gaeta città danneggiata e mai risarcita». Ma perché agli eredi Savoia? Per lo Statuto Albertino era Vittorio Emanuele II il responsabile politico e giuridico di ogni azione bellica nella catena di comando, sostengono i proponenti. Anche se, nel suo parere, l’avvocato Troncone lascia aperte strade alternative ai tribunali: «Al di là delle azioni giudiziarie, sarebbe auspicabile arrivare a un dialogo pubblico tra comunità gaetana e discendenti di casa Savoia, con un arbitrato di esperti»
Fonte : "Il Mattino" del 15/02/2010

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