...per il recupero della memoria storica, per la difesa, il riscatto ed il futuro del popolo meridionale, per una vera rappresentatività politica del Sud...

domenica 28 febbraio 2010

sabato 8 marzo 2008
PROGRAMMA POLITICO
DEL " PARTITO DEL SUD - ALLEANZA MERIDIONALE "

Il Gruppo Politico Organizzato denominato PARTITO DEL SUD-ALLEANZA MERIDIONALE si propone di :
a) affermare in Italia una riforma costituzionale che consenta alle identità territoriali da promuovere uno sviluppo autodeterminato e sostenibile coerente con la propria storia e vocazione. Ciò nello spirito del diritto consacrato con la carta delle N.U., la dichiarazione universale dei diritti umani del 1948 e nell’atto finale della Conferenza di Helsinki e nella dichiarazione universale del diritto dei popoli, laddove cita che Tutti i Popoli hanno il diritto, infatti, all’autodeterminazione ed in virtù di ciò decidono liberamente il loro status politico e perseguono liberamente il loro sviluppo economico, sociale, culturale.
b) affermare una riforma costituzionale che restituisca al Sud sovranità e risorse affinché questo territorio assuma un ruolo centrale nell’area mediterranea e di cerniera tra l’UE ed i paesi del bacino del mediterraneo. In tale contesto si ritiene di promuovere per territori del Sud una euroregione confederata con l’Italia. Per la Sicilia, regione a statuto speciale, si intende affermare il principio che lo statuto deve essere attuato integralmente e che, al fine di evitare violazioni da parte dello Stato centrale, è necessario ricontrattare l’originario accordo pattizio che diede vita allo statuto approvato il 15 Maggio 1946 per dare vita ad un nuovo trattato confederale tra la Sicilia e lo Stato Italiano.
c) deroga alla programmata area di libero scambio nel mediterraneo che, se attuata metterebbe in crisi le pmi del Sud.
d) affermare un sistema di fiscalità differenziata per consentire al Sud di ridurre il crescente divario con le più ricche regioni del centro-nord e con l’Europa.
e) ridurre le accise statali sui carburanti per le regioni del Sud. Ciò per compensare il divario economico tra il Sud e d il Nord e favorire le pmi del Sud.
f) affermare nel territorio nazionale il diritto alla continuità territoriale per alleggerire i costi di trasporto delle imprese del Sud. In tale ambito si propone l’abbattimento dei costi di pedaggio autostradale e di traghettamento nello Stretto di Messina, l’abbattimento della tassa sui voli aerei dal Sud per il continente e per l’Europa per i residenti nelle Regioni del Sud Italia.
g) il collegamento stabile con il Continente (Ponte sullo Stretto di Messina) può diventare un attacco all’insularità della Sicilia che è, invece una risorsa ed un valore da salvaguardare e valorizzare. Il collegamento stabile con il continente allontana inoltre, come previsto dal Trattato di Amsterdam. i benefici che la Sicilia potrebbe ottenere attraverso il riconoscimento di area Rup i sede Ue. Una deroga al “trattato di Amsterdam” ed un referendum per “ascoltare” la voce dei siciliani nel merito per il Partito del Sud sono condizioni inderogabili.
h) realizzare una Banca del Sud capace di promuovere azioni ed interventi per lo sviluppo a misura delle pmi del Sud e coerente con i deficit economici esistenti.
i) rimuovere gli ostacoli che oggi scoraggiano investimenti produttivi nel Sud che, in ogni caso devono essere coerenti con la vocazione naturale del territorio.
j) valorizzare l’artigianato, il commercio, l’industria e ogni altra attività produttiva tipica e realizzata dall’imprenditoria meridionale anche e soprattutto sostenendo l’acquisto dei prodotti del Sud e non escludendo una adeguata azione di informazione e di difesa dei consumatori meridionali.
k) incoraggiare in ogni modo lo sviluppo dell’agricoltura e del turismo delle regioni meridionali, vero volano dell’economia del Sud.
l) accrescere l’attenzione di Enti, associazioni e dei singoli cittadini, per il fenomeno dell’emigrazione sia dei cittadini italiani, per il passato ed il presente, che per i cittadini provenienti da altri Sud del mondo verso l’Italia.
m) salvaguardare, sviluppare e diffondere le lingue ed i dialetti del meridione, anche con l’introduzione del bilinguismo locale, nonché potenziare la conoscenza della lingua latina. In tale contesto promuovere interventi per intestare strade e piazze delle città del Sud ad eroi e personalità che si sono distinti per attaccamento ai valori ed alla difesa dell’identità culturale, economica, sociale del Sud.
n) svolgere la più ampia attività di studio, di ricerca, di promozione e/o di documentazione nel campo culturale, artistico, sociale ed economico, sia storico che attuale, riferita prioritariamente ai popoli ed ai territori dell'ex Stato delle Due Sicilie ma anche alla Storia e alla condizione socio-esconomica dei “Sud” del mondo, sia direttamente, sia organizzando per terzi, sia infine, favorendo riunioni, convegni, seminari.
o) supportare, in forma distinta ed autonoma le associazioni e confederazioni sindacali esistenti, con le quali però sarà possibile cooperare, l’attività sindacale di difesa e tutela in favore dei lavoratori del Meridione italico anche se impiegati lontano dalla loro residenza nonché per favorire la piena occupazione ed eliminare le piaghe sociali della sottoccupazione e del cosiddetto lavoro nero.
Pubblicato da NON MI ARRENDO a 3/08/2008 02:34:00 PM 0 commenti
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EGREGIO PRESIDENTE...


a proposito della presentazione a Napoli del nuovo libro di Giorgio Napolitano :


Ieri, 26 Febbraio 2010, presso la storica “Saletta rossa”” della libreria Guida di Napoli è stato presentato il libro di Giorgio Napolitano “Il patto che ci lega”. Erano presenti personalità, giornalisti e politici tra cui Massimo D’Alema.
Noi premettiamo che ci predisponiamo in queste occasioni sempre con la massima onestà intellettuale e senza particolari pregiudizi, e, nel caso specifico, consci dello spessore del ruolo istituzionale del Presidente, che è di certo persona onesta e del fatto che egli è di origini meridionali, con un cognome che le ribadisce ancor più; pur se siamo non dimentichi della storia e dei suoi eventi e non rinunciando alla nostra capacità di valutare a priori il senso e lo spirito di posizioni a noi fin troppo note.
Il testo è un inno all’unità dell’Italia e un deciso rimbrotto al Mezzogiorno a non sentirsi vittima di “conquiste”, ma anzi attore nel processo unitario ( e cita a sostegno della sua tesi “il plebiscito” d’adesione), a non prestare orecchio e attenzione alle eccessive critiche all’epopea risorgimentale, che può meritare discussioni e valutazioni ma che non dovrebbero andare oltre la critica d’una possibile egemonia piemontese ma in sostanza “moderata” (sic!). L’invito inoltre deciso a non ascoltare le sirene di “bestemmie separatiste”. Il testo ruota sulla figura di Giustino Fortunato, ritenuto dal Presidente esempio d’equilibrio nel suo impegno rivolto al processo unitario e di difesa dell’esigenze del Meridione.
Noi vorremmo permetterci, immodestamente, di fare personalmente e come Partito del Sud, alcune considerazioni che ci piacerebbe tanto rivolgere all’attenzione del Presidente:
“Egregio Presidente,
il titolo della sua fatica letteraria recita “Il patto che ci lega”. Orbene, un patto perché sia tale va stipulato tra due o più parti perché possa essere ritenuto tale, e non ci risulta che il Sud abbia mai stipulato nessun accordo del genere. Lei invita a rifuggere dal termine conquista: e come la chiamerebbe un’invasione senza dichiarazione di guerra, l’appropriazione indebita di risorse e beni, la spoliazione scientifica attuata? Porta a sostegno delle sue tesi d’un Meridione partecipe e non vittima “il plebiscito” : immaginiamo si riferisca a quella messa in scena da circo con la malavita coinvolta con i camorristi assoldati! Tanto che quella storica piazza napoletana titolata Largo di Palazzo mutò nome proprio in onore a quella sorta di consenso estorto e pilotato che Lei appella come “il plebiscito”, e che, giustamente, lo scrittore Marcello D’Orta invita a rititolare “Piazza presi per il sedere”! Anche in questo caso il termine “plebiscito” è improprio e non fotografa la realtà dei fatti. Stupisce, tra l’altro, che proprio dalla sua alta carica istituzionale venga portato ad esempio - pur se comprendiamo che ormai in Italia la legalità sia un “optional” – un episodio che vede (come da prove d’archivio) la malavita protagonista.
Poi Lei, con la sua nota bonomia, ritiene “moderata” l’egemonia piemontese : ci assale il dubbio d’aver ricevuto cattive lezioni di grammatica se paesi bruciati e rasi al suolo (Pontelandolfo e Casalduni docet), eccidi, rappresaglie, migliaia di morti, stupri, 160.000 bombe su Gaeta, ecc…possano essere interpretati come gestione “moderata”. Meridione partecipe? Strano non faccia menzione a 10 anni di repressione al cosiddetto brigantaggio, che coinvolse in prima persona e più o meno direttamente e indirettamente contadini, civili, nobili, religiosi, ex soldati dell’ex Stato autonomo del Sud, e altri strati della popolazione! Le confessiamo ci piacerebbe, proprio nell’ottica del suo ragionamento ed in riferimento alle “bestemmie separatiste”, uguale durezza nel rimbrottare e difendere la uguale dignità della “sua” terra nei confronti di forze governative – nelle leggi e proposte da loro sostenute – come nel caso della Lega Nord e dei suoi alleati. E infine, riguardo a Giustino Fortunato, Lei parla di equilibrio fra sostegno all’Unità e difesa degli interessi meridionali : a dire il vero testi, dichiarazioni e documenti, parlano di amaro rammarico e il chiedersi se fosse stato giusto procedere a quel tipo d’unità!
Egregio Presidente…se vogliamo dirla, crediamo sia il caso di dirla tutta!
Andrea Balìa
Partito del Sud - Napoli"

sabato 27 febbraio 2010

FILIBÈ NUN’ ERA MEGLIO SI CANTAV’ NA BELLA CANZONE ‘E SERGIO BRUNI E LASCIAV’ PUPO ‘A CASA ?

Ho suonato dal 1963 fino a pochi anni fa, quando avverti il degrado dei gusti musicali italiani, ma mai avrei immaginato di vedere una “bagaria” come quest’anno a Sanremo. Certo a tutto c’e’ un ricamo dialettico e retorico, visto che qui parlano tutti…pur’ ‘e sciem’ : siamo capaci di spiegare l’aceto sul pesce bollito, la cannella nei fagioli, la marmellata sui funghi prataioli, ma Filiberto che si sforza di cantare con espressione coccolona, tra Pupo eccentricamente patriottico e il Tenore strabuzzato, una palla megagalattica di inno ottocentesco… onestamente no…. Insomma da qualsivoglia angolazione si osservi questa frullosa e dilettantesca deragliata di buon gusto Filiberto ne esce sbrindellato...Mi chiedo : " Filibè ma ‘ a cas’ niscun’ tà ditt’ nient’ ? "

Roberto Palmieri (musicista dal 1963 al 2004 e consulente informatico PdSUD - Napoli)

mercoledì 24 febbraio 2010


A SANREMO LO ZAMPINO DEL PARTITO DEL SUD NELLA CONTESTAZIONE AL PRINCIPE DEI CETRIOLI!

Alcuni commenti al riguardo del nostro grande Presidente ANTONIO CIANO :


A San Remo, 20 meridionali e 10 genovesi hanno messo a soqquadro l'Ariston!

Ai primi fischi ed alle prime urla che abbiamo fatto è arrivato il servizio d’ordine con la polizia ma, mentre facevano la ramanzina e chiedevano i documenti ad alcuni dei nostri, gli altri che come d’accordo si sono mantenuti lontani, si sono scatenati insieme ai liguri...
Insomma un tiro incrociato che si è propagato a tutta la sala compreso l’orchestra che ha strappato gli spartiti e li ha tirati sul palco. Una vera rivolta di fischi e di urla. Ci hanno preso la bandiera e 6 dei nostri sono stati accompagnati fuori ma la festa glie l’abbiamo rovinata. Savoia boja e venduti sono stati il nostro grido!

Antonio Ciano Fonte Facebook


ANCHE I VESCOVI DELLA CEI DENUNCIANO IL RUOLO INADEGAUATO DELLA POLITICA ITALIANA RISPETTO AL SUD!


Riportiamo un articolo da "la Repubblica" di oggi Mercoledì 24 Febbraio 2010 :

I vescovi difendono il Mezzogiorno: "Rischia di essere tagliato fuori dalla ridistribuzione delle risorse." La colpa è della criminalità organizzata e "dell'inadeguatezza presente nelle classi dirigenti"


Mafia e politica: allarme della Cei : "Il legame paralizza il Sud"
Necessari interventi educativi:" Il mafioso non deve essere visto come modello da imitare"I giovani non siano condannati alla precarietà: "Per crescere il Meridione ha bisogno di loro"


ROMA - Per risolvere la questione meridionale, è necessario "superare le inadeguatezze presenti nelle classi dirigenti" e sconfiggere una volta per tutte le mafie, colpevoli di "avvelenare la vita sociale, pervertire la mente e il cuore di tanti giovani, soffocare l'economia e deformare il volto autentico del Sud''. E' quanto afferma il nuovo documento dei vescovi italiani "Per un Paese solidale. Chiesa e Mezzogiorno". In tutta Italia - denunciano i vescovi - è cresciuto "l'egoismo, individuale e corporativo, con il rischio di tagliare fuori il Mezzogiorno dai canali della ridistribuzione delle risorse, trasformandolo in un collettore di voti per disegni politico-economici estranei al suo sviluppo".

Lavoro per i giovani: il Mezzogiorno ha bisogno di loro. Un pensiero particolare è rivolto ai giovani del Mezzogiorno, coloro che più di tutti gli altri rischiano di pagare il prezzo dell' "inadeguatezza delle classi dirigenti" e della loro incapacità di respingere la criminalità organizzata. "La disoccupazione - scrivono i vescovi - tocca in modo preoccupante i giovani e si riflette pesantemente sulla famiglia, cellula fondamentale della società". Anche se "non è facile individuare quali possano essere le migliori politiche del lavoro da realizzare nel Mezzogiorno", la Cei ricorda che "si deve onorare il principio di sussidiarietà e puntare sulla formazione professionale. I giovani del Meridione non devono sentirsi condannati a una perenne precarietà che ne penalizza la crescita umana e lavorativa".

"La disoccupazione - sottolineano - non è frenata o alleggerita dal lavoro sommerso, che non è certo un sano ammortizzatore sociale e sconta talune palesi ingiustizie intrinseche (assenza di obblighi contrattuali e di contribuzioni assicurative, sfruttamento, controllo da parte della criminalità, ecc.)". "Il problema del lavoro - aggiungono - è attraversato da una 'zona grigia' che si dibatte tra il non lavoro, il 'lavoro nero' e quello precario; ciò causa delusione e frustrazione e allontana ancora di più il mercato del lavoro del Sud dagli standard delle altre aree europee". Di qui il "flusso migratorio dei giovani, soprattutto fra i venti e i trentacinque anni, verso il Centro-Nord e l'estero": un fenomeno che "cambia i connotati della società meridionale, privandola delle risorse più importanti e provocando un generale depauperamento di professionalità e competenze, soprattutto nei campi della sanità, della scuola, dell'impresa e dell'impegno politico".
Fonte : "la Repubblica" del 24/02/2010

martedì 23 febbraio 2010




UNA GIORNATA STORICA PER GAETA E PER TUTTO IL SUD!

Riceviamo e postiamo questo messaggio da Antonio Ciano.

I nostri complimenti e ringraziamenti all'assessore Antonio Ciano, al Sindaco Dr. Antonio Raimondi e a tutta la Giunta Comunale di Gaeta per questa iniziativa che, ne siamo sicuri, rimarrà impressa a caratteri d'oro nei libri di storia. Ancora una volta giunge da Gaeta a tutti noi l'indicazione concreta sulla strada da seguire per il recupero della memoria storica e per il riscatto della nostra dignita di Nazione e di Popolo! (PdSUD)

Oggi 23 febbraio 2010, alle ore 13,20 è stata firmata dalla giunta del Comune di Gaeta, la delibera con la quale la città dà mandato all' Avv. Pasquale Troncone di chiedere agli eredi di casa Savoia i danni dell'assedio del 1860-61. La nostra città fu attaccata senza dichiarazione di guerra, fu massacrata e rasa al suolo. I danni ammontarono a 2.047.000 lire del tempo, quantificati in 220 milioni di euro attuali. L'avvocato Troncone patrocinerà gratuitamente la causa mentre al Comune spetteranno le spese di registrazione della pratica.


Antonio Ciano

Pubblicato da NON MI ARRENDO a 2/22/2010 05:24:00 PM 0 commenti
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UNA GRANDE INIZIATIVA CULTURALE, STORICA E OCCUPAZIONALE PRENDE IL VARO : "Commissione Intelligence & Cultura"


Promossa e lanciata dal PARTITO DEL SUD - NAPOLI, a cura dell'arch.tto Bruno Pappalardo, uno dei dirigenti della sez. Guido Dorso di Napoli.


Abbiamo già promosso e avviato la costituzione di una “Commissione Intelligence & Cultura” che dovrà monitorare tutte le enormi risorse umane, culturali, economiche - imprenditoriali della nostra città e di tutto il Meridione ma soprattutto l’immenso nostro patrimonio artistico e monumentale nonché paesaggistico presente sul nostro territorio.
Sarà compito della commissione controllare, stimolare e promuovere prodotti finanziari ed artistici che abbiano sempre il preciso obbiettivo di rappresentare il nostro orgoglio identitario e culturale ma anche quello progettuale e fattuale che generi dinamiche di intervento sociale e occupazionale, genesi naturale di un intelligente uso dei suddetti spazi .
Es: 21mila strutture vuote, qualcosa come 15.00 metri cubi di spazio inutilizzato abbandonate nel solo centro storico e appartenenti a varie istituzioni (Provincia, Comune, Curia ecc.) dove, tra questi, si ritrovano numerosissimi siti religiosi come Cappelle private (Comune) e Chiese sconsacrate che potranno essere riusate e finalizzate a nuove destinazioni. Potranno diventare, ad esempio moduli operativi come botteghe artigianali per lo studio e il design di prodotti d’artigianalità appartenenti alla nostra grande conoscenza delle tecniche delle arti minori e del restauro. Il prodotto dovrebbe sempre essere afferente a quello già esistente, secoli addietro, in quello stesso luogo per mantenere e riportare fisicamente in essere una mappatura dei mestieri e di una storia di socialità dei quartieri simile ad una griglia narrativa.
Gli stessi discenti , con i propri maestri, realizzando una produzione, potrebbero, con la commercializzazione di questa, autogestirsi sia organizzativamente che finanziariamente al punto da restaurare il sito “ o spazio formativo” in cui gli stessi giovani quotidianamente imparano e lavorano.
Potrebbero inoltre diventare dei “Musei civici dell’artigianato locale” o “Musei Promozionali Virtuali d’Arte” del quartiere, all’interno dei quali, possano essere proiettati (trasferimento on-line attraverso mezzi informatici) su quattro apposite enormi pareti, simultaneamente, le sale e, dunque le opere ed eventi appartenenti a tutti i musei e mostre di qualsiasi paese del mondo. Il quartiere si appropria di una cultura globale.
Lo stesso criterio potrebbe essere utilizzato per visualizzare, su grossi schermi la storia artigianale ma soprattutto tecnica di tutte le fasi realizzative di quei manufatti riguardante il rione come mezzo di addottrinamento e in concreto lavoro teorico e pratico
(esempio: oreficeria, ceramica, ferri battuti e lavorazioni, fiori finti, indorature, modellamento di metalli, delle pietre, delle maioliche (Capodimonte) dei tessuti, delle tinture, dell’intaglio e dell’intarsio, del restauro, delle tecniche del mosaico, ecc. ecc.)

arch. Bruno Pappalardo
Responsabile Provinciale Siti Artistici e Architettonici - Consigliere
Partito del Sud Sez. Guido Dorso - Napoli

domenica 21 febbraio 2010



A PROPOSITO DELLA VERGOGNOSA PAGLIACCIATA CANORA A SANREMO DEI SAVOIA, E DELL'ALTRETTANTA VERGOGNOSA ELIMINAZIONE DI NINO D'ANGELO :





Sul MATTINO di oggi (20/02/2010), dalla intervista rilasciata su Sanremo si denota che le ns. mail sono servite a qualcosa, infatti:
" Un altro schiaffo dei Savoia a Napoli"


L'INVIATO A SANREMO. Altro che pace fatta tra il principe e lo scugnizzo: «È un altro schiaffo dei Savoia a Napoli.
Mi sento un Masaniello bastonato», esclama Nino D’Angelo, escluso dalla gara grazie al televoto che ha ripescato, invece, la nenia patriottarda dei Tre Raccomandati: Pupo, Emanuele Filiberto e il tenorino Canonici.
Amareggiato dalla bocciatura, Nino? «No, chi viene al Festival sa che va incontro a questi rischi. E chi, come me, ci viene con un pezzo che non parla d’amore e usa il dialetto verace e le ritmiche della tradizione popolare lo sa ancora di più. Ma sono amareggiato dall’essere stato escluso in favore del principe». Torniamo alla polemica con i Savoia? "In questi giorni ho studiato, mi sono documentato, ora so meglio quello che hanno combinato a Napoli e all’Italia..."

sabato 20 febbraio 2010




STAMANI SI E' SPENTO IL PAPA' DEL NOSTRO DIRIGENTE ING. FRANCESCO MENNA, VICE COORDINATORE PROVINCIALE DELLA SEZIONE NAPOLETANA GUIDO DORSO DEL PARTITO DEL SUD.
SIAMO VICINI AL NOSTRO AMICO E COMPATRIOTA, AL QUALE ESPRIMIAMO LE PIU' SENTITE CONDOGLIANZE.


LE NOSTRE BANDIERE RESTANO AMMAINATE IN SENSO DI LUTTO E RISPETTO!

Il Partito del Sud - Napoli

La Mozzarella di bufala Campana DOP e l'intero comparto nella bufera mediatica

un'attenta disamina e voglia di trasparenza, del compatriota De Franciscis del Partito del Sud - Napoli, a difesa d'un prodotto simbolo del Sud contro le dichiarazioni leghiste del governo!

Nelle scorse settimane è stato il ministro Zaia, a capo di un ministero fantasma abolito negli anni ’80 da due referendum che sta ancora li (avendone i governi di destra e sinistra solo cambiato il nome), a far ripiombare un settore strategico per la Campania , basso Lazio e Foggiano, nell’inferno mediatico.
Sono le dichiarazioni e controdichiarazioni del Ministro Zaia sulle analisi effettuate presso una azienda leader casertana, a creare scompiglio e dare un’altra mazzata alla nostra economia. Infatti messo alle corde dalle Iene, il Ministro non ha trovato nulla di meglio che buttare fango su tutti gli operatori, ritirando il riconoscimento e commissariando il Consorzio di Tutela, che rappresenta la voce tutte le aziende certificate.
Siamo i primi a ritenere che va incoraggiato e consolidato un meccanismo virtuoso a partire dal rispetto delle regole e delle procedure di autocontrollo da parte delle aziende che aderiscono ai sistemi qualità. Ma non ha senso generalizzare in un senso e nell’altro. Se qualche operatore, anche autorevole, non riesce a controllate in maniera efficiente il processo produttivo, o indulge in qualche scorciatoia, va multato e possibilmente ricondotto all’ovile .
Non è corretto demonizzare gli operatori della quarta filiera dell’agroalimentare italiano , per importanza dell’export, delegittimando gli organi di autocontrollo, al solo evidente fine di demolire la credibilità della denominazione “Mozzarella di bufala campana DOP”. Magari con i segreto obiettivo di eliminarla, così da lasciare campo libero anche alle mozzarelle venete.

Circa un anno fa imperversava una falsa campagna di stampa denigratoria dalla quale sembrava che le mozzarelle dop fossero infarcite di diossina. Addirittura la Cina pose l’embargo alle nostre mozzarelle, salvo poi scoprire tutto il mondo che il loro latte era inquinato da veleni.

E nun se vonn’ sta !

Emiddio De Franciscis di Casanova
(Partito del Sud – Napoli)

giovedì 18 febbraio 2010


IL PARTITO DEL SUD ANCHE A NEW YORK !


Saving of our Lady of Loreto Church


Laying Claim to a Monument Dedicated toItalian-American History"Our Lady of Loreto Church"Wednesday, February 24, 20106:00 pmAdmission is free - Registration is required.RSVP via email to: info@italianamericanmuseum.orgor call (212) 965-9000Seating is limited.A power point presentation will be given regarding the "Saving of Our Lady of Loreto Church" in Brooklyn. The Church, founded by Italian immigrants in the late 1800’s, was recently denied landmark status. Dr. Marilyn Verna and Mario Toglia will discuss the growing concern of losing such a precious historical site. The history and beauty of this particular National Italian Catholic church from its rise to becoming a focal point in the community to its decline after 100 years will be discussed. The building’s significance to the American cultural landscape will be explored and what a small group of preservationist are doing to save the site from demolition and bring it back into the 21st century.

mercoledì 17 febbraio 2010


DELIBERA n°12 DELLA GIUNTA COMUNALE DI GAETA



COMUNE DI GAETA Provincia di Latina

DELIBERAZIONE DI GIUNTA N°12 del 29/01/2009 OGGETTO Conferimento incarico per parere legale Prof. Avv. Pasquale Troncone. Deliberazione di Consiglio Comunale n°100 del 06/12/2008: «150° Anniversario Unità d’Italia .Provvedimenti.».L’anno duemilanove, addì 29 del mese di gennaio in Gaeta e nella sede delMunicipio, alle ore 19:45 e successive, si è riunita la Giunta Comunale. Sono intervenuti:presente assente
Presidente Antonio RAIMONDI XAssessore Salvatore DI CIACCIO XAssessore Antonella AVITABILE XAssessore Alfredo CARDI XAssessore Giovanni CAVALIERI XAssessore Antonio CIANO XAssessore Anthony Vincent REALE XAssessore Giovanni IALONGO XPartecipa il Segretario Generale Avv. Alessandro Izzi, il quale è incaricato anchedella redazione del verbale. LA GIUNTA● Vista la proposta di deliberazione in oggetto presentata dall’Assessore Cap. Antonio Ciano;P.P.:05/1°2 Premesso che il Consiglio Comunale, convocato in seduta straordinaria in data06.12.2008 - delibera nr. 100 -, per la trattazione del seguente argomento “150°Anniversario Unità d’Italia. Provvedimenti”, ha approvato un ordine del giorno cheimpegna il Sindaco e la Giunta Comunale, ognuno per la propria competenza, ad attivare ogni azione utile per il riconoscimento ed il risarcimento dei danni arrecati dalla Dinastia Sabauda alla Città di Gaeta in occasione dell’assedio iniziato nel novembre 1860 e terminato nel 13 febbraio 1861 anche tramite incarico legale per le azioni da esperire nei confronti degli eredi e dei beneficiari del patrimonio ex reale; Ritenuto, pertanto, vista la complessità delle problematiche connesse qualifinanziarie, giuridiche ed istituzionali, di richiedere un approfondimento storico, tecnicoe giuridico sulla materia oggetto del dibattito; Visto la nota assunta al protocollo del Comune al nr. 2676 del 21.01.2009 susollecitazione verbale dell’Assessore al ramo Sig. Antonio Ciano, nella quale il Prof. Avv.Pasquale Troncone, con studio in Napoli Via Girolamo Santacroce n°5/A, dichiara la propria disponibilità a rendere un parere legale in ordine all’inquadramento giuridico dei fatti accaduti in occasione dell’assedio di Gaeta del 1860-1861 da parte dell’Esercito Piemontese con espressa rinuncia a qualsiasi compenso di carattere economico;Attesa la competenza della Giunta Comunale a deliberare in relazione al combinatodisposto degli artt. 42 e 48 del D.Lgs 18.8.2000, 267;Visto il parere favorevole di regolarità tecnica reso dal Dirigente del Settore “Affari Generali” ai sensi dell’art.49 – 1° comma – del Decreto Legislativo 18/08/2000, n°267; Con votazione unanime favorevole, palesemente resa per alzata di manoD E L I B E R A1. Di prendere atto della disponibilità del Prof. Avv. Pasquale Troncone, con studioin Napoli alla Via Girolamo Santacroce nr. 5/A, in relazione a quanto dallo stessoesplicitato con la nota acquisita al protocollo generale del Comune di Gaeta aln°2676 del 21/01/2009 (Allegato 1);2. Di dare atto che la presente deliberazione non comporta alcun impegno dispesa in quanto nulla sarà dovuto al professionista a titolo di compenso dicarattere economico costituendo l’incarico una mera liberalità da parte del Prof. Avv. Pasquale Troncone.Successivamente, LA GIUNTA COMUNALE Ravvisata l’urgenza di dare piena attuazione alla surrichiamata deliberazione consiliare;Visto l’art.134, comma 4, del Decreto Legislativo 18/08/2000, n°267;
Previa separata votazione unanime favorevole, espressa per alzata di mano
D I C H I A R A il presente atto immediatamente eseguibile.
Il presente verbale viene letto, confermato e sottoscritto nelle forme di legge. IL VICE SINDACO DOTT. SALVATORE DI CIACCIO IL SEGRETARIO GENERALE AVV. ALESSANDRO IZZI Pareri favorevoli ai sensi dell’art.49 – 1° comma – del Dec. Lgs. 18/08/2000, n°267Per la regolarità tecnica Per la regolarità contabile il Funzionario responsabile il Funzionario responsabile f.to (Antonio Zangrillo Gallinaro) NON DOVUTO Il sottoscritto Segretario Comunale, visti gli atti d’ufficio,ATTESTA Che il presente atto: Viene affisso in copia a questo Albo Pretorio, come prescritto dall’art.124, comma 1, del Dec. Lgs. 18/08/2000n°267, per 15 giorni consecutivi a decorrere dal 03/02/2009; Non è soggetto a controllo preventivo di legittimità ai sensi della Legge Costituzionale n°3/2001; È esecutivo perché dichiarato immediatamente eseguibile (art. 134 – comma 4 – del Dec. Lgs. 18/08/2000,n°267).Lì 03/02/2009 il Messo Comunale il Segretario Generalef.to (Giuseppe Lustro) f.to (Avv. Alessandro Izzi)Il sottoscritto Segretario Generale, visti gli atti d’ufficio ATTESTA Che il presente atto è divenuto esecutivo il perché decorso il decimo giorno della sua pubblicazione (art.134 – comma 3 – del Dec. Lgs. 18/08/2000 n°267). IL SEGRETARIO GENERALE f.to (Avv. Alessandro Izzi) COPIA CONFORME ALL’ORIGINALE, IN CARTA LIBERA PER USO AMMINISTRATIVO. IL SEGRETARIO GENERALE (Avv. Alessandro Izzi)

CONSEGNATA AL SINDACO DI
GAETA
ANTONIO RAIMONDI

LA TESSERA ONORARIA DEL
PARTITO DEL SUD


Al termine del bellissimo e lucido discorso del Sindaco Raimondi di domenica 14 febbraio 2010 tenuto sugli spalti della fortezza di Gaeta, in una giornata commovente per tutti i meridionali accorsi alla celebrazione dei caduti del Regno delle Due Sicilie, Antonio Ciano Segretario politico nazionale del PdSUD ed Enzo Riccio Segretario organizzativo del PdSUD hanno consegnato la tessera onoraria del Partito del Sud al Sindaco di Gaeta Dr. Antonio Raimondi.La consegna della tessera onoraria è da interpretarsi come segno di stima e di gratitudine, da parte del Partito del Sud, per le tante iniziative intraprese dal Comune di Gaeta per la riscoperta della verità storica e per ridare dignità a tutto il popolo meridionale, nonchè quale segno di sostegno e condivisione delle iniziative intraprese dal Comune di Gaeta per la causa di richiesta risarcimento dei danni dell'assedio del 1860/61 a Casa Savoia.Il Sindaco Dr. Antonio Raimondi ha accettato la tessera onoraria del Partito del Sud ringraziando per l'attestato di stima e condivisione.
Fonte : partitodesud.blogspot.com

martedì 16 febbraio 2010

SU "IL MATTINO" di ieri 15/02/2010 un articolo di Gigi Di Fiore sulla causa di risarcimento intentata ai Savoia dal Comune di Gaeta!
prosegue inarrestabile l'onda (anche mediatica) dell'iniziativa!
e non è che l'inizio.......

15/02/2010


Gigi Di Fiore Da oggi, sarà tutto ufficiale. A Gaeta la giunta comunale formalizzerà l’incarico all’avvocato napoletano Pasquale Troncone, per avviare l’annunciata richiesta di risarcimento da 220 milioni di euro agli eredi dei Savoia sui danni subiti nell’assedio del 1860-61. «Incarico gratuito» precisa il sanguigno assessore al Demanio, Antonio Ciano. Quello che veniva anticipato a dicembre del 2008, quando il Consiglio comunale approvò a maggioranza l’iniziativa, viene avviato nei mesi che precedono le celebrazioni per i 150 anni di Unità d’Italia. Una provocazione? A leggere l’articolato parere che l’avvocato Troncone preparò mesi fa per il Comune, le basi, almeno di rilettura storica del famoso assedio che restava l’ultimo ostacolo all’Unità d’Italia, ci sono tutte. Dal 12 novembre 1860 al 13 febbraio 1861 quel che restava del Regno delle Due Sicilie era tutto nella piazzaforte di Gaeta. All’esterno, era accampato l’esercito piemontese assediante. Bombe devastanti scagliate dai tremendi cannoni Cavalli a lunga gittata, una terribile epidemia di tifo e anche per la popolazione di Gaeta quei giorni furono drammatici. Più di mille i militari napoletani morti, meno di sessanta i piemontesi, mentre le cannonate fecero stragi anche di centinaia di civili senza riparo. E poi coltivazioni distrutte, attività marittime messe in ginocchio. Tanto che, dal 1861 al 1865, il Consiglio comunale di Gaeta cominciò a bussare al governo nazionale per chiedere i danni. Ma nessun risarcimento arrivò per gli espropri di case e terreni, nessun rimborso per le distruzioni. Spiega l’avvocato Troncone: «Ci fu un documento inviato dal sindaco Vellucci a Torino nel 1865. Quantificava in 2 milioni di lire di allora i danni, stimati nel dettaglio da una commissione di tecnici. Studierò la questione, valutando le prescrizioni civili e i riconoscimenti dei diritti amministrativi acquisiti. È un’azione in rappresentanza della cittadinanza di Gaeta, erede di diritti maturati da allora». Risarcimento postumo per i gaetani. Dice il sindaco Antonio Raimondi: «Non è un’iniziativa antiunitaria , ma sui metodi di una guerra mai dichiarata che vide Gaeta città danneggiata e mai risarcita». Ma perché agli eredi Savoia? Per lo Statuto Albertino era Vittorio Emanuele II il responsabile politico e giuridico di ogni azione bellica nella catena di comando, sostengono i proponenti. Anche se, nel suo parere, l’avvocato Troncone lascia aperte strade alternative ai tribunali: «Al di là delle azioni giudiziarie, sarebbe auspicabile arrivare a un dialogo pubblico tra comunità gaetana e discendenti di casa Savoia, con un arbitrato di esperti»
Fonte : "Il Mattino" del 15/02/2010

" I SAVOIA CI DEVONO 220 MILIONI DI EURO! "


Gaeta, oggi la Giunta firmerà il mandato per avviare la causa all'avvocato Pasquale Troncone.



lunedì 15 febbraio 2010


14/02/2010 : Sugli spalti di Gaeta il Sindaco Antonio Raimondi spiega perchè il Comune ha denunciato i Savoia e le cause della Questione Maridionale


Sugli spalti di Gaeta, il sindaco Raimondi, di fronte ad un folto pubblico ha spiegato perchè il Comune ha denunciato i Savoia. Invasero il Sud senza dichiarazione di guerra, massacrarono Gaeta con 160 mila bombe. I morti ammontarono a 5000 e da allora iniziò per la città tirrenica e per il Sud la lotta partigiana chiamata Brigantaggio dai savoiardi felloni. Morirono un milione di contadini in pochi anni, poi iniziò una emigrazione biblica che nemmeno gli ebrei hanno avuto. Una vera pulizia etnica.Lasciarono il Sud 30 milioni di Meridionali. Quella ferita è ancora aperta e mentre il principe dei Cetrioli va in tv a prendere soldi pubblici, centinaia di migliaia di euro,i nostri ragazzi sono costretti ad emigrare in 150 mila all'anno.E pensare che lui e il padre hanno chiesto alla nostra repubblica ben 270 milioni di euro come risarcimento del dorato esilio. Ci rivolgiamo a tutti i nostri emigranti di chiedere ai Savoia la stessa cifra, la colpa della condizione del sud ha un nome e cognome:Casa Savoia.

domenica 14 febbraio 2010


L'Unione Europea registra il marchio

PIZZA NAPOLETANA STG (specialità tradizionale garantita) !

alla stesura ed approvazione risulta fondamentale l'apporto del dott. Emiddio De Franciscis di Casanova (Responsabile dei rapporti con le Istituzioni e della Comunicazione della nostra sez. di Napoli del PARTITO DEL SUD!)


Con l’approvazione del piano di controllo “tipo” e l’autorizzazione del primo organismo di controllo autorizzato alla certificazione della Pizza Napoletana STG, l’Is.Me.Cert. di Napoli, avvenuti venerdì scorso a Roma, diventa operativo a tempo di record il marchio Pizza napoletana STG (specialità tradizionale garantita), registrato dalla Unione Europea nei giorni scorsi. Alla riunione del Gruppo di Valutazione, svoltasi a Roma presso l’Istituto Controllo Qualità (ICQ) del Ministero delle Politiche Agricole, ha partecipato anche il dott. Emiddio de Franciscis di Casanova, che in qualità di funzionario della Regione Campania ha collaborato all’ottenimento del marchio STG, seguendo tutto il lungo iter amministrativo. La registrazione, ai sensi del regolamento CE 509/06, della Pizza Napoletana STG da parte della Unione Europea ha premiato il lavoro delle Istituzioni che hanno supportato tecnicamente ed amministrativamente la richiesta; e la tenacia dei promotori: l’Ass. Pizzaioli Napoletani, guidata da Sergio Miccù, e dell’Ass. Verace Pizza Napoletana, presieduta da Antonio Pace, che finalmente vedono raggiunto il loro traguardo: il marchio Stg a tutela della qualità di un prodotto simbolo della tradizione napoletana troppo spesso e da troppo tempo oggetto di pessime imitazioni che niente hanno in comune con la vera ed unica Pizza Napoletana”. Gli elementi che definiscono la specificità della Pizza Napoletana Stg, riferita alle farciture “marinara” e “margherita” (sia con mozzarella di bufala che con fiordilatte), sono direttamente riconducibili ai tempi ed alle modalità delle operazioni di preparazione della pizza, nonché all’abilità e all’esperienza del pizzaiolo, figura centrale della tecnica napoletana. Il forno a legna è, ad esempio, un elemento di primaria importanza per la cottura e la qualità della Pizza Napoletana STG, e sono proprio le sue caratteristiche tecniche, insieme alla tipologia e qualità dei prodotti utilizzati nella farcitura, che intervengono in modo assoluto nel determinare la qualità della classica Pizza Napoletana.


riportiamo in particolare uno degli articoli :
Art. 4
Carattere tradizionale


La comparsa della “Pizza Napoletana” può essere fatta risalire ad un periodo storico che si colloca tra il 1715 ed il 1725. L’Oritano Vincenzo Corrado, Cuoco generale del Principe Emanuele di Francavilla, in un trattato sui cibi più comunemente utilizzati a Napoli, dichiara che il pomodoro viene impiegato per condire la pizza e i maccheroni, accomunando due prodotti che hanno fatto nel tempo la fortuna di Napoli e la sua collocazione nella storia della cucina. Da ciò si riconduce la comparsa ufficiale della “pizza napoletana”, un disco di pasta condito con il pomodoro. Numerosi sono i documenti storici che attestano che la pizza è una delle specialità culinarie di Napoli, e lo scrittore Franco Salerno afferma che tale prodotto è una delle più grandi invenzioni della cucina napoletana.Gli stessi Dizionari della Lingua italiana e l’Enciclopedia Treccani parlano specificatamente di pizza napoletana. E il termine pizza napoletana viene citato addirittura in numerosi testi letterari. Le prime pizzerie, senza dubbio, sono nate a Napoli e fino a metà del ‘900 il prodotto era un’esclusiva di Napoli e delle Pizzerie. Fin dal 1700 erano attive nella città diverse botteghe, denominate “pizzerie”, la cui fama era arrivata sino al re di Napoli, Ferdinando di Borbone, che per provare questo piatto tipico della tradizione napoletana, violò l’etichetta di corte entrando in una tra le più rinomate pizzerie. Da quel momento la “pizzeria” si trasformò in un locale alla moda, luogo deputato alla esclusiva preparazione della “pizza”.

Sabato 13/02/2010 ITALIA UNO ha trasmesso un servizio sulla denuncia ai Savoia del Comune di Gaeta, che ormai ha iniziato il suo iter!

Il sindaco Raimondi, la giunta comunale e il PARTITO DEL SUD con il suo grande Presidente ANTONIO CIANO (assessore al Demanio) proseguono la loro battaglia!

VIVA IL SUD!


Servizio di Italia1 sulla denuncia da parte del comune di Gaeta a casa Savoia per i danni di guerra causati dall'assedio della città nel 1860-61. La città fu rasa al suolo da 160 mila bombe, i morti ammontarono a 5000, le campagne devastate, il Borgo di Gaeta completamente saccheggiato dai militari piemontesi. I savoia non dichiararono guerra, perciò, secondo le disposizioni internazionali valide allora come oggi, si macchiarono di crimini contro l'umanità. E' giusto che paghino gli eredi se hanno ereditato le ricchezze accumulate in 83 anni di regno illegale!

GAETA DENUNCIA I SAVOIA !


A Gaeta non si dimentica. Il tempo passa, ma quell'assedio del 1860 se lo sono legati al dito. Tanto che dopo la discussa delibera del dicembre 2008 in cui il Consiglio comunale esprimeva parere favorevole all’avvio di un contenzioso, è stato affidato oggi all’avvocato Pasquale Troncone l’incarico di chiedere il risarcimento danni ai Savoia per i danni provocati, quantificati in 220 milioni di euro. Il popolo di Gaeta non vuole dimenticare l’assedio più crudele della sua storia che l’ha quasi distrutta completamente. Non si vuole togliere importanza al processo di unificazione del Paese, ma restiamo molto critici sui metodi di una guerra non dichiarata che ha avuto l'infausto epilogo dell’assedio della nostra città.
L’avvocato Troncone patrocinerà gratuitamente la causa mentre al Comune spetteranno le spese di registrazione della pratica. "Credo che questa richiesta di risarcimento - afferma il sindaco Antonio Raimondi - sia il modo migliore per entrare nell’anno di vigilia del 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia che si terrà nel 2011. Il popolo di Gaeta non vuole dimenticare l’assedio più crudele della sua storia che l’ha quasi distrutta completamente. Non si vuole togliere importanza al processo di unificazione del Paese, ma restiamo molto critici sui metodi di una guerra non dichiarata che ha avuto l'infausto epilogo dell’assedio della nostra città. Questa richiesta parte dalla ricognizione fatta dal principe di Carignano, cugino del re, che in una missiva del marzo 1861 dichiarava che la richiesta di 1 milione e 47mila lire di danni subiti dalla città era più che giustificata. Il Comune di Gaeta ha chiesto questi danni fino al 1923: oggi questa Amministrazione dando seguito alla delibera consiliare del 6 dicembre 2008 rialza la testa e vuole rinverdire la gloriosa storia comunale che risale al 1123"."Il 13 febbraio - prosegue il sindaco - deve essere dichiarato Giorno della memoria dell’Italia del Sud, perchè il 13 febbraio 1861 ha significato l’inizio della decadenza economica e sociale del Meridione (ovvero la nascita della famigerata Questione Meridionale) e ha dato il via all’esodo biblico di milioni di persone che da 150 anni ad oggi sono costrette ad emigrare in tutto il mondo. Sappiamo che qualcuno metterà in dubbio la validità di questa iniziativa, a partire da Emanuele Filiberto di Savoia, ma se si vogliono conservare i titoli nobiliari per farsi chiamare 'principè è quantomeno doveroso assumersi anche gli oneri che tale titolo, che non ha alcuna validità nel nostro Paese, comporta. Ribadisco che non viviamo di nostalgia, ma che anzi questa nostra iniziativa vuole guardare al presente e al futuro di un’Italia repubblicana che ha assolutamente bisogno di riconsiderare anche alcuni aspetti del passato per rafforzare la propria identità nazionale che deve basarsi sulla giustizia e sulla verità storica".

giovedì 11 febbraio 2010



Informiamo del seguente articolo :

GAZZETTA DI CASERTA DEL 10/02/2010 : Intervista al Dr. Pompeo De Chiara, Segretario Provinciale di Caserta del PARTITO DEL SUD

nell'articolo il Dr. De Chiara parla delle ruberie attuate dai Savoia nelle nostre terre e del riscatto dei meridionali stanchi della partitocrazia ufficiale e cita la conseguente discesa in campo del PARTITO DEL SUD, anche con l'operatività delle due nuove sezioni campane di Caserta e Napoli.

n. b. : non riportiamo purtroppo l'immagine dell'articolo per la insufficiente qualità delle immagini ricevute dal giornale, ma ne sottolineiamo l'importante contenuto.






martedì 9 febbraio 2010





GAETA :



Celebrazioni in onore dei caduti del 1860/'61 nell'estrema difesa del Regno delle Due Sicilie




La diciottesima edizione del Convegno Tradizionalista della “Fedelissima” Città di Gaeta, evento ormai consolidato, avrà vita nei giorni 12,13 e 14 Febbraio 2010.

- Venerdì 12
Alle ore 18:00, presso la Sala Verde dell’Hotel Serapo, si terrà il dibattito/appuntamento dedicato agli addetti ai lavori, editori, giornalisti, meridionalisti e semplici appassionati con il confronto sul momento attuale.

- Sabato 13
Dalle ore 15:00 sarà la volta, sempre nello stesso luogo, del tradizionale Convegno sui temi :
“Malaunità, sottosviluppo economico, criminalità, identità, futuro”
tenuto da qualificati relatori e presieduto da Edoardo Vitale, Francesco Maurizio Di Giovine, Pietro Golìa e Ulderico Nisticò.

- Domenica 14
Santa messa in suffragio dei nostri caduti del 1860/61 alle ore 10,30 presso il Santuario della SS. Trinità alla Montagna Spaccata;
Seguirà il lancio in mare della corona commemorativa offerta dalla Nunziatella, e la rievocazione storica con alzabandiera salutato a salve di cannone lungo gli spalti dove esisteva la Batteria Transilvania.
IL GIORNO DELLA MEMORIA
di Antonio Ciano

Le Foibe africane che nessuno ricorda
Gli italiani fanno studiare a scuola di essere fieri dei nostri antenati piemontesi e della casta savoiarda, fanno credere loro che sono stati i fautori dell'unità della nazione e che a farla siano stati eroi intrepidi, idealisti, probi, intellettuali di rango. Nelle scuole italiane, ancora oggi si studia di un Risorgimento da incorniciare, si studia delle guerre coloniali come un fatto maestoso a gloria del nostro esercito e della nostra Patria. Sia il Risorgimento che le guerre coloniali sono stati la vergogna della nazione, i politici lo sanno ed anche i nostri storici aulici di regime. Quando si verrà a sapere di quanti scheletri abbiamo negli armadi della storia le loro fortune politiche e cattedratiche finiranno, come finirà il sistema liberal-massonico che ci hanno imposto nel 1861. Un'era nuova si prepara, il sistema imposto da Cavour è alla frutta, l'ultimo di quegli eroi è al governo della cosa pubblica. Dopo aver malversato con le sue aziende si è impadronito del potere mentre una sinistra non gramsciana è allo sbando totale. Tocca al Sud far ritornare le lancette dell'orologio della storia al loro posto. A scuola il Risorgimento viene edulcorato, niente eccidi, niente frodi, niente ruberie, i Savoia incensati come padri della patria, Cavour come grande genio della politica e della diplomazia e Garibaldi eroe dei due mondi. Le guerre coloniali vengono quasi censurate e viste come conquiste dell'Italia e mai come guerre di aggressione verso popoli fino a quel momento liberi.


Centomila impiccagioni
Lo storico Angelo Del Boca a proposito dice che:"Negli scaffali della ex casa del mutilato a Tripoli ci sono circa 100.000 dossier. In ciascuno di essi c'è la storia di un assassinio politico, di un'impiccagione sommaria, di una deportazione senza ritorno, di un furto di terre, di una confisca, di una mutilazione, di infiniti altri soprusi. 100.000 tragiche storie che vanno dal1911 al 1943. Esse illustrano il calvario di un popolo che è stato, senza alcuna ragione plausibile, aggredito, soggiogato, umiliato, in alcune regioni decimato". Vorremmo sapere se nelle scuole italiane fanno leggere il libro di Angelo Del Boca; non ci risulta, né fanno studiare il De Sivo e di Gramsci ci dicono solo che era tra i fondatori del Pci. La questione coloniale, la questione meridionale, la questione romana son cose da non dibattere nemmeno. L'Unità, il giornale fondato da Antonio Gramsci, rinnovato sia nella forma che nei contenuti, il cui direttore Furio Colombo conoscendo a menadito la vera storia d'Italia, da qualche tempo si sta adoperando nel ricordare agli italiani cosa fu l'epopea fascista e savoiarda. Noi ringraziamo perché il male dell'Italia sta tutto scritto in quelle pagine. In un articolo di Gianni Lannes troviamo conferma a ciò che andiamo dicendo da anni:"E non sono in molti a conoscere la storia delle deportazioni dei libici nelle isole italiane: Ustica, Tremiti, Ponza, Favignana; o nei penitenziari di Caserta e Gaeta. È un capitolo sulla banalità del male( dell'Italia postrisorgimentale) che precede quello nazista e segue l'istituzione dei campi di concentramento sabaudi in Piemonte e in Lombardia per i soldati borbonici che non si erano sottomessi ai Savoia...".

Migliaia di esecuzioni sommarie
Gianni Lanes, impietosamente così continua il suo magistrale articolo:"...In Libia, alla rivoluzione di Sciara Sciat, il governo Giolitti e il generale Caneva reagirono con una durissima rappresaglia: migliaia di esecuzioni sommarie e deportazioni di massa. Ufficialmente furono oltre 3 mila i libici segregati nel Belpaese e nessuno ne ha fatto ritorno a casa ( in realtà, la cifra è almeno 10 volte superiore). Quanti furono i morti? Quanti annientamenti per sempre nello spirito e nel corpo? Quanti lasciati impazzire dal dolore e dalla nostalgia? Le vittime non vennero mai registrate: morti di nessuno….

Italiani brava gente, italiani che portano la civiltà nel mondo arabo dove c'erano solo datteri e banane, il regime fascista ricordato come tutore della romanità, come chi portò strade e quant'altro in Libia, in Eritrea e in Etiopia. Perché? Lo chiediamo ai nostri politici di destra e di sinistra, perché? Perché si continua a far studiare ai nostri figli la leggenda risorgimentale? Perché non si dice la verità sul fascismo? Perché non si dice la verità sui crimini e le stragi dei Savoia nel Sud del Belpaese, nei Balcani, in Grecia e in Africa? Oggi ci ritroviamo al potere sindaci imbecilli che ricordano quegli assassini intitolando loro strade e piazze, rimangiandosi ciò che la Costituzione antifascista e repubblicana aborrisce. A Palmanova, il sindaco Alcide Muradore di Alleanza Nazionale, il partito di Fini, ha fatto restaurare sulla facciata delle scuole elementari la scritta "Credere-obbedire-combattere". Il sindaco di AN di Muggia Lorenzo Gasperini ha annotato di suo pugno, ai bordi di un documento la scritta"Ebrei tirchi". Il nuovo sindaco di Trieste, Roberto Di Piazza, sempre di AN, ha fatto collocare nella galleria comunale il ritratto del podestà fascista Cesare Pagnini, deportatore di ebrei. All'Aquila il sindaco di centro-destra Biagio Tempesta ha dedicato la nuova piscina comunale ad Adelchi Serena, ex podestà e segretario del Partito fascista. A Bari, il sindaco Simeone Di Cagno Abbrescia e l'attuale vicepresidente del Consiglio dei ministri Gianfranco Fini hanno inaugurato il busto di Araldo di Crollalanza, podestà di Bari e commissario della Camera durante Salò. In Sicilia il sindaco di Tremestieri Etneo, Guido Costa ha dedicato una strada a Benito Mussolini. Un altro campione, servo delle ideologie nordiste, cioè il sindaco di Ragusa, Domenico Arezzo, di AN vuole erigere un monumento a Filippo Pennavaria, fascista locale, ritenuto liberatore di Ragusa, che negli anni '20 era a stragrande maggioranza di sinistra; dice l'Unità del 27 ottobre del 2001 che " tra i fatti salienti della sua vita, c'è l'uccisione di una sessantina di antifascisti".Il sindaco di Latina Aimone Finestra di AN ha fatto ripristinare la scritta di una frase del Duce, l'avevano sradicata gli abitanti della provincia appena caduto il fascismo. Il Duce aveva dato quelle terre fertilissime ai nordici del Friuli, del Veneto e dell'Emila Romagna mentre loro, gente del luogo, erano costretti a emigrare. Sempre il sindaco di Latina, sempre quell'Aimone Finestra ha voluto magnificare suo Fratello bersagliere con un monumento. Il fascismo è ideologia che viene dalle nebbie padane, voluto dagli industriali e dai latifondisti di quelle lande da sempre serve di qualcuno, voluto da Casa Savoia per inaridire il progresso della classe lavoratrice tutta e finchè a ricordare quella piaga e quel cancro sono i sindaci padani e sia, ma quando a farlo sono i sindaci del Sud, allora c'è da riflettere. I servi e i lacchè sono sempre esistiti. Un giorno quei monumenti inneggianti al fascismo e ai padri della patria padana saranno cancellati per sempre dalle strade del Sud. Al loro posto saranno ricordati i nostri eroi del passato, i nostri contadini morti e trattati da briganti da quei miserabili dei fratelli d'Italia, la storia vera sarà insegnata nelle nostre scuole, quei sindaci immortalati come traditori, servi e lacchè del Nord fascista, liberale e massonico che ha distrutto la nostra identità di popolo. I libri di storia riscritti….

Gli italiani non devono sapere
….Gli italiani però non possono vedere o quasi film contro i garibaldini sul massacro di Bronte come quello di Florestano Vancini " Bronte ", oppure l'ultimo di Pasquale Squitieri " E li chiamarono Briganti" un carme contro il Risorgimento, contro l'esercito del generale Cialdini ritenuto assassino nel Sud per le porcherie commesse dalla sua truppa. In questi casi le case di distribuzione, forse per far piacere ai politici di turno li boicottano….Continuate pure a non far conoscere le sconcezze di quegli assassini e di quell'esercito che non ci appartengono, ci stiamo pensando noi, ormai siamo in molti a farlo, la vostra fine politica è segnata, un nuovo Stato sorgerà sulle ceneri di questo, una vera repubblica antifascista e anti savoiarda sarà consegnata agli italiani. Una nuova classe politica si sta delineando, vi è un Sud vivo, vi è un Sud che conosce il suo male, da dove è venuto, da chi è stato massacrato. Il riscatto del Sud e quello della vera Italia è alle porte. È solo questione di tempo…
Antonio Ciano

lunedì 8 febbraio 2010

150 anni dopo : Unità ? Occupazione ?
Se ne discuterà in un convegno a Catanzaro

"Per liquidare i popoli si incomincia con il privarli della Memoria. Si distruggono i loro Libri, la loro Cultura, la loro Storia. E qualcun altro scrive per loroaltri Libri, li fornisce di un’altra Storia. Dopo di che il Popolo incomincia a dimenticarequello che è e quello che è stato. Ed il mondo intorno a lui lo dimentica ancora più in fretta."

Milan Kundera – (Il libro del riso e dell’oblio)

Sabato 20 Febbraio 2010 a Catanzaro, alle 17:30 presso la Sala Convegni Museo Storico Militare – Parco della Biodiversità Mediterranea, si terrà un convegno organizzato dal Rotary Club Catanzaro - Tre Colli con lo scopo di interrogarsi, a 150 anni di distanza, su quella operazione politica e militare che ha portato all’unità d’Italia. In particolare, si discuterà sulle modalità con le quali è stato realizzato il processo unitario e su quelle che sono state le conseguenze per il meridione.


Di seguito il programma della giornata di lavori:


Ore 17:30 Saluti del Presidente Rotary Club Catanzaro Tre Colli Vincenzo Maiellare
Ore 17:45 Relazione introduttiva Gaetano Reina
Ore 18:00 La società meridionale nella crisi dell’unificazione Antonio Carvello
Ore 18:30 Controstoria dell’Unità d’Italia Gigi Di Fiore
Ore 19:00 RevisionandoUlderico Nisticò

Interventi Moderatore Nicola Bagetta

domenica 7 febbraio 2010


ALLA RADICE DEL PROBLEMA...


riportiamo uno scritto di Antonio Gramsci, che nella sua forza e dolcezza sembra quasi una poesia, e in realtà è un'avvertimento ed un invito all'analisi sulle cause che hanno determinato lo stato attuale del Sud!


Lo stesso scritto è riportato nel libro "Le stragi e gli eccidi dei Savoia" scritto dal nostro grande Presidente Antonio Ciano.


"Dovete immaginarvi il Sud come un campo fertile e ubertoso la cui fertilità è alimentata da una vena d'acqua sotterranea che parte da un monte lontano. Improvvisamente voi vedete che la fertilità del campo è scomparsa. Là dove erano messi ubertose vi è soltanto più erba bruciata dal sole.

Voi cercate la causa di questa sciagura, ma non la troverete mai se non uscite dall'ambito del vostro campicello, se non spingete la vostra ricerca fino al monte da cui l'acqua veniva, se non arrivate a capire che lontano parecchi chilometri un malvagio o un egoista ha tagliato la vena d'acqua che alimentava la fertlità ubertosa del vostro campo".

Antonio Gramsci

DAI ORA LA TUA CONCRETA DISPONIBILITA'


Salve a tutti, per poter concorrere alle elezioni siamo obbligati a raccogliere alcune migliaia di firme in tutta la regione CAMPANIA E PUGLIA entro il 23 febbraio.. senza il vostro aiuto, COMANDERANNO ANCORA i soliti partiti, indisturbati e felici.Dateci una mano, impegnatevi subito, concretamente, nel dare una mano ai Partiti del Sud che hanno deciso di presentare liste alle prossime elezioni Regionali; SERVONO CANDIDATI per rappresentare il Sud in Campania e in Puglia ;SERVONO FIRME per presentare in Campania e in Puglia i PARTITI DEL SUD.Non lasciare che il Nostro Paese resti nel degrado.

DAI LA TUA DISPONIBILITA' nel candidarti e raccogliere le firme necessarie a far conoscere la nostra storia e dare alle nostre regioni un vero programma alternativo e radicale che risolva definitivamente la nostra memoria storica negata, la rinascita del nostro Paese, sia nella salvaguardia delle nostre risorse (territorio-agricoltura-pesca-turismo del mare), sia creare uno sviluppo eco-sostenibile che solo i meridionali sapranno fare, sia liberarci da un bavaglio messo contro di NOI, da una stampa fuorilegge che viene usata contro il nostro popolo e soprattutto contro i patrioti meridionali.


CAMPANIA : Se sei residente in una delle province campane e ci vuoi dare una mano nella raccolta firme, candidarti nelle nostre liste, aiutarci nei volantinaggi , nella campagna elettorale, etc etc....scrivi a: partitodelsud.campania@gmail.com


PUGLIA : Se sei residente in una delle province pugliesi e ci vuoi dare una mano nella raccolta firme, candidarti nelle nostre liste, aiutarci nei volantinaggi, nella campagna elettorale, etc etc.... CHIAMA SUBITO IL : 328 - 0 56 25 81

sabato 6 febbraio 2010


riportiamo un estratto da un recente articolo del Maestro Nicola Zitara, che ci riporta come sempre al "cuore" del problema :


estratto da : "IL DESTINO DEL MERIDIONE"
di Nicola Zitara

Siderno, 01 febbraio 2010
“La formazione di un pensiero meridionalista nascente dalla contrapposizione di interessi tra Sud e Nord risale alla fine dell''800 e alle serie indagini di Francesco Saverio Nitti, ma, se il Nord ha saputo sempre operare in base ai propri interessi, i meridionali non hanno mai saputo (o voluto) contrapporsi politicamente alla gestione coloniale delle loro risorse, a cominciare da quelle umane.
La formazione di un'entità politica disunitaria ha dietro le spalle un processo lungo quarant'anni di revisione storica, di rivalutazione del Regno borbonico e di riscoperta della resistenza che i contadini meridionali opposero, attraverso il Brigantaggio, alla conquista italo-piemontese”.
Nicola Zitara
pubblichiamo un puntuale commento del nostro Segretario Organizzativo Nazionale Enzo Riccio :

SONDAGGIO SUL GRADIMENTO DI UN "PARTITODEL SUD"...





Questi sono i risultati di un sondaggio di Demopolis per il Gruppo L'Espresso effettuato nel 2009 su un campione di cittadini siciliani, il gradimento complessivo supera il 65% !E' evidente che questi sondaggi hanno spinto Micciche' ed altri ad essere "folgorati sulla via di Damasco" del meridionalismo, ma e' altrettanto evidente che di quel 65% c'e' una buona fetta, quasi la metà corrispondente al 28% del totale, che vuole novità e programmi chiari!Non so voi...ma io "novità" le leggo in termini di uomini e contenuti, quindi la strada autonoma che stiamo percorrendo noi del Partito del Sud, di evitare i soliti riciclati alla Bassolino o alla Micciche' o alla Poli Bortone (per fare solo degli esempi che comprendano sinistra, destra e centro...ma ce ne sarebbero tanti altri di quest'ultimi giorni da Iannaccone e Scotti a Belcastro etc etc...) e di evitare anche alleanze con i partiti tradizionali, dovrebbe essere quella giusta...Non pretendo di avere la ricetta giusta in tasca, ma almeno abbiamo la sicurezza che non stiamo percorrendo una delle solite strade, quelle già percorse in passato con le liste apparentate a destra o a sinistra o peggio con gli esponenti "infiltrati" in una lista tradizionale o col nome nuovo ma con al comando il solito politicante italian-risorgimentale, tutte strade che non hanno portato a niente di buono per il popolo meridionale come e' evidente a tutti quelli in buona fede.
Enzo RiccioSegr. Org. NazionalePARTITO DEL SUD

giovedì 4 febbraio 2010


Il COMPRASUD cresce e si espande anche al Nord!


Dopo l'inaugurazione del primo Supermercato CompraSud del 18 aprile 2009 ad Acicastello CT), il progetto della Medinvest di Erasmo Vecchio, che punta a valorizzare i prodotti meridionali di qualità abbattendo le barriere classiche della Grande Distribuzione per i produttori meridionali, si espande con l'apertura il 16 marzo 2010 di un nuovo supermercato a Catania, in attesa dell'apertura, prevista per l'estate, di un terzo supermercato ad Udine, a cui ne seguiranno ben presto altri nelle maggiori città di tutta la penisola.Come afferma Erasmo Vecchio, Vice Coordinatore Nazionale del Partito del Sud, "c'è grande l'attenzione di istituzioni, media ed operatori economici verso questo progetto. Più di 2500 referenze made in Sud in un layout elegante ed accattivante, che richiama il Sud ed il suo grande patrimonio enogastronomico".Ulteriori informazioni sul sito http://www.supermercaticomprasud.it/

Siamo orgogliosi di diffondere e sponsorizzare questo progetto e di dimostrare che il nostro modo di intendere il meridionalismo non e' quello piagnone e nostalgico con il quale spesso siamo dipinti, ma è fatto di idee, volontà e passione, una passione nuova per difendere e sviluppare la nostra terra con fatti concreti.
(PdSUD)

mercoledì 3 febbraio 2010

L'amico e compatriota Gino Giammarino, direttore editoriale de "il Brigante", scrive e pubblica un articolo che sottolinea e riprende i tentativi di "scippo" sul PARTITO DEL SUD!
Ancora grazie a chi, come lui, sa e non dimentica.....



ELEZIONI REGIONALI E (TROPPI) PARTITI DEL SUDQUELLO VERO NON CI STAE PER DIFENDERSI DAI LUPI SCRIVE ALLE IENEGino Giammarino
1 febbraio 2010 No Comment

Pietramontecorvino
“Sud, sud…nuie simme ro suuuddhhh!” – Cominciava così il pezzo di Pietramontecorvino, scelto da Renzo Arbore come colonna sonora del film F.F.S.S. – sottolineando gravemente che “…nuie simm’ curt’ e nir’ e camminiamo a piedi”. Tradotto, ragioniamo e procediamo lentamente. Così, mentre associazioni pseudoculturali e movimenti similpolitici meridionali continuano a litigare su tutto, la partitocrazia, che la politica la fa per mestiere, annusata l’aria e fiutata la polpetta sud servita su un vassoio dorato e con contorno di verità storiche finalmente diffuse non deve far altro che strumentalizzarla a proprio uso e consumo. Risultato: arrivano le elezioni regionali e giù partiti e aggregazioni ridondanti di SUD. Come può accettare tutto questo un partito che è nato, cresciuto (lentamente quanto faticosamente) e affermatosi a Gaeta grazie allo sforzo di Antonio Ciano e dei suoi affiliati? Non può, infatti, e diramato un primo comunicato contro questo insopportabile e farisaico diluvio di sigle meridionaliste realizzate in PVC (maeriale plastico – ndr), pensa bene che per difendere il SUD dai lupi che lo azzannano occorre qualcosa di simile. Nel comunicato si leggono giuste accuse come: Avvicinandosi la scadenza elettorale delle regionali proliferano partiti e liste che speculando sulla propria denominazione, contenente in qualche modo la parola “Sud”, cercano di accreditarsi come i titolari della denominazione “Partito del Sud”.
Ce n’è per tutti, destra, sinistra e soprattutto centro:
“Non ultimi il segretario nazionale del partito “Io Sud”, Donnici, che nell’annunciare la partecipazione del suo movimento alle regionali calabresi ha annunciato “la nascita del grande Partito del Sud”; e così pure la neo-formazione “Noi Sud”, originatasi per evidenti motivi di marketing elettorale, e patrocinata da soggetti politici della vecchia partitocrazia Scotti e Iannaccone fuoriusciti dell’MpA. Tale formazione, infatti, nel corso di una recente conferenza stampa ha esibito alle telecamere, insieme al proprio simbolo, un cartellone con riportata la frase “nasce il Partito del Sud”.Infine una serie di legittime precisazioni per rendere conto del proprio curriculum costruito in anni di lotta:Si ritiene, pertanto, utile e doveroso, per chiarezza verso gli elettori, denunciare agli organi di stampa che l’unico soggetto che ha diritto di utilizzare tale denominazione è solo il Partito del Sud, fondato come movimento nazionale nel 2007 da Antonio Ciano, dopo essere già stato protagonista sin dal 2001 nel Comune di Gaeta.
Da movimento nazionale ha poi partecipato con tale denominazione alle seguenti competizioni elettorali nazionali:
- nel 2008 alle Elezioni Politiche, per il Senato della Repubblica, in Sicilia e alle Amministrative al Comune di Casamassima (BA);
- nel 2009 alle Elezioni Amministrative, alle Provinciali di Latina e alle Comunali a Suzzara (MN) e Virgilio (MN).
Al Comune di Gaeta partecipa alla coalizione di governo che ha eletto il sindaco Raimondi, amministrando la Delega al Demanio con l’Assessore Antonio Ciano, Presidente e Coordinatore Nazionale del Partito del Sud.
Pertanto si diffidano tutti i partiti, grandi e piccoli, movimenti, associazioni, ecc. dall’abusare della denominazione “Partito del Sud”, che invece sarà presente con proprie liste e candidato Presidente nelle regioni Campania e Puglia.

La IENA Giulio Golìa
Ma a chi denunciare tutto questo? La scelta è venuta spontanea: a chi se non alle IENE, unico programma televisivo capace di mettere alla berlina il malcostume e l’arroganza di una classe politica raramente all’altezza del suo compito istituzionale ?
Presa carta e penna, hanno segnalato alla redazione quest’ennesimo atto di bassa strumentalizzazione e alto menefreghismo del territorio e degli abitanti. Confidando nello spirito combattivo ed assetato di verità di Giulio Golia, Errico Lucci & C., restiamo in ottimistica attesa degli sviluppi.Intanto, di seguito, vogliate gradire il testo integrale della lettera-appello inviata alla redazione del programma televisivo “Le Iene”.
Incredibile, si avvicinano le elezioni ed al Sud tutti i politici della vecchia e nuova partitocrazia si scoprono “folgorati” dal Vesuvio, dal sole e dal Golfo di Napoli, diventando meridionalisti.Esponenti di Governi degli anni ‘80 – ‘90, nei quali i meridionali erano la maggioranza e che del sud hanno fatto una pattumiera senza prospettive e possibilità di sviluppo, fino a seppellirci, come una nuova Pompei sotto tre metri di immondizia, ora sono tutti paladini difesori degli interessi del Sud.
Primo fra tutti Miccichè che sdogana il nostro nome come spendibile nella maggioranza di governo, e la Poli Bortone che fonda Io sud per intavolare il braccio di ferro con la Pdl che voleva “prepensionarla”. Poi è Bassolino, dopo le provinciali del 2009, ad annuciare la nascita di una fondazione SUDD luogo di accoglienza trasversale delle idee. Peccato aver perso tanto tempo, lui che negli anni ‘90 comandava i comunisti a Napoli che erano con Valenzi forza di governo e poi per altri 15 anni ha esercitato un potere assoluto -prima da Sindaco di Napoli e poi presidente della Regione Campania- accorgersi alle soglie del pensionamento che poteva fare qualcosa veramente per la sua regione…
Infine buoni ultimi, ma non soli, persino Vincenzo Scotti e Iannaccone, che lasciato l’MpA sentono il fremito meridionalista e danno vita a “Noi Sud”, forza alleata di UDC- io SUD – e Legasud.
L’addetto alla comunicazioneEmiddio de Franciscis di Casanova
PARTITO DEL SUD